martedì 22 settembre 2020

Ride Your Wave - la nostra recensione del nuovo fresco e malinconico film d’animazione portatoci da Amazon Prime e Dynit

 


Giappone, Chiba, giorni nostri. Una bella cittadina affacciata su un mare pieno di onde fantastiche nel pieno sole dell’estate.

Hinako è una ragazza in fissa con il surf, al punto da non fare praticamente altro nella vita.

Minato è un pompiere che passa il tempo a guardare le evoluzioni di Hinako dal tetto della caserma.

Complici dei cupido “non proprio tradizionali“, ossia dei piromani in fissa con i fuochi artificiali, l’abitazione di Hinako va in fiamme e Minato arriva a salvarla, dando inizio a una bellissima quanto diabetica storia d’amore. Hinako ama le focene e Minato le regala una focena gonfiabile gigante. Minato è in fissa con le tartarughe marine ed ecco che riempiono la casa di pupazzetti a tema. La coppia ha il suo piatto preferito: il riso con uovo giapponese “Omurice”, di cui assistiamo a varie preparazioni, più o meno corrette. Ha una sua canzone preferita: Brand new story della boyband Generations from exile tribe (di cui è un cantante Ryota Katayose, doppiatore originale di Minato. Anche la doppiatrice originale di Hinako è una cantante, Rina Kawaei), che sentiremo dodicimila volte cantata dalla radio, dai protagonisti in singolo, duetto, karaoke edition. Ogni tanto i due si abbandonano a roba tipo i lucchetti di Moccia, generando il disappunto di amici e parenti, ma sono in fondo una coppia carina, “gli si vuole bene” ed è molto dolce il loro rapporto, come l’amore incondizionato che condividono per il mare e il surf. Poi arriva l’incidente. Minato non c’è più. Un giorno Hinako per puro caso inizia a canticchiare Brand new story davanti a uno specchio d’acqua ed accade l’incredibile: Minato compare all’interno dell’acqua e comparirà ogni volta che Hinako inizierà a cantare Brand New Story. Un Minato sorridente e pronto a intrattenere Hinako dove c’è dell’acqua. Dentro un bicchiere, in una pozzanghera, attraverso le gocce di pioggia. Perfino nel water!!! A un certo punto Hinako piglia la focena gonfiabile, la riempie d’acqua, compare Minato e se lo porta in giro così, per la città, sotto gli occhi perplessi di tutti quelli che non lo vedono. Quanto potrà durare ancora questa strana love story? 



Il regista Masaaki Yuasa di Tatami Galaxy, Mind Game e Devilman CryBaby, viene accompagnato nell’impresa dalla sceneggiatrice Reiko Yoshida, che ha lavorato anche a Cats Return per il Ghibli (Arrivato da noi come La ricompensa del gatto per Lucky Red con l’adattamento eccentrico di Cannarsi) e al recente e bellissimo A Silent voice (La forma della Voce, arrivato da noi  per Dynit e adattato bene). L’animazione come per Devilman CryBaby è curato da Science SARU Inc. ed è semplicemente favolosa: azione dinamica, inquadrature ardite, colori caldi, un chara design semplice ma gradevolissimo. Il mare con le sue onde e flutti, con i surfer e il sole che riflette ogni superficie, è davvero “magico”. Anche in questo film animato, come nelle opere di Shinkai come nel recente After the rain di Wit Studio, mi trovo a rimarcare l’attenzione e cura nel riprodurre dei piatti tipici dalla loro preparazione a consumo finale: si vede che Master Chef ormai ha fatto scuola. La colonna sonora strumentale è avvolgente e nonostante a un certo punto vorrete andare a trovare ogni supporto fisico o digitale su cui è riversata A Brand new story, allo scopo di distruggerla per sempre, per le prime 65 volte in cui la sentirete non vi sembrerà una canzone così male. La storia inizialmente mi era sembrata una di quegli strumenti da tortura psicologica da shock emotivo stile Anohana, materiale usato probabilmente a Guantanamo, ma sono contento di essermi sbagliato. Il tasso di malinconia è altissimo, il referente “mentale” più vicino che mi viene in mente è un po’ il film Ghost con Patrick Swayze, ma la questione del “fantasma d’acqua” è davvero spiazzante e carica di spunti inaspettatamente buffi. Come si fa a rimanere seri quando la povera Hinako inizia a parlare con una tazza del water da cui esce il suo defunto amore, sorridente e che fa con le mani il gesto del “cornucuore” di Piero Pelù? Il povero Minato mi sa che verrà cazziato a vita per questo atteggiamento da gente seria come Sadako e la bimba di Dark Water... Inoltre la storia prende una strada interessante, valorizza il ruolo sociale e motivazione delle persone che decidono di intraprendere una professione volta al soccorso del prossimo. C’è molto “pensiero positivo” nell’aria (la metafora della tartaruga di mare, come la considerazione che siamo tutti onda di un unico mare, sono davvero carine, semplici quanto dirette), al punto che una piccola nota malinconia, amarissima, ci sta bene, rende il tutto più autentico.  

Ride your Wave è un buon film d’animazione, perfetto per essere gustato nel periodo estivo. Amazon Prime e Dynit (che lo porterà in blu ray e dvd a fine ottobre) lo confezionano al meglio, con un ottimo doppiaggio. 

Preparate i fazzoletti, ma aspettatevi anche di ridere spesso, come ad assistere a delle scene d’azione spettacolari. Se amate l’animazione che si occupa di trasporre il mare nelle sue forme e colori, se in più amate il surf,  è decisamente una pellicola imperdibile. Davvero un prodotto ben fatto. 

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