lunedì 21 maggio 2018

Solo - piccola riflessione tragica che spero sarà smentita dalla visione in sala



Attenzione, quello che sto per raccontarvi è frutto di voci contraddittorie girate in rete, che non provano in genere niente, che qualcuno presto provvederà a insabbiare. Prendetelo come un gioco e nulla più, ma sappiate che tutto questo, forse, è capitato. C'era una volta, nelle Guerre Stellari di Lucas "vagamente" ispirate a Buck Rogers (causa legale vinta da Buck Rogers per plagio, vi ricordiamo) e Valerian (causa non iniziata per "sportività" per vedere "fino a dove Lucas andava a finire", che è finita con Lucas che ha ri -copiato pure tutta la storia dei cloni nel 2000 e con J.J. Abrams che copia ancora il materiale di Valerian), un pirata spaziale cazzuto il cui numero di telefono figurava nella rubrica di un cavaliere Jedi ancora più cazzuto. Guidava il Millennium Falcon, l'astronave spaziale più figa e veloce del creato, aveva un compagno altissimo e pelosissimo come solo negli anni '70 si poteva averne uno sulla Terra (e infatti era un hippy alieno) e forse (o forse no) aveva sparato per primo a un tizio di nome Greedo (e per questo secondi gli addetti del marketing il pupazzetto non andava bene quanto Boba Fett). Il volto era quello dell'allora già attempato ma ancora sconosciuto Stunt-man Harrison Ford, un tizio dal ghigno simpatico che da lì a poco è rapidamente diventato uno degli attori più amati di sempre. Alla Marvel / Disney/ Lucas hanno pensato di dedicare un film a questo pirata spaziale nella serie di spin - off Star Wars Stories. Con l'intento di stuzzicare i fan di vecchia data e coinvolgerne di giovani, i capoccia hanno scelto di creare una commedia action- space-western affidandola ai registi di commedie action più in voga nell'ultimo periodo, Phil Lord e Chris Miller. I due si mettono ai testi e alla poltrona da director e trasformano la produzione del film in una stand-up comedy surreale e trascinante, così trascinante che se ne lamenta un po' lo sceneggiatore Jonathan Kashdan, figlio del potente e co-sceneggiature "lucasiano" Lawrence Kashdan. Mi piace ricordare di come padre e figlio insieme abbiamo realizzato, al di fuori della Lucas Film, il primo ai testi e il secondo come attore, quell'abominio di L'acchiappasogni, film liberamente tratto da un libro di King in cui gli alieni, di notte, escono dal culo degli umani inseminati. Il piccolo Jonathan, che come sceneggiatore "solitario" ha all'attivo tre (brutte) puntate di Dawson Creek e sogna oggi di realizzare un film di Star Wars con Lando pansessuale e protagonista, vede quindi che sul set di Lord e Miller ci si diverte un casino mentre danno fuoco con le improvvisazioni alla sua sceneggiatura. Vede che Alden Ehrenreich assomiglia più a Vince Vaughn o Seth MacFarlane rispetto a Harrison Ford e si spaventa. Un giorno va giù di testa e se ne lamenta con il papà, che fa prontamente insorgere la fanbase di Star Wars con dichiarazioni tipo "il film è fuori controllo" e di conseguenza queste chiacchiere svegliano il sacro drago protettore della saga, Kathleen Kennedy, che decide di bloccare tutto, rimpiazzare i registi, approvare una nuova linea di script più decorosa e meno ridanciana per modificare una trama già praticamente girata e decide di ingaggiare nell'operazione un regista-amico come Ron Howard, un simpatico ragazzo dai capelli rossi che come regista negli ultimi vent'anni imbrocca un film su quattro. Non sempre happy days quindi, ma una sicurezza in più. Howard ri- gira e ri-monta, gli danno poco tempo per aggiustare le cose e, nel timore che tutto vada a rotoli, fissano la data di uscita a pochi giorni dall'ultimo Avengers, così che in caso di flop gli investitori Disney possano comunque contare sugli introiti di uno dei mesi più fruttuosi di sempre per l'azienda, dimenticando velocemente eventuali ammanchi. Il nuovo film, riportano le cronache internettiane, sarà meno comico e più action, più cupo e più "rispettoso dello spirito della saga", qualsiasi cosa questo voglia dire.  Il nome del personaggio protagonista del film e che dà il titolo allo stesso ve lo faccio cantare da un noto personaggio immaginario di Team America.



Ecco, io da "non" fan di Star Wars, mi trovo ad affrontare l'uscita in sala un po' con lo stato d'animo del "personaggio immaginario" che canta nel pezzo di Team America qui sopra. Se le premesse di questo film non mi attiravano troppo (ma anche Rogue One non mi attirava molto, per poi piacermi parecchio di fatto), se il mio interesse a tutta la produzione è per lo più legato ai pupazzi del merchandising (e misteriosamente con il film in uscita non c'è ancora traccia di una singola figure della Disney Elite Series , che ha fino ad ora proposto i modellini dei personaggi di tutti i film e che per maggio ha in programma solo "Darth Vader senza casco") oggi mi sento perplesso ancora di più dopo aver letto le reazioni della stampa specializzata che ha già visto l'opera in anteprima: toni tiepidi. E credo che non ci sia niente di peggio che l'indifferenza nel giudizio su un'opera. Se un film "è una merda" significa che qualcosa di lui ti ha nel bene e nel male scosso o disturbato o per lo meno ti ha condotto a un ragionamento esistenzialista su come butti via il tuo tempo libero. Ma se un film è "così così" significa che di quella sera ti ricorderai al massimo il frullato alla fragola che hai preso a McDonalds mezz'ora dopo la visione e, fidatevi, è peggio. Poi è giusto andare sempre al cinema, prendendo le opinioni di altri per lo più per quello che sono, "di altri", ma andare a vedere un film "tiepido" non è mai un bel biglietto da visita. Non so se Disney stia aspettando il giorno d'uscita per promuovere questo Solo, magari organizzando una tre giorni di spettacoli pirotecnici in cui il mondo intero sarà invaso da figuranti di Chewbecca... ma sta aspettando decisamente troppo. Può essere comunque una strategia di marketing richiesta dalla azienda forse... metti che per "ricapitalizzare" il brand in Disney hanno deciso di fare una prova estrema e pubblicare Solo: 
1) fuori dalla finestra tipica degli ultimi Star Wars (il Natale) 
2) in diretta concorrenza con un loro prodotto forte (Avengers) 
3) lanciato direttamente in sala privo di merchandising (nessun pupazzo, scatola di cereali, astronavina, maglietta o altro all'orizzonte, a parte i Funko, che hanno realizzato anche su di me però...)
4) con costi pubblicitari pari a zero 
5) divulgando in rete notizie che rendano evidente che la sua produzione è stata un martirio
6) usando il trailer più triste e meno di impatto che si poteva immaginare. 
Se Solo sopravvivesse a queste sei  "prove mortali" e incassasse un botto, Disney potrebbe pensare di fare undici film di Star Wars al mese. Magari è questo il piano.
Ma tutto questo non ha niente a che fare con la qualità finale del film, di cui vi parleremo appena sarà nelle sale. Buttiamoci un po' alle spalle il karma cattivo generato dalla rete e prepariamoci a volare sul Falcon un'altra volta, alla scoperta del significato nascosto di quei dadi dorati che abbiamo intravisto in Gli Ultimi Jedi. Non vedo l'ora di salire di nuovo su quella astronave rugginosa e dal probabile odore della stanza di un adolescente, piena di cianfrusaglia, scacchi spaziali e con una stiva che forse può tenere nascosto un mostro tentacolare. L'attore scelto per Solo è giovane, se il film va bene potremmo trovarlo ancora, prima che faccia salire sulla sua nave Luke Skywalker. Potremmo conoscere se aveva davvero motivi per sparare per primo a Greedo, comprendere la sua ostentazione nei confronti delle principesse spaziali e ragionare sul suo infinito bisogno di ricchezze spaziali. Una delle cose più riuscite di questa saga di astronavi e monaci spaziali arturiani in fondo era proprio lui, il cowboy che si contendeva con il cavaliere (almeno fino al secondo film) il cuore della principessa. Di sicuro amo Han Solo anche per quello che Ford è stato "dopo Solo", ma il pilota del Falcon rimane uno dei miei pupazzi lego preferiti.


In bocca a lupo film di Solo. Ci vediamo in sala. 
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