venerdì 11 aprile 2014

Captain America: the winter soldier


Non sopporto le cavolate che dici a Mistero!!

Dopo essersi svegliato nel futuro e aver combattuto gli alieni è tempo per il capitano Steve Rogers (Chris Evans) di fare i conti con un mondo che è andato avanti mentre lui era in un blocco di ghiaccio. È tempo di aggiornarsi. Il nostro raccoglie su un taccuino tutte le cose belle che negli anni si è perso e che gli vengono consigliate di recuperare, dalla musica di Marvin Gaye ai film di Rocky. È molto conteso, e non è detto che presto quella vicina di casa carina possa capitolare. Ma il passato è ancora troppo presente se cinquanta e passa anni per Rogers non sono che, di fatto, ieri. Così non può passare la sera a cantare con il suo vecchio quartetto vocale, la sua amata fiamma ha figliato ed è ora quasi terminale in un letto di ospedale, il suo vecchio compagno di squadra è defunto in quella dannata missione che ha cambiato la sua vita. Così, alla ricerca di trovare davvero quello che vuole fare della sua vita, Rogers continua a fare quello che abitualmente gli hanno insegnato a fare, il soldato. Continui allenamenti, missioni rischiose sul campo, una nuova dimestichezza con le tecnologia. Lo capisce un po' più degli altri la Vedova Nera (Scarlett Johansson), anche lei con alle spalle una vita dedicata quasi interamente alla guerra, si sente protettiva con lui, quasi una sorella maggiore, perché la realtà odierna è difficile da spiegare a chi è vissuto con una scala di valori di cinquanta anni fa. Tra una mostra che espone quanto abbia rappresentato Capitan America per la storia americana e la realtà delle possibili invasioni aliene, Rogers è chiamato ad accettare uno S.H.I.E.L.D. che si si sta militarizzando oltre l'eccesso e si trova a fare i conti con le mezze verità di Fury (Samuel Jackson). Tutto è grigio, i buoni si distinguono dai cattivi unicamente per il fatto che i primi non ti sparano addosso. In tutto questo scenario si fa poi strada una nuova minaccia. Parte da dove nessuno se la aspetterebbe e fa tornare a galla un passato scomodo.
Ora ho anch'io come Iron Man una democratica spalla di colore
Di tutto il pacchetto dei Marvel Studios, questo Captain America 2 è di sicuro il pezzo più oscuro, la storia più drammatica. L'azione è sempre ben presente, coinvolgente, adrenalinica e realizzata ai massimi livelli. Il versante visivo è appagante come sempre, ma è la struttura dello script a cigolare. Latita l'ironia. Non che il primo Captain America fosse un film comico, anzi, ma dietro il contesto serio vi erano le esagerazioni visive, una musica squillante che riportava a un clima epico-gioioso, un bellissimo cattivo da fumetto come il Teschio Rosso (uno straordinario Hugo Weaving), c'era il simpatico cameratismo degli Howling Commandos, non mancavano scene romantiche e la simpatica guasconeria del padre di Tony Stark. C'era nel primo Captain America moltissimo del classico anni '90 Rocketeer, non a caso film di Joe Johnson, regista del primo Captain America, il film aveva “cuore” e in sala è piaciuto anche a larga parte del pubblico femminile. I fratelli Russo, autori della pellicola numero due, non a caso sono invece due mezze seghe che al massimo hanno offerto al mondo quell'aborto di “Tu, io e Dupree” e giuro non capisco chi e perché li abbia coinvolti. Questa pellicola manca proprio di cuore, e sembra quasi lo abbiano espiantato scientemente, come se fosse sensato farlo. Qui abbiamo personaggi per lo più grigi, come il comunque bravo Robert Redford e Frank Grillo (non ancora Crossbones), che vorremmo ci parlassero di più, magari anche solo gigioneggiando e invece nulla, incolore, intercambiabili, senza nemmeno una maschera a renderceli colorati o ridicoli. Vedova Nera si è vista parecchio più simpatica altrove e la Johansson, poco partecipe (c'è una scena che pare stia leggendo su un computer le sue mail), poco sexy (ma forse per via del target del film) e poco simpatica in genere, si candida ufficialmente a “figa di legno”. Un perenne clima complottistico sovra-dimensionato e immotivato, zero alleggerimenti, che sarebbe troppo perfino per una pellicola coreana. Se poi il clima è così serio non si giustifica affatto poi un finale “da videogame per bambini con deficit dell'attenzione”, carico di botti ma in cui gli eroi (e questo per la partecipazione del pubblico è quasi un calcio nel culo) sono quasi in secondo piano. Ma quello che è ancora più inconcepibile sono le premesse che portano a tale finale, tali da far sembrare deficienti a vita i personaggi in causa. Ci sono cose positive ad ogni modo, il taccuino dei ricordi, Hayley Atwell che torna per una piccola ma significativa parte, Anthony Mackle rende benissimo il suo personaggio, il Winter Soldier di Sebastian Stan è figo e quando in scena catalizza tutta l'attenzione, gli effetti speciali sono come sempre straordinari e inseguimenti e combattimenti (qui mi ripeto) sono fatti davvero molto bene. Ma è roba per lo più a margine. Anche qui si poteva sviluppare una sotto-trama sentimentale, sfruttando magari meglio Emily VanCamp (nel ruolo dell'Agente 13), si potevano fare battute e battutine con Mackle, si poteva SPOILER  rendere Zola più simile a quella ridicola trashata che si trova nel fumetto SPOILER . Molti (quelli che Dark Knight è dio per poi dire merda di Man of Steel) si sono lamentati delle scene di “alleggerimento” di Thor 2 senza capire che tali scene sono quello che rende meno indigesto Thor 2, sono le scene che fanno ricordare di stare a vedere quello che di fatto è un fumetto sul grande schermo, nello specifico un tipo di fumetto che fa uso industriale di gag, battutine, doppi sensi, facendoci per un istante dimenticare una trama pasticciatina. Il finale di Cap 2 sarebbe sempre stata la porcheria (narrativa, non visiva) che è, ma almeno due risate me le avrebbero fatte fare.
Sono contento di conoscere uno degli attori più bolsi del mondo
Ci siamo divertiti? Di meno che con il primo. Le donne in sala, che il primo Cap lo avevano apprezzato, dichiarano che mai e poi mai andranno a vederne un terzo. Chi voleva il minimo sindacale, tante botte e tanti botti è comunque contento. Possibilità di riivedere il film senza schippare alle scene di lotta, praticamente nulle.

Speriamo che i Guardians of Galaxy sappiano riportare ai Marvel Studios il clima simpatico e goliardico per il quale sino ad ora si sono sempre contraddistinti. Il trailer, cazzaro quanto basta, sembra far sperare che tale obiettivo sia raggiungibile. 
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