lunedì 30 marzo 2020

Attraction - la nostra recensione del blockbuster sentimental-fantascientifico russo



Un giorno compare nei cieli russi una specie di palla rotante hi-tech. È un'astronave aliena e va a schiantarsi a terra travolgendo una serie di palazzi del centro di Mosca. Saranno buoni? Saranno cattivi? I nuovi arrivati possiedono armi in grado di alterare l'elettromagnetismo e manipolare i liquidi. Usano come tute spaziali degli esoscheletri che potenziano ogni loro movimento e in remoto fungono da esercito robot. Siamo già belli che spacciati? Forse no, perché un alieno, Hakon (Rinal  Mukhametov) fuori dalla tuta è del tutto simile a un essere umano belloccio e molto sensibile, pronto a innamorarsi con un colpo di fulmine della classica Kristen Stewart locale, Julia (Irina Starshenbaum, vista in T-34), figlia di un generale insensibile (Oleg Menshikov) e "proprietà sessuale" del bullo locale Tyoma (Alexander Petrov, anche lui visto in T-34). Tra inseguimenti, fotografia ed effetti speciali davvero ben riusciti, ci troveremo quindi presto in una trama alla Twilight, con un impianto sentimentale-narrativo esasperante e farraginoso di pari livello, almeno per chi non vive i sentimenti come un adolescente emo e russo. Ma alla fine non è neanche così male.
Abbiamo iniziato a parlare della linea Originals di Blue Swan con quel piccolo gioiello di The Head Hunter, continuiamo qui con questo Attraction, mega filmone russo dal super budget e con già un sequel uscito a inizio gennaio in madre patria, Invasion, prossimamente già confermato nel catalogo del distributore italiano. Il regista Fedor Bondarchuk, autore dell'interesse Stalingrad (in Italia uscito per Universal), insieme a buona parte del cast di T-34 (già in catalogo Blue Swan Original, ne parleremo qui in futuro), confezionano tra mille contaminazioni visive da Indipendence Day e Twilight (ma pure con gustoso inserti "sociologici" da District 9), quella che di fatto è una variante di Ultimatum alla Terra più tenerona e "terra terra". Visivamente è sontuoso, ultra-patinato. Tutte le scene con astronavi, esoscheletri, scenari apocalittici e battaglie urbane sono ben fatte e se vi piacciono i mostri e modellini sono una gioia per gli occhi. Promossa sostanzialmente la "parte action", scenografica ed effettistica (anche se le sequenze alla base militare sono decisamente "affrettate")  arriva da valutare la forte scorza "sentimentale" dell'opera e devo dire che ho avuto dei problemi a capire se si parla di "cattiva scrittura/recitazione" o di "stile cultural-cinematografico russo" (che conosco poco quanto conoscevo poco 20 anni fa quello giapponese, che ora apprezzo ma prima trovavo assolutamente folle). Perché questi personaggi gridino tanto, perché si incazzino a morte per poi fare la pace in due minuti, perché buttino sul tavolo "l'avere le palle" prima di "avere la testa", sono tutti dubbi per me irrisolvibili, ma che avevo in stessa misura mentre guardavo I guardiani della notte di Timur Bekmambetov o Il Sole Ingannatore di Nikita Mikhalkov. Certo se uno spettatore russo guardasse i film del nostro Muccino avrebbe i miei stessi dubbi sul "modo di vivere i sentimenti" degli italiani. Chiuso questo aspetto, soppesandolo con pregi della pellicola, Attraction non è così male, anzi. Fa passare due gradevolissime ore piene di effetti speciali, buona azione e un paio di scenette "buffe" che risultano alla fine simpatiche. Popcorn, una bella coca cola e la serata è assicurata. 
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