sabato 19 aprile 2014

Sin City a dame to kill for

Le solite scuse di Rodriguez per rimandare il sequel di Predators

Basta Rodriguez! Ci hai rotto!!!! Ho visto quella puttanata senza appello di “Spy kids 4”, ho scosso la testa al modo poco riguardoso con cui sfrutti quell'anziano signore di Danny Trejo in “Machete kills” (sì, il film poteva decisamente essere meglio e speravamo lo fosse), ora pur di fare l'unica cosa che il mondo chiede, cacciare fuori un nuovo Predator (o levarti dalle palle e farlo fare a qualcun altro) tu cosa fai? Ritorni a Sin City secoli dopo il primo episodio, con parte del cast defunta e le chiappe della Alba che non sono più quelle di un tempo? Vabbeh, andiamo con il trailer...


Beh, però! Non sembra tanto male! Rimostranze a parte per il modo ultra-gigione con coi Rodriguez gestisce la sua carriera, Sin City gli era riuscito dannatamente bene. Il materiale di partenza era dinamite, la declinazione supereroistica al tramonto del cavaliere oscuro ficcata in un mondo hardboiled dove i quartieri sono gestiti da prostitute armate di uzi e katane. Wow. Il cast era pazzesco, tra Rourke a Willis passando per la Alba e la Cugino, e soprattutto grazie al trucco virtualmente identico ai personaggi nati su carta in una rappresentazione ultra-cool fedele al 100% al fumetto comprendente battutacce, un sacco di sangue, tette come se piovessero, puro umorismo nero, azione indiavolata. Su un forum a cui ero iscritto diedi senza alcuna remore 10 su 10 al lavoro di Rodriguez. 

Fu subito amore. Poi molti si interrogarono sulla questione del “lost in translation” tra media, su quanto un fumetto potesse essere tradotto e non tradito su pellicola, ma della discussione Sin City era solo spunto. Ci sono fumetti intraducibili su schermo senza alterarne ritmo e potenza visiva. Sin City non è uno di questi. Frank Miller quando lo concepì diede alle tavole la cinematica giusta alla traduzione, al punto che i volumi fornirono un autentico story board definitivo da limitarsi a riprodurre così come era per raggiugere il migliore risultato possibile.
Acqua sotto i ponti ne è passata. Si diceva che prima o poi il numero 2 sarebbe arrivato, ma “The spirit” diretto da Miller ed evoluzione della stessa tecnica grafica di Sin City floppò. E fu un peccato perché rivisto a mente fredda non era così male, anzi. Eppure lo spettacolo sapeva di già visto, si temeva forse che diecimila film come Sin City occupassero le sale? Il cap.2 venne messo in soffitta fino a che Snyder portò in sala un altro lavorone di Miller, 300. Questa volta la via non fu il bianco e nero ma una fotografia esautorata e post-colorata che dava alla pellicola un impatto caravaggesco. Figata. Tarsim prova ad emularne lo stile con Immortals. Pernacchie. Pare che ci sia una strana maledizione. Da poco uscito il seguito di 300. Va abbastanza benino, anche se nulla di clamoroso. Torna quindi in cantiere Sin City 2.

Questa volta al cast si aggiunge la bellissima e brava Eva Green, la dama per cui uccidere di cui al titolo, Clive Owen per esigenze di trama è sostituito da Brolin. Tornano Willis, Alba, Rourke. Se il primo Sin City era un mix di tre storie, qui abbiamo un unica graphic novel di riferimento, scritta in seguito e che funge da reunion di molti personaggi della saga. Una buona base di partenza. Sembra che alla fine della visione definitiva di questa pellicola, in uscita da noi verso settembre, Frank Miller abbia detto a Rodriguez di volere già lavorare ad un numero 3.
Ritarderà ulteriormente il nuovo Predator, ma almeno non sarà per Spy Kids 5...

Quando sapremo di più su questo Sin City 2 vi faremo sapere. 
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