Gmor e Ian sono di
nuovo in missione. Ormai il parallelo con Aquila della Notte e
Capelli d'Argento è più che evidente. La destinazione è la città
di Viridàrt, la missione è prevenire/sventare un attentato diretto
al reggente locale. A complicare la situazione, sembra che gli
assassini si muoveranno durante il matrimonio della figlia del
reggente, momento in cui la città sarà letteralmente piena di
gente. Una missione difficile quindi, da affrontare con la massima
discrezione, agendo nell'ombra. Per questo Gmor decide di cammuffarsi
da Kung Fu Panda.
Durante il
tragitto verso Viridàrt...Viridàrt, Viridàrt... sapete, da quando
sto scoprendo la mia anima fantasy, ogni volta che mi imbatto in un
nome nuovo di qualche località, lago, montagna, vado a cercarmi
sulla cartina (allagata a pagina 2) dove si trovi. No, qui no... più
su... niente... scendiamo sul Superdurendal... andiamo verso il Vallo
(stracopiato dal Trono di Spade peraltro..)....niente! Niente!
Niente! Sulla cartina non c'è! La desinenza in “-dart”mi fa
pensare sia nella zona centrale, parte est, ma non c'è! Vado in
rete, sito di dragonero, cerco altre piantine, cartine, gps. La mappa
fisico-spaziale-geopolitica. Niente! Non so dove si trovi Viridàrt!
Ora cadrò in depressione. Possibile che sia indicato l'Eremo di
Alben, che è una torre grande quanto un sputo e una città come
questa no? Ed ero così contento di giocare con la mia cartina!
Delusione, incredulità, sgomento, rabbia, accettazione. In effetti
esistono anche altre cartine che ancora non sono state pubbblicate,
dicono sul sito. Uff! Meno male! Ed io che pensavo dessero nomi a
cavolo!ora mi sento meglio!

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io non ho dubbi su chi sia il vero volto di Satana in questa serie: il parrucchiere |
Anche Dragonero
non è infallibile. E questo ce lo rende quasi più simpatico. Tutto
il racconto descrive una missione partita male e che finirà peggio,
dove i nostri accumulano letteralmente figuraccia su figuraccia,
quasi un must per i detrattori del personaggio. In aggiunta al cast
si aggiungono un paio di comprimari interessanti e che di sicuro
faranno capolino in altre storie. Leario è un personaggio
sfaccettato, ambiguo, ma dotato di grande sensibilità. Potrebbe
essere benissimo un futuro alleato quanto un nemico.
La strega-gnocca-bionda, addestratrice di corvi è anche visivamente molto interessante (sì, parlo da esperto d'arte per ri-sottolineare di fatto che è “bbona come er pane”), un personaggio che potrebbe crescere se ben sviluppato. Enoch scrive quindi un numero molto ironico, lasciando magari troppo spazio a new entry che letteralmente si mangiano gran parte della trama. Rimane una narrazione fresca e piuttosto “aperta”, magari apprezzabile più nell'ottica della saga che come lettura auto-conclusiva.
La strega-gnocca-bionda, addestratrice di corvi è anche visivamente molto interessante (sì, parlo da esperto d'arte per ri-sottolineare di fatto che è “bbona come er pane”), un personaggio che potrebbe crescere se ben sviluppato. Enoch scrive quindi un numero molto ironico, lasciando magari troppo spazio a new entry che letteralmente si mangiano gran parte della trama. Rimane una narrazione fresca e piuttosto “aperta”, magari apprezzabile più nell'ottica della saga che come lettura auto-conclusiva.
I disegni di
Bormida e Pueroni sono di buon livello, ottimi sugli sfondi, molto
concreti e “classicheggianti” sui personaggi (lo stile grafico mi
ha ricordato un po' la scuola argentina) anche se il mascellone di Ian
a volte è veramente eccessivo, pare Mr. Incredibile della Pixar... Le
figure femminili sono decisamente sexy, e io apprezzo. Plauso alla
copertina di Matteoni. Bellissima.
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