sabato 3 maggio 2014

Dragonero vol. 11: La Regina degli Algenti



Ian e Gmor sono al Vallo per salvare un luresindo dagli algenti e da un sacco di schifezze di vario tipo, compresi vermoni giganti in grado di ingoiare Boba Fett in un solo boccone. La strategia di fuga ricomprende l'addomesticamento di enormi simil-mammuth e grosse sacche di sangue putrido per occultare l'odore dei nostri eroi. Naturalmente non tutte le ciambelle riescono con il buco...

Questo volume comprende il finale della storia iniziata dello scorso numero, per testi di Enoch e disegni di Gregorini, nonché una storia breve, successiva a questi eventi, su Sheda, la monaca guerriera da poco conosciuta, sempre scritta da Enoch e per i disegni di Malisan. Non ho ben chiaro quale delle due storie sia stata scritta prima e come si siano coordinati nel tempo i due racconti. Sta di fatto che è forte la sensazione che il capitoletto su Sheda avrebbe potuto essere integrato nella storia generale iniziata nel numero scorso. Una storia abbastanza pasticciata nelle premesse, come dicevamo nella passata recensione, che qui si risolve in una sessantina di pagine stra-decompresse in cui viene narrata sostanzialmente un'unica azione. Di contro la storia autonoma di Sheda risulta essere molto interessante e ben narrata, un piccolo bignami sulla dura vita delle monache guerriere che raggiunge simpatiche punte di estrema cattiveria visiva. Se chirurgicamente fosse stata implementata nell'altro racconto, gli avrebbe donato l'anima che questo, al di là dei bellissimi disegni di Gregorini, non possiede. Sarebbe stato un bel parallelo la storia di Sheda con la storia di Ecuba. Anche qui infine vediamo una strategia conservativa dei personaggi. L'universo di Dragonero si allarga ulteriormente, ma qui davvero senza troppo entusiasmo. Numeri bruttini.
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