martedì 28 gennaio 2025

Una notte a New York (Daddio): la nostra recensione del film “on the road” scritto e diretto da Christy Hall, con protagonisti Sean Penn e Dakota Johnson

America dei giorni nostri, in una fredda notte d’inverno sotto Natale. 

All’aeroporto JFK di New York la giovane, affascinante e ben truccata Girlie (Dakota Johnson) prende il taxi del barbuto e brizzolato Clark (Sean Penn),  per tornare nel suo quartiere, a Midtown Manhattan, tra la 44esima e la 9. 

Girlie è una viaggiatrice abituale, conosce la tariffa fissa dei taxi e la media estenuante di quel viaggio notturno: almeno due ore nel traffico incasinato dell’autostrada prima di immergersi tra i palazzi, sempre che non ci siano incidenti. 

Clark ama giocare con la musica jazz e chiacchierare: dice che è contento che la sua cliente non stia attaccata tutto il tempo al telefono come il 99% degli altri. Anche se di fatto qualcuno cerca di continuo di mandare a Girlie dei messaggi sconci, che vengono annunciati da una vibrazione silenziosa. Parole irrispettose, richieste di foto imbarazzanti che la fanno arrossire e ticchettare nervosa le dita sulla borsa. Qualche volta il suo sguardo si fa di colpo triste. 

Clark percepisce, stempera il clima e i due entrano in intimità: “per ammazzare il tempo”, ufficialmente. Domande facili: sul lavoro, la città e il viaggio. Luoghi comuni e senso della vita. 

Girlie racconta di lavorare con i dati e i computer. Clark è sicuro di capire bene la gente e la sfida a scoprire dettagli delle rispettive vite. Lei si chiude un po’ a riccio, quando l’argomento diventa troppo personale, ma sente che il suo interlocutore è una brava persona: anche a giudicare dalle foto di famiglia che fanno capolino intorno al volante.

Intanto i messaggi silenziosi al telefono continuano, sgrammaticati e intrusivi. La nuova vicinanza a Clark diventa a tratti quasi opprimente, specie quando il traffico si congestiona e sono fermi, con i pompieri arrivati a spegnere qualche incendio e le ambulanze in azione. 

Il taxista scende a sgranchirsi, la cliente rimane seduta, in silenzio, a fare amicizia con una ragazzina al finestrino di una macchina a fianco della loro, sempre in coda. C’è pure la pioggia: ticchetta sul tettuccio, rende i rumori ovattati. Il paesaggio è descritto solo da luci artificiali sgranate, sporadiche. 

Lei si calma, lui torna in auto e si scusa se è stato troppo diretto, irritante, provocatorio. Il viaggio riprende, la calma è ristabilita, si arriva con tranquillità anche a parlare di “primi appuntamenti”, di “sesso”. 

La diversità di età è evidente, Clark potrebbe essere suo padre, ma la sincerità e ironia con cui discutono abbattono ogni barriera. Fino a che Clark si sente davvero per lei, almeno per un po’ o almeno per quella sera, una figura paterna. 

Allora il tassista le chiede direttamene chi sia, quella persona che sta messaggiando con lei con insistenza, tanto la farla soffrire, mentre lei sta tornando a casa per il Natale.

È un uomo sposato con figli. Un uomo che la tratta da amante e non vorrebbe mai farci altro. Un uomo che quella sera, forse perché ha bevuto, è particolarmente nervoso, insistente, sboccato e sgradevole. Le manda solo messaggi, senza chiamarla, perché è insieme ai suoi figli in età scolare, mentre pretende di avere all’istante, da lei,  delle nuove foto delle sue tette.

Se Clark può fare qualcosa in questo momento è ascoltarla. Magari raccontandole dei mille errori che ha commesso nella sua vita, se lei vorrà chiederglielo. Magari raccontandole che a lui è capitato di innamorarsi di persone che gli hanno voluto davvero bene. Anche se al primo appuntamento gli hanno vomitato nel taxi. 

C’è tempo per raccontarsi tante cose “belle e sincere”.

Del resto c’è ancora traffico, il viaggio è lungo ma il tassametro è fisso: il JKF ha la tariffa bloccata. 


Una notte a New York segna l’esordio alla regia di Christy Hall, la sceneggiatrice dell’acclamato It’s end with Us con Blake Lively. 

È un road movie dalla forte “anima teatrale”, girato in 16 giorni, per lo più su un palcoscenico con degli schermi LED che proiettavano il “percorso tra il traffico” del taxi. 

La fotografia di Phedon Papamichael (Walk the line, Nebraska) trasmette la freddezza del mondo esterno quanto il calore, accogliente, che i due personaggi vivono in una vettura che diventa progressivamente “un mondo a parte”, quasi una “bolla emotiva.” 

La colonna sonora dell’ottimo Dickon Hinchliffe, artista molto apprezzato qui alla prima prova con il cinema, presenta molti pezzi al pianoforte, jazz e soul, rilassanti e ben ritmati, che a loro modo riescono bene a dialogare di contrappunto, in modo sempre accattivante, con le battute della sceneggiatura. 

Lo spettacolo è comunque principalmente costituito dalla alchimia che Sean Penn e Dakota Johnson sono riusciti a trovare sul set, grazie alla ottima direzione della Hall. 

Le parole e gli argomenti fluiscono in modo spontaneo e diretto, creando una miscela di assonanze e contrasti che cambiano più volte il ritmo della narrazione, facendoci più volte dimenticare la “staticità dichiarata” alla base della messa in scena. I personaggi evolvono, cambiano “maschera”, diventano taciturni come evitanti,  sbagliano e si scusano, ridono e si sfottono. Cercano di comprendersi senza sovrapporsi, dimostrando una “educazione al dialogo” che, sembra suggerirci la Hall (attraverso il personaggio “dell’amante”), è sempre più difficile trovare in una modernità fatta di “interazioni lampo” attraverso i social. Una modernità agile e sintetica fatta per lo più di “battutine”, che dietro una apparente immediatezza e simpatia possono celare un profondo cinismo, magari una “immaturità latente”, magari portare dal nulla a grosse incomprensioni.

Invece in una notte di pioggia, tra il traffico e gli incidenti, “chiusi in un taxi”, sembra ancora possibile incontrare qualcuno e senza filtri, foto o emoticon “parlarci”: magari qualcuno che possa capire senza giudicare. Christy Hall ci fa credere che sia possibile e il suo piccolo film è il “compagno ideale”, per riscaldare i cuori in queste serate invernali. 

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