mercoledì 28 maggio 2014

Waterworld - fra poco compie vent'anni!



Me ne stavo bel bello a ciondolare nel reparto novità home video, pronto a elargire oboli per interessanti titoli in uscita, quand'ecco che mi ritrovo la parete mezza vuota, predisposta ai nuovi arrivi ma destinata a rimanere così, desolata, a causa di qualche macello distributivo - burocratico. Sconforto. Poi ecco che il mio occhio cade lì, su un titolo del 1995, costato all'epoca un botto e riconosciuto nella storia del cinema come un mezzo se non totale disastro ai botteghini. Un b-movie costato 200 milioni di dollari. Un film truzzo come pochi, dalla visione del quale il me stesso del 1995 era uscito ganzamente fiero e soddisfatto, nonostante vivide perplessità del resto della platea. Felice perché ero giovane e inesperto? Un troppo felice? Un comportamento certo così radicale che mi sono convinto che oggi, col blu ray a 4.99 e in mancanza di altro, dovevo fare il più classico dei salti della fede, rivederlo e rivalutarlo con l'esperienza della vita adulta, dissezionarlo, sventrarlo ed esporlo al pubblico ludibrio nel massimo impeto recensiorio-gladiatorio. E così, con già troppi capelli bianchi in testa, eccomi a tornare in un mondo fantastico e futuribile fatto di acqua, di acqua e di poco altro in effetti. Nella speranza di non constatare quanto il me stesso di 20 anni fa fosse solo un pischello che orgasmava per tre o quattro effetti speciali. Me lo sono rivisto. Incredulo. L'ho riapprezzato. In toto. Forse per motivi diversi dal canonico. Ma sono qui a condividere con voi il mio viaggio, nel timore che nel 2015 una nuova edizione per "il ventennale" non la tirerà mai fuori nessuno...


Sinossi: Futuro. Ghiacci sciolti. Mondo coperto d'acqua e popolato da poche persone fuori di testa. Integralisti religiosi che creano una sorta di humus con i cadaveri del "blasfemi e defunti".  Costner è un mutante uomo-pesce che va in giro a petto nudo e villoso, catenazze, conchiglie all'orecchio, pantaloncini fashion e scarponi da sci. Sbarca il lunario barattando roba sommersa, mangiando piantine di pomodori e riempiendosi la bocca di piscio da lui stesso prodotto, riciclato e distillato. Per pescare mostri marini ama farsi inghiottire da loro per poi farli esplodere da dentro. Ama usare le donne come merce di scambio, buttare bambine in mare dopo averle tagliato i capelli con una mannaia, uccide come respirare. Il figo definitivo.
Maschio uomo-pesce alfa con evidente metaforone fallico a corredo e simpatico pendaglio su petto villoso

Jeanne Tripplehorn dopo aver fatto le vere scene di sesso in Basic Instinct è qui "gnocca per famiglie", quella che al protagonista "nun gliela dà", non si spoglia e accompagna una petulante ragazzina bionda con le treccine per istinto materno. Inutile che incediate con il fermo immagine quando fa cadere la spallina, pare che sotto abbia una cotta di Mitril impenetrabile da qualunque sguardo lascivo.

Apettative disilluse per un potenziale atomico al grido di "voglio essere la nuova Bullock!"
Hopper è drogatissimo capo di tizi drogatissimi devoti allo scazzo assoluto. Conciato come Jack Sparrow e con un buffo occhio posticcio da bambolotto, crede di stare girando Easy Rider 2 con gli acqua-scooter e fa cose buffe e pazzesche.

Bella zio, siamo trucidi quanto i Teletubbies! Un giro di Negroni per tutti!!
Tutti cercano la leggendaria Dryland. Costner per farci soldi recuperando il pubblico di pischelle che lo seguivano ai tempi di Robin Hood ma si erano addormentate in sala in tutte le sue recenti pellicole per cercare la sua umanità perduta o, per meglio dire, "annacquata" in un mondo violento. La Tripplehorn per riciclarsi al grande pubblico  come nuova "Sandra Bullock", facendo dimenticare che ha fatto quella nota scena con Michael Douglas e il tavolo per  il futuro e l'umanità in genere (che probabilmente ripopolerà da sola). Hopper perchè è sicuro che dal nome è un posto dove si beve perchè deve trovare un tabacchino per comprare le sighe e la benza della petroliera sulla quale vive sta finendo e quindi per fare le gare di acquascooter ne serve dell'altra, urge benzinaio. Non per spostarsi con la petroliera, bene inteso, per quella, che peserà miliardi di tonnellate e sul fondo presenta pure una specie di montagna incagliata, Hopper preferisce utilizzare dei remi lunghi decine di metri e sospinti dal suo drogato (e presumo fortissimo) equipaggio. La mappa di Dryland è sulla schiena della bambina con le treccine, ma decifrarla pare impossibile anche per i più esperti scienziati moderni, in quanto celata da un criptico e impossibile enigma: per leggerla correttamente bisogna girare il disegno a testa in giù.
Però..che figata:  Come succede ai giorni nostri con le sceneggiature di Damon - Satana - Lindelof, anche nel 1995 uscivano film con cast stellare, scenografie bellissime, effetti speciali rimarchevoli ma scritte con il vero culo, con errori così evidenti e plateali, tanto di logica che di fondo, da scoraggiare anche il più volenteroso degli ottimisti. Waterword nasce come Mad Max sull'acqua (per i mangofili come "Kenshiro sull'acqua"), vengono costruiti ex novo, in un periodo in cui gli effetti speciali non riempiono stanze coperte da blue screen, interi atolli, navi, imbarcazioni, villaggi su palafitte.
Mad Max sull'acqua versione 1995
Dalla fotografia e costumi saranno tratti spunti interessanti anche per opere più recenti di grandi autori (magari opere un po' malate). Il look di Waterworld, la fotografia plumbea, i vestiti cuciti in un modo neo-medioevale è rimarchevole e ha fatto quindi scuola.
Mad Max sull'acqua, versione 2014. trova le 6 piccole differenze.
C'è anche un gusto retrò alla ricerca dei film corsari classici di Errol Flynn, guasconerie miste a combattimenti tra funi volanti e sciabole sguainate, in un periodo storico in cui i Pirati dei Caraibi erano ben lontani dagli schermi. L'azione funziona e pure bene, i luoghi sono iconici, l'intera troupe tecnica sembra urlare al mondo: "siamo dei fighi". Tuttavia lo sceneggiatore è un pazzo, un pazzo assecondato dalla Mayor. La trama de L'Armata delle Tenebre a confronto pare una ricostruzione storica accurata dell'epoca merovingia.  Ma i guizzi sono tanti, l'idea figa, da fumettone, ce l'aveva, magari nascosta ma la teneva in caldo. Ed ecco che l'eroe senza nome di Costner compie atti da vero bastardo che ce lo fanno amare tanto quanto il suo disfunzionale Elvis del crimine di qualche anno dopo. L'uomo pesce scambia donne in cambio di pagine di carta rarissima con su riprodotte pubblicità di tostapane. Butta a mare la bambina petulante come tutti gli eroi di film d'azione vorrebbero fare ma che la morale glielo impedisce. Affetta persone senza troppi problemi. Stermina innocenti (ma in scene buffe, così la gente non ci bada)! C'è purtroppo una sorta di "redenzione in corso d'opera", ma questa appare meno stucchevole di quanto si possa immaginare. Ugualmente concepire gli smookers, l'allegra armata di Hopper, è qualcosa di fuori di testa. In un mondo in cui ci sono zero risorse alimentari sembrano avere un carico infinito di alcoolici e sigarette, benzina a strafottere e nessuna, dico nessuna, voglia di risparmiare le proprie risorse. Non credono nelle energie naturali e rinnovabili e, ribadisco, pur di issare delle vele e stare a pensare a roba complicata come venti e menate varie, sospingono a remi una città galleggiante. A remi!!! In una scena così assurda che anche solo immaginarla pare impossibile. Allo stesso modo non vogliono nuotare e quando preparano un agguato subacqueo lo fanno ancorandosi ai loro fidi acquascooter e munendosi di maschera con tubetto da piscina per respirare ore e ore. Ugualmente sono dei fini tattici che per fare un assalto a un fortino nemico acquatico non pensano al tramonto, alle azioni ninja, la truppa di infiltrazione. Ma a bordo di prodi acquascooter si fanno trainare da un idrovolante per poi attraverso delle rampe saltare oltre le barricate nemiche, roba da decine di metri. E molti di loro non ce la fanno e sbattono sul muro. Ma sono dei dannati geni del male! E Costner-uomo-pesce riesce a fregarli come si fa con i bambini in alcune scene da pura antologia del ridicolo (quella della "mitragliatrice" è da annali della demenzialità umana). Pur tacendo dell'idiotissima, ma tamarra e memorabile, resa dei conti finale.

Tipico attacco stealth di marchio Smookers..

Certo il problema è che questo ben di Dio si associa a un attore che ha sempre fatto ruoli più seri. L'uomo di "JFK" di Stone, il tizio che "Balla coi Lupi", il marinaio di "Sotto il segno del pericolo". Sempre l'attore della commedia sofisticata e dello sguardo languido rivolto alle donne, in cose come "Revenge" e "Robin Hood, principe dei ladri" (Peraltro dello stesso regista, Reynolds, di questa pellicola), lo straordinario "Il mondo perfetto" di Eastwood. Lo ripeto, ai tempi "Costner" era scritto sulla locandina gigante, come "Al Pacino" negli anni '70. Era un marchio. Questo Waterworld l'avesse fatto il mitico Nicholas Cage nessuno avrebbe detto nulla, ma la pellicola si portava dietro il pubblico di Costner, gente raffinata e romanticone che alle tamarrate, in genere, reagisce con schifo. No, Waterworld non è The Road, giusto per citare un film postapocalittico che avrebbe visto Costner credibile. Ma è comunque un cumulo di fesserie e roba che esplode divertente e colorata che, anche grazie ad una colonna sonora azzeccatissima, passa in un lampo e diverte chi riesce a sospendere l'incredulità al punto da ritenere che tutto possa succedere. Ci si aspetta una visione del futuro, un messaggio più profondo del "basta inquinare come gli smookers", ci si ritrova davanti a una favola un po' cupa. Una favola che guardata con gli occhi di un bambino diventa gigante e si imprime giustamente nella testa, nei ricordi. L'azione non è mai troppo violenta, i nemici non sono mai troppo cattivi, l'eroe entra in scena attaccato a una liana e tutti applaudono. La favola è servita. La favola del mostro che è diventato uomo grazie a una bambina. Niente di più a ben vedere, ma quanto basta, se non si aspetta un capolavoro. Per i sognatori. E siamo ancora in tanti.

Dopo 20 anni Costner pesca in modo diverso...

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6 commenti:

  1. Ora voglio la recensione di "The postman"!!!

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  2. Ah ah ah ah ah ah ah : ) Talk0

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  3. da essere un uomo pesce a comprare il salmone in scatola che salto di qualità!
    ahhahahahah bella questa recensione anche se non ho apprezzato questo film! ^_^

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  4. Ottima recensione. Ma, dimmi, com'è la qualità del blu ray?

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  5. Oddio, è passato un po' di tempo, ma mi sembra che fosse buona...

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