Avete visto La
peggiore settimana della mia vita con Fabio De Luigi? Ecco pronto e
scodellato il seguito delle vicende della (poco) strana coppia
Capotondi – De Luigi, ora alle prese con pancione e primi
pannolini. La regia è sempre affidata ad Alessandro Genovesi e il
cast viene impreziosito da Diego Abatantuono.Viuuuuleeeenza!! Ma
torniamo all'incipit, lo avete visto il primo film? Vi è davvero
piaciuto? Sulla carta l'operazione è quantomai nobile: come Paolo
Villaggio ha attinto dalla caustica commedia british per creare
Fantozzi, Genovesi pesca nella commedia americana sentimenatle, direi
più alla Ben Stiller che alla Billy Cristal, per dare un nuovo
approccio alla commedia italiana. Qualcosa di più sofisticato, più
scritto e meno improvvisato, di sicuro aria fresca. A supporto
vengono attori come De Luigi e Capotondi, rodati da anni di gavetta.
La Capotondi praticamente girava che era ancora in fasce, me la
ricordo figlia di Massimo Boldi innamorata di Dylan di Beverly Hills
– Luke Perry in un Vacanze di Natale 90 ormai da archivio rai. De
Luigi è stato mattatore di una delle migliori stagioni di Mai dire
gol, ha sorretto da solo una sit-com come Love Bugs, ha convinto con
l'ultimo Salvadores. Ma poi arriva Antonio Catania, che molto meglio
aveva fatto in Boris, nel ruolo del padre della Capotondi, un ruolo
che sembra disegnato di ricalco sul Robert De Niro di Ti presento i
miei senza troppa convinzione in fase di scrittura. Poi arrivano le
gag tipiche dei fratelli Farrelly, quelle che in genere hanno a che
fare con cibo-cacca-animali e l'effetto copia carbone permane. Poi
arriva Siani, simpatico in coppia con Bisio, ma che, sovraccaricato
sotto la direzione di Genovesi, passa da simpatico scapestrato (quasi
degno erede di Troisi. Speriamo continui su quella strada) a
intollerabile rompipalle odioso. Tutto appare come già visto (e
meglio) altrove. Alla fine della visione si esce pertanto sereni, lo
spettacolo è oggettivamente carino, passabile. Ma non del tutto
soddisfatti, sfamati. Si sarebbe voluto ridere di più, ma non si è
riusciti. Confrontiamo solo la gag sugli animali, versione Genovesi
da La peggiore settimana della mia vita, rispetto alla versione dei
Farrelly, in Tutti pazzi per Mary. In entrambi i casi gli animali
vengono usati come se fossero dei pupazzi animati. Ma nella celebre
commedia americana anche le situazioni più buffe e assurde si
ricompongono, si torna allo scherzo e l'animale esce infine incolume.

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