martedì 21 ottobre 2014

Dragonero vol.17: Il trafficante di schiave


Vahlendart. Rigorosamente scritto con tanti accenti accazzo, come tutti i nomi stronzi delle città dei libri fantasy. Continua il soggiorno dei nostri eroi nella capitale. Mentre Ian vive interessanti avventure erotiche sadomaso, Gmor e Sera stanno nella parte più sfigata della città, la zona povera povera. Hanno per lo meno trovato una casa con vicino un albero dove Sera ha potuto fare il suo nido. Cosa non facile perché a Vahlendart continuano a costruire case e non lasciano l'erba, non lasciano l'erba ecc. ecc. Orco ed elfetta, cui il copertinista Matteoni disegna delle poppe da paura, decidono quindi di andare a fare shopping, attività in cui l'orco Gmor eccelle. Nel mentre Ian si incontra con Khail, suo vecchio amico di palestra. I due intraprendono una conversazione pallosa ai limiti dell'intollerabile, il cui unico scopo evidente pare fare spoiler sul prossimo numero. Nelle vie della città bassa Gmor indossa la sua classica divisa da Kung Fu Panda per non farsi notare, mentre Sera tra luci e colori del mercato si scopre cleptomane. Una gita alla locale biblioteca sfocia dolosamente in dialoghi che servono solo per ricordare ai lettori di comprare lo speciale dove si narra come si sono incontrati Ian e Gmor. E' ancora in edicola, accorrete!! In quarta di copertina invece si sponsorizza il primo romanzo fantasy su Dragonero, uscito nelle migliori librerie il 7 di ottobre. E' in libreria, accorrete!!! Fine degli spot. Secondo tempo. Un giro nel primo bar della zona serve a far rapire Sera da una banda di schiavisti, tanto per dare un senso al titolo del fumetto.  Ian e Alben indagano. Nel mentre conosceremo personaggi che ricordano Vega di Street Fighet e Pinocchio.
Nuovo numero di Dragonero, caruccio e leggero nella trama allestita da Vietti, decisamente asservita all'action più puro, ben gestito e scandito nelle tavole, reso eccelso grazie alla parte grafica spumeggiante delle straordinarie matite dell'ottimo Rizzato. L'intreccio parte lento come la morte ma a metà, con una maxi zuffa di circa 30 pagine,  regala un'incessante azione squartatoria con protagonista  Ian e ci fa conoscere un Alben veramente bad-ass, spietato disintegratore di carne umana. Alla faccia di Harry Potter. Un risvolto davvero simpatico. Viene fuori l'amore per i film di Chuck Norris di Vietti. A fianco del racconto del rapimento di Sera in versione stra-popputa, respiriamo sempre più gli intrighi di palazzo che sapranno dare il meglio di loro, forse, sulla lunga distanza. Alla fine bisogna arrendersi, l'azione è ricca, i paesaggi e personaggi fighi, ma il fascino della storia di Dragonero, quello che suggestiona di più, è sempre demandato a eventi futuri potenzialmente fighissimi ma per ora, appunto, futuri. Eventi rimandati e rimandati e rimandati ancora per allegre e divertenti storielle come quella di questo numero. Un'invasione draghesca? Il vallo che cade? La ventilata terra dei mrti viventi? Un popolo sotterraneo e quadri-dimensionale cattivo cattivo che attacca? Un rovesciamento di potere? Nel mondo di Dragonero pare che possa capitare di tutto da un momento all'altro. Speriamo che succeda davvero qualcosa a un certo punto della serializzazione.

Torniamo per un attimo al romanzo, edito da Mondadori e intitolato Dragonero - La maledizione di Thule.
Devo dire che l'idea di un romanzo su Dragonero mi attira. Anche perché scritto sempre da Vietti. Anche perché temo, in un contesto in cui nulla è scontato e tutto collegato, che il romanzo diventerà parte integrale della narrazione. Poi dalla sintesi pare si tratti della caccia a un mostro creato da dei cenobiti e a me piacciono i cenobiti. Bella la copertina, fa molto roba alla Signore degli anelli... Se lo piglio o leggo a scrocco poi magari ve ne parlo.
In sintesi. un numero divertente.
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