giovedì 30 ottobre 2014

Dylan Dog 338: Mai più, ispettore Bloch; una vera porcata...


La invocava dal 1986 e ora, per sopraggiunti limiti di età, l'ispettore Bloch può finalmente andare incontro alla agognata pensione. Il sovrintendente di Scotland Yard, che in questo numero vediamo per la prima volta in volto, congeda il buon ispettore proprio il giorno del suo compleanno. Un momento per raccogliere le sue cose e Bloch è fuori, libero da omicidi e da una dipendenza preoccupante da antiemetici. Dylan è invece alle prese con una cliente che sostiene di essere morta e di non capire perché si trova ancora viva. Una circostanza curiosa, in quanto pare capitare un po' in tutta Londra che gente che dovrebbe essere morta di fatto non muoia. Con brutte ripercussioni sul business del caro estinto in mano a traffichini locali. Dylan allora varca la porta dell'ufficio di Bloch, ma non lo trova. L'amico di sempre è a casa, con dei nuovi strani amici a rallegrargli la pensione. Sembra misteriosamente essersi dimenticato di tutto, vuole solo andare a pescare e leggere dei buoni libri.
In un periodo di crisi nera per l'Italia, vedere che qualcuno va in pensione lasciando largo ai giovani sembra un piccolo miracolo. Peccato che accada solo sulla carta stampata Bonelli, peccato che il pensionato in questione sia Bloch, figura indispensabile, irrinunciabile nel fumetto di Dylan Dog. Un po' amico, un po' guida, un po' grillo parlante per l'inquilino di Craven Road. Quello che lo portava con i piedi per terra dai suoi voli pindarici. La figura a lui vicina più simile a un padre. Anche però il contatto con la polizia, rapido e veloce, per risolvere i suoi casi. Al punto che perdere questo gancio equivale un po' a perdere i "superpoteri". Così Angelo Stano in copertina omaggia Spiderman in una delle copertine più iconiche di sempre del mondo a fumetti.


Senza Bloch, che andrà pure a vivere lontano da Londra, il nostro eroe deve crescere, fare i conti con un mondo che non lo aiuta più come prima, imparare a cavarsela da solo senza la "voce della ragione" del suo amico più caro. Una sfida interessante sulla carta, ma che noi non possiamo che vedere per quello che ci sembra oggi più umoralmente vero.
Una vera porcata.
Negli ultimi tempi è vero che l'ispettore Bloch era usato nelle storie per lo più come "power-up" per risolvere matasse ingarbugliate, il classico "aiuto da casa" per trovare la risposta. Ma questo accadeva per un preciso, lampante motivo.
Gli scrittori di Dyan Dog erano degli incapaci, che non riuscivano a scrivere per Bloch situazioni più ispirate. Bloch aiutava e basta, senza permettere a Dylan di emanciparsi come investigatore.
Erano da licenziare gli autori di Dylan Dog, non Bloch.
Quello sarebbe stato il vero rinnovamento, magari accompagnato da una meccanica "Marvel Style", in cui un autore scriveva più numeri in serie, rimettendo a posto le cose prima di passare la mano ad altro autore. Avremmo avuto cicli di storie con stili grafici e temi diversi. Ma invece ci puppiamo questa trovata di Recchioni.
Comincio a sperare che intervenga Safarà a riavvolgere il tempo e cancellare questo numero.
Bloch era molto di più dell' "aiuto a casa", nonostante le stronzate giovanilistico-immature che Recchioni scrive nel sempre più illeggibile e superficiale "Dyaln Dog Horror Club". Bloch era l'equilibrio nel caos, la ragione nella fantasia, l'ancora contro la pazzia rappresentata da Groucho. Cosa viene al suo posto? Un sovrintendente piatto e e perennemente incazzato perché gli dà fastidio chi dà una mano a risolvere casi che loro non sanno affrontare? Un epigono del capitano Insinna in Don Matteo? Applausi.
Non si può estirpare il cuore da un fumetto, perché "il personaggio è vecchio,da rinnovare" , e stare a vedere fino a quanto stia in piedi senza crollare a terra. Pura idiozia.


Non si può in ogni caso salutare un personaggio così importante in un modo tanto mal scritto, da una Barbato svogliatissima che rilegge male il già orribile "Vi presento Joe Black" con trovate che ricordano tanto "la morte" dei Griffin... Ah, la modernità decostrutturalista...


La storia è vecchia, risaputa, già scritta milioni di volte e faceva cagare fin dal primo momento quando, nel Cenozoico, è apparsa sulla Terra. Ma per renderla più "dylaniata", nella maniera in cui si scrive (male) di recente sull'inquilino di Craven Road, ecco che la Barbato ci regala un nuovo, lungo, putrescente maxi-spiegone finale. Applausi a profusione!
I disegni di Brindisi sono bellissimi come sempre, accurati e goliardici quanto basta, ma ci voleva di più. Ci voleva molto di più.  Manca, di nuovo, il cuore. manca per esigenze di trama, si potrebbe dire, ma rimane il problema.
Molti si stanno facendo piacere la sbobba. Sono già andati in edicola a comprare il maxi Dylan Dog Old Boy per leggere storie scritte nella vecchia maniera, ma stanno possibilisti. Guardano al futuro speranzosi.
Ma se il primo tassello del rinnovamento della testata è questo, ed è scritto così male, a noi viene una gran voglia di scendere alla prima fermata. Un vero passo falso. Una caduta dopo tre centimetri all'inizio di una gara per i cento metri.
Con schifo. Di pancia. E con un po' di rancore
Talk0
P.s. poi magari mi calmo e ci ripenso su, a qualcuno è pure piaciuto e non gliene faccio una colpa. A me non è piaciuto, per nulla.  Se la vedete diversamente mettetemi un commento qui sotto, tutte le opinioni sono accette ; )

5 commenti:

  1. Non leggo Dylan Dog ma mandare via il personaggio di riferimento nella polizia per l'investigatore "fuori standard" normalmente è una cavolata galattica. E ancor di più mi stanno sulle scatole quelli che vogliono fare fuori personaggi perché "vecchi" per sostituirli con altri "più giovani, più smart" >__<

    RispondiElimina
  2. Ci sono rimasto malissimo U_U
    Buttano via il meglio del fumetto a calci nel sedere, manco un epilogo che faccia giustiza al personaggio..una storia del cavolo in cui per ragioni di trama "non è lui".
    Avrei preferito piuttosto un comiato alla Maes Hughes, disperato ma che lascia il segno, magari scritto altrettanto bene...forse però non l'hanno fatto per non giocarsi in extremis la carta di un possibile ritorno. Magari ci ripensano...
    Non so se ho voglia di continuare a leggerlo U_U
    Sto depresso U_U

    RispondiElimina
  3. Andatevi a vedere come reagisce Recchioni (rrobe) sul cravenroad7 forum a proposito delle critiche su questo albo...si anche autoconvinto che tutto va bene nonostante una bella fetta di utenti considera l'albo "accettabile".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao!
      Ritengo che Recchioni abbia tutto il diritto di difendere il suo operato, del resto questo non è che il primo tassello di un'operazione più vasta. Per noi il 338 è un passo falso, c'è chi lo ha apprezzato e ha portato a riprova argomentazioni più che valide e condivisibili.. Non è mia intenzione aprire flame eterni e cerco sempre di motivare qualora abbia delle critiche valide da presentare. Per me si può sbagliare e si può fare altrettanto bene. E Recchioni negli anni ha dimostrato di saper lavorare bene, molte volte. Amiamo tutti in fondo Dylan Dog e speriamo di leggere in futuro belle storie. ; )

      Elimina
    2. A me dispiace che critiche al nostro post rimangano chiuse all'interno di un forum. Questo è un blog libero, chiunque può commentare e nessuno viene censurato Sarebbe stato interessante intavolare una discussione sul nostro articolo in questa sede. Pazienza.

      Elimina