giovedì 17 ottobre 2013

Kyashan Sins

(o Casshan/Casshern Sins se preferite) finalmente in home video by Yamato

ATTENZIONE: la disamina di Talk0 è talmente approfondita (lunga) che il post verrà editato in tre parti, quindi continuate a seguirci nei prossimi giorni per non perdervi il profondo (lungo) excursus su questo prodotto!

PARTE TERZA


Kyashan – Rinascita/ Casshern.(in dvd e blu ray bt Dolmen-Time code...pure disponibile in assurda deluxe edition con copia del calco della testa dell'attore in scala )

Ecco quello che di fatto è un sequel-reboot, per altro sotto forma di pellicola live-action, decisamente valido e memorabile! Siamo nel 2004 e qualcuno pensa bene di spolverare un classico del passato. Le premesse sono poco allettanti, anzi quasi devastanti per un fan della serie classica. Il regista è un videoclipparo incallito di nome Kazuaki Kiriya ed è il boyfrendo ( Lino Banfi cit.) di una idol piuttosto in voga, Kumiko Aso, che vuole fare il gran salto e diventare attrice. Tuttavia alla sceneggiatura c'è un certo Yuji Hayashida, una delle penne più interessanti del panorama nipponico e che in futuro scriverà capolavori come 13 assassins per Miike. Un artista peraltro che nutre un profondo amore e rispetto per i manga, curando alcune riuscite trasposizioni live action.

Hayashida riprende le suggestioni dell'opera originale e decide di aggiornarne il contesto storico. Consapevole del fatto di non aver vissuto il pre e dopoguerra e quindi di non poter ben interpretare quel periodo, ma ha conosciuto le guerre moderne, dove eserciti bene armati si affrontano contro persone spesso umili e male armati. I fantasmi del Vietnam così come le vittime coinvolte loro malgrado nella guerra al terrorismo. In questo caso il nostro scienziato lavora ad una panacea per rigenerare il tessuto cellulare, ma per perfezionare le ricerca gli servono cavie. Cavie che gli possono essere fornite dalla politica espansionista del suo paese, coinvolto in guerre continue a cui partecipa anche suo figlio. Un giorno però i risultati arrivano e dal brodo di cultura di alcune cavie riemergono, ricombinate, delle creature di sembianza umana. Non c'è tempo di gioire che il figlio cade in un agguato e muore. I ricombinati scappano rapendo la moglie dello scienziato e giurano vendetta per tutti i torti subiti dalla loro nazione a causa degli invasori. Scoprono un castello abbandonato tra i monti, la base dell'impero di Bryking e riattivano i robot-soldati. Con questa nuova forza cercheranno di invadere il mondo. Al contempo lo scienziato recupera la salma del figlio e la immerge nel brodo di coltura. Il figlio rinasce e, spaesato, dovrà forse seguire la volontà del padre di vendicarsi per riavere indietro la madre.

Qui non abbiamo più i robot (o neoroidi se preferite) come razza superiore, abbiamo in loro luogo i ricombinati, la carne da cannone raccolta sui campi da battaglia. Gente comune che si trova di colpo la guerra in casa e muore senza poter combattere contro mire espansionistiche altrui. Gente che però poi rinasce e giustamente indispettita giudica i suoi aguzzini, decretando che è meglio eliminarli. Perché un mondo migliore per la razza umana qui deve esserlo “per tutta la razza umana” o, vista la tendenza degli uomini a uccidersi a vicenda, “per nessuno”. Come i robot anche le vittime della guerra decidono per lo sterminio. Altrettanto spaesato è il nuovo Kyashan, soldato che sente sulle sue mani il sangue delle vittime della guerra cui lui stesso partecipa e di cui si sente colpevole. Il suo ritorno alla vita non ha quindi il sapore dell'eroe che si contrappone al male come non può rappresentare l'orgoglio bellico. È per questo che il nostro eroe non può indossare l'elmo che richiama la mezzaluna di Masamune Date, elmo che è presente in una scena ma che vediamo visibilmente rotto e inutilizzabile. Kyashan dovrà trovare una sua personale via per accettare di combattere ancora per le persone che lo hanno reso ciò che è contro avversari che sono a lui molto simili. E questa via sarà di nuovo possibile tramite Luna, che permetterà a lui di maturare un principio importante, alla base sempre del messaggio originale dell'opera: le guerre non servono e vanno fermate.
Con questa visione lo sceneggiatore Hayashida si dimostra la persona giusta per riscrivere la storia di Kyashan. I molti rimandi fanno dell'opera anche un sequel dell'originale dicevamo, laddove il palazzo di Bryking e i suoi robot rappresentano bene i tristi errori del passato che gli uomini sono sempre pronti a rispolverare. Un richiamo geniale che non sovrascrive ma mette in risonanza opera originale e remake.

Hayashida fa un lavoro tanto buono che il regista lo vorrà con sé nella sua pellicola successiva, il purtroppo da noi ancora inedito Goemon. Nel parco attori peraltro figura anche Akira Terao, diretto in passato da Kurosawa e Yosuke Iseya (che farà parte anche del cast di 13 assassins come di Sukiyaki Western Django) nel ruolo di Kyashan si rivela una scelta indovinata. Dettaglio da non trascurare, il budget di questa pellicola è “grosso” e permette oltre a maestranze di peso di avere una ottima computer grafica, aspetto per il quale il film si guadagna un buon passaparola nelle fiere di settore internazionale e un posto in varie rassegne e film festival. Come sempre per i film nipponici non tutto è perfetto ma quello che traspare è uno spettacolo che, pur stordente per accumulo di materiali (caratteristica di troppo cinema nipponico, lo “stordire” intendo), risulta affascinante per la fotografia (esautorata quasi a ricordare Sin City di Rodriguez), coinvolgente per l'interpretazione, appagante da vedere nelle molte scene d'azione e sensato in riferimento all'opera originale (laddove anche il fatto di essere “sensati” è una classica carenza del cinema nipponico). Un prodotto degno di entrare tra i cult movie di genere fantascientifico e che fa venir voglia di giocare ancora con il personaggio, creandone altre storie.

Kyashan Sins /Casshern Sins (secondo amazon dal 5 novembre in dvd e blu ray by Yamato Video)
Eccoci quindi all'ultima parte di questo mega-articolo, pronti per godere dell'ultima incarnazione del personaggio. I nomi coinvolti nella realizzazione sono troppi da elencare, ma fanno parte del gotha dell'animazione nipponica e in diretto riferimento alla premiata casa di produzione Mad House, artefice di capolavori del calibro di Metropolis, Cowboy Beebop, Paprika e tanti altri ottimi prodotti. Lo stile grafico risulta differente dall'originale in più punti ma è molto accattivante, plastico e aggressivo, non risultando per nulla stonato dell'ambito del tributo. I volti mi piacciono molto, ci scorgo almeno nel ricordo tratti dell'indimenticato stile del compianto Shingo Araki.
Anche qui Kyashan si riadatta per una differente lettura della storia. Siamo in un futuro lontano in cui la Terra è lacerata da anni e anni di lotta contro i robot, che in fine hanno vinto lasciando uno sparuto scampolo di umanità a vivere nascosto nell'ombra. Pare che Kyashan sia stato l'ago della bilancia del conflitto, ma che abbia combattuto dalla parte di Bryking. L'eroe vestito di bianco non ricorda quanto è accaduto di preciso. A dire il vero non ricorda nulla, ha come la memoria cancellata e solo a tratti il quadro del passato si ricompone. Vaga in questo mondo desertico senza seguire una meta ed è così che incontra e salva Ringo, una ragazzina androide che incrocerà qualche volta il suo cammino tra superstiti derelitti, robot rugginosi e nuovi nemici fino al completo ritorno della sua memoria. Ma soffermiamoci per un attimo sui robot rugginosi. Con il tempo i “vincitori”stanno per la prima volta vivendo l'esperienza più umana possibile, la morte. Le corazze metalliche si arrugginiscono, gli alimentatori vanno spegnendosi. Il possente esercito di Bryking si aggira come una mandria di zombie alla ricerca di pezzi di ricambio, a volte spingendosi a cannibalizzare altri robot pur di avere nuovi componenti funzionanti.
Kyashan Sins parla ancora di guerra, ma di una guerra di resistenza-sopravvivenza in un mondo ancora governato dai vecchi poteri forti. La guerra è un eco lontano e, come nel nostro presente, viene combattuta tra nuova e vecchia generazione, laddove è la seconda a detenere ancora con forza il potere pur nel disfacimento. In fondo la detenzione del potere è sempre una causa di conflitto. Il nostro eroe vivrà quindi ancora un dualismo, camminando ancora sul limite, danzando sulla frontiera (Jovanotti cit.).
La serie Sins ha avuto un grande successo in ambito internazionale e l'edizione home video è più volte stata magnificata sul siti di settore per la qualità della realizzazione. È quindi un vero piacere che giunga anche nei nostri lidi. Vi offro il teaser trailer by Yamato video che, ascolterete, presenta pure una piccola sorpresa.



Sì, una sigla in italiano! Ed è dei Finley!!! Ed è decisamente appropriata e, opinione mia personale, più incisiva della opening originale. Ma che fine avevano fatto i Finley? Hanno ovviamente un album appena uscito con questo pezzo, dal titolo “fantasmi”! Non ci resta che aspettare novembre e ringraziare Yamato per questo nuovo prodotto che, se rispetterà l'alta qualità delle sue recenti produzioni in blu ray, sarà qualcosa di davvero imperdibile. 
Talk0

1 commento:

  1. purtroppo Kyashan Sins è stato rimandato. restate sintonizzati sul nostro blog per avere info fresche sulla prossima data di pubblicazione! Talk0

    RispondiElimina