mercoledì 20 aprile 2022

Sonic 2: la nostra recensione del nuovo film-rollercoster dedicato al porcospino blu dei videogames, diretto da Jeff Fowler

 


Dopo essere stato sconfitto da un temibile alieno super veloce simile ad un porcospino blu di nome Sonic, il baffuto dottor Ivo “Eggman” Robotnik (Jim Carrey) si è trovato catapultato in un mondo interamente fatto di funghi. Vivendo circondato dai funghi, mangiando funghi e respirando continuamene e solo funghi, con un clima molto favorevole alla crescita dei funghi, la scorza e la determinazione del più grande scienziato pazzo della Terra non è cambiata. Nonostante lo sviluppo di una certa dipendenza dai funghi, il genio, che ora è diventato completamente calvo (forse per via dei funghi?), non si è arreso e come Matt Damon in The Martian ha iniziato a cambiare il pianeta a suo vantaggio, cospargendolo di trappole, carrucole e tanto ingegno fino a farne una sorta di super-fortino (o un livello del videogame Sonic a base di trappole ambientali). Ha provato pure a distillare un liquore a base di fungo, anche se con risultati ancora migliorabili, ma questo non lo ha reso felice. Solo e con la sola compagnia di un sasso di nome “Sasso”, che in un mondo di quasi solo funghi può essere un “amico vero”, Eggman sogna ancora, un giorno, di vendicarsi sul porcospino. Quel giorno sembra diventare realtà quando da un portale dimensionale a forma di anello dorato compare davanti a lui l’ultimo degli echidna, Knuckles (doppiato in originale da un convintissimo e spassoso Idris Elba). Sembra anche lui a prima vista un porcospino ma non lo è: perché è un echidna. È rosso, muscoloso e arrabbiatissimo come tutti i guerrieri echidna e cerca Sonic per vendicarsi dì qualcosa. Grazie anche a quei portali dimensionali, per Robotnik è l’alleato ideale per tornare a casa e per pareggiare i conti, scatenando sulla vita del piccolo alieno blu un nuovo esercito di robottini buffi quanto letali.


Se Eggman prepara il suo grande ritorno e inizia a smuovere dallo spazio tecnologia hi-tech che neanche Tony Stark, sulla terra nel frattempo Sonic si annoia. Con il soprannome da supereroe di Blue Justice cerca di combattere il crimine tra le strade, inseguimento e sparatorie. Ma è ancora inesperto, fa più danni collaterali che risultati. Per un porcospino velocista come lui è problematico, ma indispensabile, seguire il terribile mantra che gli suggeriscono i suoi “genitori adottivi terrestri” (interpretati sempre da James Marsden e Tika Sumpter): “Prova ad andare più piano, non avere fretta di crescere”. Il suo papà adottivo lo porta pure in barca per descrivere la maggiore calma con cui deve imparare a vedere il mondo. Ma Sonic non ci sta e cogliendo l’occasione di un matrimonio che porta lontano la coppia di genitori, finisce a loro insaputa a incrociare di nuovo la strada di Robotnik, scontrandosi anche con Knuckles. Ma da una galassia lontana lontana è pronto ad intervenire per supportare il porcospino anche la volpe a due code Tails.


Jeff Fowles torna a dirigere un film dedicato a Sonic, concentrandosi idealmente su Sonic 2 e sulla “saga di Knuckles”, facendo tesoro di tutti i feedback ricevuti dalla prima pellicola. Pellicola certamente indicata per un pubblico molto giovane ma che non era uscita affatto male, da cui non si percepiva però tutta la frizzantina velocità e azione del videogame originale. Se le scene d’azione erano decisamente spassose  e la trasformazione di Jim “Ace Ventura” Carrey in Eggman era già (ed è ancora una volta oggi) l’intuizione cinematografica più giusta dai tempi del Tony Stark di Robert Downey Jr, il mondo in cui il porcospino blu viveva la sua prima avventura riceveva una introduzione fantasy sentimentalosa e una così abbondante e coccolosa sottotrama “familiare” (chi non vorrebbe del resto essere coccolato da Tika Sumpter?) da rendere la storia così carica di melassa che Sonic ci affogava dentro appiccicato. È come poteva correre a perdifiato con le sue Scarpettine rosse, il nostro eroe, se il suo cammino era così tanto cosparso di melassa? Risulta quindi graditissimo che i principali personaggi “umani” della pellicola, James Marsden e Tika  Sumpter,  vivano qui una sottotrama quasi del tutto separata, insieme a Shemar Moore, Natasha Rothwell e Tom Butler. Una sottotrama  che invece che melassosa risulta divertente, sullo stile di alcune commedie romantiche con Ben Stiller, con il plus di Tom Butler ci ricorda quasi il mitico Leslie Nielsen. Con la melassa e il glucosio ritornati sotto il livello di guardia (anche per merito di bravi attori con la commedia tra le loro corde) Sonic è invece libero di sfrecciare altrove su circuiti ipercolorati in computer grafica in una trama autonoma che ha la struttura di una caccia al tesoro, con una azione resa ancora più ricca è spettacolare dalla graditissima aggiunta di personaggi comprimari digitali come Tails e Knuckles. Tails è ingegnoso, timido e spesso alla guida di un aero rosso fuoco come ogni migliore amico dovrebbe essere. Knuckles è un po’ il vegeta della situazione, per dirla alla Dragonball, donando un po’ di pepe e competizione alla trama. Anche Eggman, più matto e più in forma che mai, è libero di scatenarsi al meglio e non si è mai visto così agguerrito e pieno di robottini e robottoni assassini. È uguale uguale ai videogame e in più, se siete un po’ grandicelli, i suoi eserciti di robottini fanno quasi rivivere le atmosfere folli delle battaglie dì Yattaman. La pellicola riesce inoltre nel non facile obiettivo di dare vita a scenari davvero molto simili ai mondi bidimensionali del videogame. Dal mondo dei funghi (da Sonic 3) al tempio sotterraneo è parzialmente inondato d’acqua (da Sonic 1), a un certo “boss stage”, sono tutti una autentica gioia per gli occhi dei fan di vecchia data, fin nei più piccoli dettagli che replicano momenti di gameplay (come il sistema delle bolle per respirare) e pose originali (come quando Sonic è sul ciglio di un baratro). Sul finale l’azione sale esponenzialmente di spettacolarità, tra aerei e robot giganti, portandoci a un climax che chiude bene la storia, ma che come ormai consuetudine dopo i titoli di coda rilancia il tutto ad un terzo episodio. 

Con un ancora bravissimo Jim Carrey e tanta azione colorata, Sonic 2 rilancia e migliora quasi ogni comparto delle primo capitolo, che oggi può essere considerato giusto un buon antipasto a questa pellicola. La trasformazione grazie alla magia del cinema del “mondo videoludico” di Sonic appare sempre più convincente e narrativamente sensata, in un tripudio colorato che sicuramente attirerà i vecchi fan quanto il pubblico dei più piccoli, a cui questa pellicola è principalmente rivolta. 

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