lunedì 24 marzo 2014

Orfani n.6

...e rinascerai con dolore

Rey lo scartato. Tutti quelli che puntavano su di lui o Felix circa la vera identità del combattente conosciuto come Pistolero sono rimasti con in mano un pugno di mosche. Torniamo un attimo nel passato. Le sostanza con cui pasticciano i corpi dei giovani Orfani rendono i corpi forti ma instabili i caratteri. Dopo aver cercato di “sedurre” in qualche modo la Mocciosa, Rey si ritrova così con una frattura scomposta e con un biglietto di via da campo Dorso Duro. Tuttavia la professoressa Juric decide per un secondo impiego del ragazzo. Nuove sostanza da assumere e dagli effetti ancora più imprevedibili, possibili mutazioni fisiche, possibili poteri esp. Tanta forza ma un biglietto di sola andata verso la follia. Per amore di vendetta Rey sceglie il trattamento. E il suo corpo muta.
Nel presente accade quanto di più inaspettato potreste immaginare. È una rivoluzione copernicana per l'asset della serie, una svolta così radicale che non ho cuore di raccontarvela, voglio la scopriate da soli. Arriveranno risposte che per alcuni sono conferme, non mancheranno belle sorprese in un cliffhanger che ci proietta già al prossimo arrembante capitolo. Ma noi siamo tristi perchè in questo numero non ci sono loro, i nostri grandi eroi morali del racconto. Gli orsetti gommosi. Eroi silenziosi che da soli hanno catalizzato i primi mesi di vita del fumetto riempiendo di domande (e perplessità) le teste degli sfortunati fruitori. Nell'attesa di un loro (non) graditissimo ritorno non possiamo però rinunciare a proporvi la “caramella del mese”, a volte l'unica vera ragione per aggiornarvi circa questa testata. Considerando le mutazioni di Rey, ci sono venute in mente i classici “denti da vampiro” di zucchero! Dolciume amatissimo dai dentisti di tutto il mondo.

Il buon Recchioni scrive un numero bello tosto, ricco di trovate narrative e con l'unico neo di leggersi a velocità luce. Un'autentica svolta, che giunge del tutto inaspettata ma graditissima. L'azione la fa prepotentemente da padrone e tra sparatorie, combattimenti corpo a corpo e inseguimenti c'è spazio pure per situazioni del tutto nuove come quelle di tipo “onirico-horroristico”. I disegni di Dell'Edera uniti ai disegni di Niro offrono un piano visivo eccelso. Molto delicato nella caratterizzazione dei personaggi giovani, il tratto di Dell'Edera diviene “potente, grosso e cattivo” nel descrivere i chara adulti. Le tavole sono sempre estremamente dinamiche e viene fatto uso di inquadrature eccezionali in quello che forse è il miglior spettacolo visivo fino a ora proposto. I colori di Niro caricano le tavole di una “fotografia” totalizzante e metallica che ricorda per certi versi film come “Traffic”, ottima per offrire peculiare fascino a ogni sequenza. La scena onirica, tra influenze da horror giapponese (tra pioggia battente e figure spettrali che risalgono da una natura distorta) e colori virati di un giallo-verde malato è il fiore all'occhiello del numero.

L'unico difetto è che giocoforza nell'introdurvi il prossimo numero dovrò raccontarvi cosa è successo di così pazzesco in questo. Non perdetevelo! Talk0

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