mercoledì 8 ottobre 2014

Adam Wild - la nuova serie di Gianfranco Manfredi


Sul mare, vicino a Zanzibar, c'è uno scoglio, accessibile solo con una barca, sul quale è stato costruito un emporio. Se si è fortunati, è qui possibile incontrare un irascibile avventuriero scozzese di nome Adam Wild. Un giorno il grande appassionato di esplorazioni conte Narciso Molfetta si reca sullo scoglio e incontra Adam mentre, ubriaco e nudo, corre a tuffarsi in acqua urlando. Lo scozzese aveva tenuto un discorso presso la Royal Geographical Society di Londra intimando gli appassionati a non correre rischi inutili nell'adentrarsi in terre sconosciute. E naturalmente bullandosi del fatto che lui invece poteva farlo. Così il conte Molfetta, affascinato all'idea di ripercorrere le tappe del viaggio del grande Livingstone,  è ora pronto ad assoldare l'avventuriero Wild per un viaggio nell'Africa Nera. Adam, ripreso parzialmente dalla sbronza, è prontissimo per intraprendere una nuova avventura. Deve solo sistemare un paio di conti in città e nel mentre fare secchi un paio di commercianti di schiavi, le persone che lui detesta di più al mondo.


Torna in edicola con un nuovo personaggio Gianfranco Manfredi, autore di Magico Vento, Volto Nascosto e Shangai Devil. Un autore amatissimo dai suoi fan, pignolo nella ricerca storiografica, abile nel tratteggiare con pochi dialoghi personaggi complessi, esperto nel ricreare tanto il selvaggio west dei nativi quanto le atmosfere di un romanzo di Salgari. Questa volta l'autore si cimenta con una miniserie in due stagioni da dodici numeri l'una, ma se il personaggio avrà successo la numerazione facilmente potrà espandersi.
Adam per stessa ammissione di Manfredi punta a rievocare gli eroi cinematografici del passato come Errol Flynn, personaggi guasconi, con spesso un sorriso beffardo stampato in volto, temerari e implacabili quanto selvaggi, ribelli, dalla dubbia morale a volte. E dalle pagine del numero uno appare chiaro come il nostro avventuriero scozzese, pur dai baffetti e modi garbati, sia un autentico schiacciasassi. Non tiene il conto dei morti come Tex Willer ed è altrettanto invincibile, usa e manipola il nemico per proprio tornaconto, fa uso disinvolto di alcolici e droghe. Certo c'è una fibra morale, forte, che giustifica tutte le sue azioni, ma l'arbitrarietà con la quale agisce Adam sorprende.
Il conte Molfetta ci viene presentato come un piccolo ometto amante dell'avventura ma non sprovveduto, con il suo spadino nascosto nel bastone da passeggio. A prima vista non può che ricordare Poe, la spalla di Magico Vento, un personaggio che non era davvero possibile relegale a semplice spalla comica in quanto anche narratore della vicenda e sporadicamente eroe.
Amina fa una piccola apparizione, ma dovrebbe giocare un ruolo attivo nella serie; è una principessa guerriera, dal carattere risoluto e deciso. Non esattamente la classica damigella in pericolo, sarà interessante vederne l'evoluzione.
Questo primo numero riesce nell'intento di calamitare la nostra attenzione, anche grazie ai bellissimi e dettagliati disegni di Nespolino e alla evocativa copertina di Darko Perovic. Uno stile che alla luce di una impostazione di tavola sempre chiara e moderna, quasi cinematografica, concilia gli accurati scenari dei romanzi di avventura del passato, "alla Sandokan", con una caratterizzazione energica che a me ricorda in qualche modo i comics del passato come Tarzan e Flash Gordon. Un lavoro interessante.
Manfredi scrive al suo meglio, combinando una incredibile "leggerezza" narrativa con infiniti dettagli storiografici. L'autore poi riesce a creare davvero delle situazioni da sogno, ambienti inediti e scene d'azione indiavolate. La lettura è sempre un piacere.
Qualcuno già grida al nuovo Zagor o Mister No. Manfredi non credo punti a quello, ma il pubblico probabilmente quello vede. Oltre alle schiere di fan dell'autore e allo "zoccolo duro", quello che legge Tex, Zagor o Mister No, Adam Wild rimane del tutto invisibile in edicola alle nuove generazioni di lettori, che lo avvertono come qualcosa di geriatrico, superato, stantio. E c'è da dire che anche a livello promozionale la Bonelli non è che abbia fatto molto nei mesi scorsi, per spingere, rendere appetibile ai più, il prodotto. Adam Wild arriva in edicola timido, in poche copie, con molti dei potenziali lettori che ne ignorano l'esistenza, ed è un peccato.
Il prodotto però a noi piace. 
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