lunedì 16 giugno 2014

Orfani vol.9: Freddo come lo spazio




Sinossi: Nel passato ci prendiamo una breve pausa da ammazzamenti e dubbi morali. Sono arrivate le nuove tute rinforzate e Nakamura invita gli Orfani a testarle su un lussureggiante panorama montano. Naturalmente Ringo è già schizzato nel verde e il comandante propone una caccia all'uomo ai suoi danni con ricompensa doppia razione di dolce. Ma il tempo è splendido e i ragazzi decidono di trovare più che altro un sistema per infrattarsi. L'amore si scopre essere il grande motore che muove il mondo dei piccoli soldati. Un sentimento tanto più forte quanto irrazionale se l'intera vita di una persona consiste nello sparare e uccidere. Nel futuro gli eventi precipitano. Ringo insieme a Juno ha preso in ostaggio la dottoressa Juric e con la chiavetta dati si dirige verso una scialuppa che li porti quanto prima sulla Terra. Jonas coordina l'inseguimento dei fuggiaschi prendendo l'amara decisione di sparare su di loro. Ringo rilascia senza un graffio la Juric, che avverte Jonas dell'intenzione dei fuggiaschi di far esplodere tutto.
Due o tre cose: Dopo i serrati numeri scorsi, Recchioni ci concede nella prima parte una piccola pausa nel verde. E bisogna ammettere che ci voleva proprio dopo tutti quei morti ammazzati. Ma ecco che nella seconda parte il tasso emoglobinico visivo torna a salire e un grosso e inaspettato colpo di scena ci atterrisce del tutto. Un momento tragico, catartico, dopo il quale tutto non sarà più come prima. Ed è geniale come il colpo basso nelle motivazioni e tragedia finale venga allestito fin dalla "leggerina" prima parte dell'albo. L'autore ci ricorda che nonostante tutto i nostri eroi sono ragazzini cresciuti troppo in fretta, dai sentimenti ancora offuscati. La voglia di soddisfare chi li ha cresciuti e nutriti, l'amore per i loro nuovi genitori, l'esercito, che si contrappone all'amore per i propri fratelli e alla pulsione adolescenziale-erotica di condividere più tempo possibile come coppie, complementari e complete, novelli Adamo ed Eva.
All we need is kill love

L'amore diviene il disperato motore di tutto, giustifica anche le scelte più estreme e apparentemente "strane" nell'ottica di personaggi altrettanto strani, che in fondo per essere felici abbisognerebbero davvero di poco. Una scelta interessante che rende ulteriormente originale questo fumetto, che invoglia alla rilettura anche dei primi capitoli. I disegni di Cavenago e Dell'Edera mettono al centro dell'attenzione i personaggi e le loro azioni, scegliendo di lasciare sullo sfondo lo scenario, che appare qui quantomai stilizzato e complementare, ma non per questo meno funzionale. I momenti drammatici centrano così al massimo i sentimenti. I momenti di azione di contro sono splendidamente coreografati e la lussureggiante foresta (splendidi i colori di Noro e Pastorello) della prima parte ha più di una suggestione ripresa dal pianeta Namek di Dragon ball.  Non ci piacciono tantissimo gli interni ed esterni dell'astronave. Un numero strano questo. Meno "potente" del solito ma di sicuro interesse. Nell'attesa di vedere come si concluderà il drammatico cliffhanger delle ultime pagine... 
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