sabato 8 dicembre 2012

The Boys

Garth Ennins (testi)
Darick Robertson – John McCrea – Russ Braun (disegni)


E se i supereroi fossero reali, vivessero nel mondo e lo influenzassero di conseguenza, nel corso della storia? La domanda può apparire in effeti strana per chi non legge direttamente comics. Cerco di spiegarvela con un esempio: gli eroi Marvel. Gli eroi Marvel vivono nel mondo reale, quasi tutti vivono a New York mentre i mutanti attualmente (ma non so ancora per quanto) vivono su di un isolotto vicino a San Francisco. Ogni stato americano ha almento un suoergruppo di eroi, ma ci sono anche supereroi canadesi, gli Alpha Fight, inglesi, Excalibur, europei, russi, giapponesi, di tutto il mondo insomma. Certo, ci sono luoghi fittizzi come il Wakanda di Pantera Nera (che pare la versione tecnologica di Zamunda, patria del protagonista de “Il principe cerca moglie” con Eddie Murphy), c'è Atlantide, Asgard (di recente stava “ancorata” tipo a una cittadina nel New Jersey), la Terra Selvaggia e altro. Il succo è che vivono nel mondo, moltissimi sono americani. Non è un segreto quindi che il presidente degli Stati Uniti sia Obama (in DC Comics sono stati più arditi, per un periodo di tempo presidente degli Stati Uniti è stato Lex Luthor, la pelata nemesi di Superman). Essendo il contesto “reale”, i supereroi ci sono stati anche nella seconda guerra mondiale, ai tempi di Kennedy, durante l'11 settembre. Ma perchè non hanno salvato Kennedy, perchè non hanno impedito che cadessero le Torri Gemelle? Perchè sono personaggi di fantasia che vivono in un contesto reale, personaggi che spesso sono “avatar” dei disegnatori e autori che li stanno scrivendo. Emblematico il numero di Spiderman dedicato all'11 settembre. Tutti gli eroi aiutano a salvare i superstiti, a raccogliere i cocci. Ma non ci sono solo loro, ci sono anche quelli che fanno di solito la parte dei cattivi. Magneto è immobile e ricorda come lui c'è già passato, per gli orrori della seconda guerra mondiale lui era stato in un campo di sterminio, il re del crimine Kingpin è affranto, il Dottor Destino piange! Di colpo tutte le “faide” si annullano, come i combattenti del wrestling che alla fine degli show vanno tutti inseme negli spogliatoi e anche quelli che sul ring sembrano nemici giurati si passano lo shampoo. In fondo sono attori che interpretano una parte, i palazzi che fanno esplodere sono veri solo in un mondo di carta. Sempre nel celebre numero di Spiderman vengono indicati chi sono i “veri” eroi dell'11 settembre, i pompieri e le forze dell'ordine, i medici e i volontari che stanno cercando di rialzare il paese di salvare il salvabile in una corsa contro il tempo. La realtà è diversa dalla fantasia. In un celebre numero di Hulk un personaggio si scopre affetto da Aids. Potrebbe forse essere salvato con una fiala contenente il sangue di Hulk ma semplicemente non è possibile, Hulk non può cambiare la realtà, le malattie sono più vere di lui.
Scelte editoriali, condivisibili in relazione a prodotti che sono destinati, nerd a parte, soprattutto ai bambini, a chi fa ancora confusione su quello che è vero e quello che è falso, ma anche a chi vuole a prescindere che i due mondi non si tocchino, che il mondo dei fumetti resti un mondo migliore dove gli eroi possono esistere davvero, volare e farla pagare ai “cattivi”. Una barricata dovuta.
Ma se il prodotto è per adulti, allora possiamo giocarci, creare del futuri alternativi o “distopie”, rileggere interi capitoli della Storia in ottica “supereroi”. Uno dei più grandi “trip” è giocare con i personaggi “ufficiali” di Marvel e DC, vedere cosa proprio “loro” avrebbero combinato. Alan Moore è un genio, ipotizza un affresco sul ruolo dei supereroi DC nel ventesimo secolo, dalle guerre fino alla fine degli anni 80. Anche gli stessi personaggi si sarebbero rivestiti di realtà, spogliati del loro intento educativo-edulcorativo sarebbero apparsi come uomini, in preda alle pulsioni più basse, più vere. DC non vuole che si tolga la patina magica dai suoi personaggi, allora Moore re-inventa i personaggi, Superman diviene il Dr. Manhattan, Batman diviene il Gufo Notturno e nonostante le modifiche sono riconoscibili anche altri personaggi. Il risultato di questa operazione è noto. Il primo fumetto a vincere il premio Hugo: Watchmen. Pure il film viene una figata.
Anche la Marvel ha un suo personale mondo distopico che riguarda interpretazioni alternative dei personaggi DC: lo Squadrone Supremo reinventato da Staczynski (lo stesso autore del numero di Spiderman dedicato all'11 settembre sopra citato, non un puro caso) per Supreme Power. La Marvel coltivava da sempre il sogno bagnato di far scontrare i propri eroi contro quelli DC per far vedere chi è il più forte. Sarebbe successo in seguito, metà anni 90, che Marvel e DC si sarebbero effettivamente scontrati con l'evento noto come Amalgam, ma fino ad allora gli eroi Marvel le avevano già ampiamente date al cosiddetto Squadrone Supremo, una parodia non autorizzata delle Justice League. Lo Squadrone conta di un proprio Superman, Hyperion, un proprio Batman, il Nottolone, una propria Wonder Woman, Zarda, una propria Lanterna Verde, il Dottor Spectrum, e un proprio Flash, Blur (da rilevare che la Marvel già disponeva di un proprio Flash, Quicksilver, e di una propria Lanterna Verde con corpo delle lanterne al seguito, Nova e i Nova Corps, ma i casi di “prestiti” si sprecano e vanno anche in senso opposto... a voi indagare chi abbia copiato chi per primo... io lo so e non lo dico. In seguito la Marvel avrà comunque un “suo” Superman, una versione ultrapotente e squilibrata, Sentry). Staczynski crea un mondo parallelo in cui lo Squadrone Supremo viene reinventato e reso realistico: sebbene con copie sta realizzando così il “piano a” di Watchmen voluto da Alan Moore. L'opera che ne esce è forte, forse troppo per la Marvel, che decide di abortirla-svuotarla rapidamente, speriamo non per sempre. Superman, cioè Hyperion, cade sulla terra ma appena i suoi “genitori” sono davanti alla culla spaziale dei mirini laser compaiono sulle loro teste. Hyperion viene allevato dall'esercito in una casa “finta” che replica quella di Superman con agenti che “fingono” di essere i suoi genitori. Cresce senza vere guide morali e diviene con il tempo un sociopatico con il complesso del dio. Batman, ovvero il Nottolone, è un ragazzino di colore che vive la dura realtà del ghetto, i suoi genitori muoiono e lui affronta la criminalità a muso duro privo dell'alta considerazione della giustizia che avrebbe Bruce Wayne: il Nottolone uccide e non è troppo dissimile dal Punitore, solo più ricco. Una Wonder Woman spietata, che tratta come insetti gli uomini in quanto razza inferiore e sogna di creare con Superman-Hyperion una nuova stirpe, proponendosi sessualmente a lui. Un Lanterna Verde che non risponde a una voce aliena amica, ma probabilmente a un invasore alieno spietato. Nessuno si salva. L'opera è disegnata da Gary Frank così bene che in seguito l'artista passerà dalle tavole del finto-Superman-Marvel a quelle del Vero Superman DC. L'opera è magistrale e Staczynski continua a essere una delle punte di diamante della narrativa a fumetti. Oggi sta scrivendo il prequel di Watchmen di Alan Moore... corsi e ricorsi storici.
Ora prendiamo un contesto storico distopico e mutabile in relazione all'inervento dei supereroi come in Watchmen. Mescoliamo con una lettura più realistica dei supereroi, deviati come in Supreme Power. Amalgamiamo con un tasso big-size di sangue e ironia propri di Garth Ennis, l'autore di Preacher, del migliore Punitore di sempre del nuovo Crossed e di mille altre opere cool. Mettiamo la parte grafica a Darick Robertson, genio nell'illustrare la realtà nel dettaglio, sottolineandola con ironia come già visto in Transmetropolitan. Ecco pronta e servita la serie più estrema sui/contro i supereroi: The Boys.
Ennis non fa prigionieri, in The Boys sono presenti, parodiati, tutti i supereroi esistenti, Marvel e DC. Solo che sono una versione estremamente greve e terrena degli stessi. I superoi, che in The Boys si chiamano “super” e basta, sono i prodotti di una multinazionale prima specializzata solo nella produzione di armi, che sta così cercando di espandersi nel settore delle armi biologiche. Pasticci genetici fuori controllo, vittime delle pulsioni più basse, provocatori magari inconsapevoli di stragi in ragione di un addestramento superficiale se non nullo. Tutto però viene insabbiato, magistralmente, dalla stampa, nello specifico dai fumetti, che assurgono a cronaca. Qui risiede la più acuminata delle critiche al mondo dei comics che penna di autore abbia mai fatto: ci dicono che viviamo in un mondo sempre illusorio e bello dove il bene trionfa sul male. Un superoe ubriaco sfonda un palazzo e provoca un tamponamento in pieno centro cittadino? Sarà raccontato che stava combattendo contro un mostro alieno, magari uno che ha già affrontato, la sua nemesi. I Super si dividono secondo gruppi in ragione anche del target dei fumetti che li “raccontano”. Dai “Sette”, ennesima parodia della Justice League con un Superman pericoloso psicopatico, ai Rappresaglia, parodia degli Avengers, alle fazioni Teen e ai Mutanti. Geniale quando, come capita nella realtà editoriale e capiterà anche sul fumetto The Boys, viene associato ad una fazione, magari dalle scarse rendite economiche in fumetti e marchandising, un personaggio nuovo o un personaggio più cool per attirare nuovi lettori: scaturiranno situazioni grottesce e degradanti. Tutti ci credono e sono felici che il mondo sia pieno di Super, mentre la realtà viene spazzata sotto il tappeto buono. Highie (modellato da Darick sulla fisionomia e carattere dell'attore Simon Pegg) vive felice e inconsapevole fino a quando un super, uno stupidissimo super per uno stupidissimo motivo, gli distrugge letteralmente la vita. Ora ha del giusto rancore nei loro confronti e Billy ”the” Butcher (modellato su un inedito, giovane e nerboruto Dak Aykroyd) è pronto a fargli l'offerta che gli cambierà la vita: entrare nei “Boys”, un ultra segreto dipartimento governativo che vigila sull'attività superumana, un ristretto gruppo di agenti a cui verranno forniti dei superpoteri per contrastare il dilagare dei Super. Vedrà quanto è davvero marcio il mondo dei super, tra multinazionali, sette religiose, tossicodipendenza e sessodipenzenza, godrà nel punirli, magari anche lui eccedendo a causa dei suoi nuovi poteri. Ora il fumetto è in edicola, io lo seguo da alcuni anni in fumetteria. Un'occasione per apprezzare una delle opere più interessanti e moderne del panorama fumettistico mondiale. Come già detto per Crossed, anche qui la lettura è ristretta a un pubblico adulto. Ennis non lesina con trovate estreme, sangue e situazioni imbarazzanti, non credo che esista una sola sua opera destinata ai più giovani. Buona lettura e buon divertimento. 
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