sabato 17 agosto 2019

X-men: Dark Phoenix - la nostra recensione



È finita. Dove Magneto ha sempre fallito, Topolino ci è riuscito. Ha ucciso gli X-Men nati cinematograficamente per 20th Century Fox nel 2000, per la regia di Bryan Singer. Il secondo tempo di questo film è letteralmente ambientato su un treno prigione su cui gli X-Men sono rinchiusi, sotto il tiro di soldati corazzati accomunati da una sigla, "MCU", che richiama davvero un po' tanto quella del "Marvel Cinematic Universe" della Marvel/Disney. Gli X-Men forse torneranno, ma in futuro, sotto storie e interpreti tutti nuovi. È un canto del cigno particolarmente triste, soprattutto perché Dark Phoenix non è affatto un brutto film e doveva essere sviluppato come il primo di una trilogia che non vedrà mai la luce. Con una buona intuizione di regia Sophie Turner diviene una Jean Grey protagonista assoluta ed espande al massimo il concetto di essere una X-men, diversa dagli altri, temuta, pericolosa anche per chi dovrebbe esserle da guida. La Turner la interpretata con un distacco criticato, ma che io trovo solo apparente, una maschera cedibile di una adolescente in crisi. Jessica Chastain, che indossa con fierezza e seduzione dei bellissimi e maestosi tacchi a spillo per tutto il film,  è una villain scombinata a capo di un gruppo di cattivi raffazzonati (anche a causa di un grosso cambiamento di trama che ne ha "generalizzato al massimo" le connotazioni... perché gli Skull si è scoperto, mentre si girava Captain Marvel, fossero di proprietà Disney e non Fox da "pacchetto Fantastici 4"). Ma ha carisma da vendere e duetta bene con la Turner. McAvoy è uno Xavier inedito, lunare, in cerca di consensi da parte della gente comune più che spinto dalla voglia di preservare i mutanti, Fassbender è un Magneto che per una volta vuole stare in pace, Nicholas Hoult una Bestia che abbandona il raziocinio per dedicarsi alla vendetta. C'era davvero tanta carne al fuoco per altri due film, ma tutto è stato troncato e alla fine rimesso quasi a posto, con l'ulteriore consapevolezza che da quando gli X-Men in Giorni di un futuro passato hanno "riavvolto il tempo", il nuovo scenario è stato letteralmente una sfiga via l'altra. 
Dark Phoenix funziona meglio di Apocalypse, ha una più precisa chiave di lettura e la voglia di portare i personaggi in direzioni diverse dal solito. Ma Topolino ha vinto e i mutanti ormai sono sotto il tiro delle truppe MCU. Chissà se i mutanti avranno un posto a fianco dei Guardiani della Galassia. Chissà se i nuovi film si schiereranno di nuovo a favore dei diritti dei diversi ed emarginati, magari senza limitarsi a proporre un Ciclope afroamericano e un Magneto asiatico. Intanto non posso che ringraziare Fox per aver creduto nei supereroi in un periodo in cui non se li filava nessuno o quasi. Peccato in questo finale triste non sentire, nemmeno da lontano, un familiare "snikt". 
Talk0

Nessun commento:

Posta un commento