martedì 22 maggio 2018

Famiglia allargata - la nostra recensione della commedia di Emmanuel Gillibert




Antione (Arnaud Ducret) e Jeanne (Louise Bourgoin) sembrano la coppia perfetta, al punto che non sembra vero fin dal primo incontro. Lui è uno scapolone gaudente e spensierato con un lavoro affermato e una bella casa in affitto in centro. Lei è una ragazza timida e affascinante che grazie a un gioco del destino si trova ad essere la sua nuova coinquilina e parrebbe destinata ad esserlo per molto tempo. La casetta diverrà trombodromo e noi spettatori ci aspettiamo a vedere una versione divertente di Ultimo tango a Parigi (di recente restaurato e di nuovo al cinema, andate a vederlo se lo avete perso)? No amici miei. Il film non è questo ma una "commedia coi nani". Sì fratelli, avete letto bene. I nani.

Specifichiamo, perché non parlo di roba fantasy o del popolo piccolo, parlo dei "bambini" e del cinema che guarda ai bambini con stupore e indulgenza per farci "tornare a essere bambini", allestendo scene impossibili di distruzione e bullismo domestici in cui i suddetti non sono di fatto rappresentati come creature umane e simpatiche (se non nell'ultima parte della pellicola in genere), ma come "nani bastardi e petulanti". Omini odiosi (se non nell'ultima parte della pellicola in genere) a cui auguri di vedere la gente morta. A proposito, se volete vedere una commedia con bambini in cui compare un fantasma per davvero, non perdetevi il sequel del remake americano di una commedia francese con bambini come questa (ma con bimba simpatica) al secolo Tre uomini e una culla. Il film è Tre scapoli e un bebè.


Guardare al secondo 43 dietro alla tenda. Ecco in genere i film di questo tipo mi interessano solo se si trovano in rete su di loro delle urban legends su presunti fantasmi reali comparsi a schermo. Perché i film con i bambini che fanno i piccoli anticristo (fino all'ultima parte della pellicola in genere), saga di Jurassic Park in testa, io li detesto. Chiarito questo doveroso e personale problema del mio carattere, Famiglia Allargata è esattamente un film di questo tipo. Antoine scopre in una scena (ma voi dal trailer e dalla locandina dovreste averlo capito prima) che la sua nuova coinquilina ha due figli piccoli che si porterà nel nuovo appartamento condiviso con il nostro scapolone protagonista. È una ragazza separata in fondo dal cuore d'oro, lo scapolone non ha le armi giuste per difendersi dalla "home invasion" dei nani ed ecco che inizia l'inevitabile convivenza, che si svilupperà nell'inevitabile conversione dello scapolone nell'uomo perfetto con cui costruire una solida famiglia francese. Nel "mentre" c'è il film, e devo dire che pur nella sua struttura prevedibile sa essere gustoso e riesce a farsi vedere senza troppi patemi. Lo scapolone è simpatico nel modo con cui resiste indomito al suo voler continuare a essere il bambinone numero uno della magione. I bambini, soprattutto nell'ultimo atto ma in fondo anche prima, sono davvero amabili nella classica "lotta al telecomando del televisore di casa" e la mammina divenuta single è il classico carattere rigido che si stempera appena si scrolla di dosso tutte le responsabilità del mondo e inizia a volersi più bene. La scena più dolce è la classica vomitata etilica in cui sputa fuori, come in un esorcismo, la mammina per bene che si è impossessata di lei. Il film quindi riesce e il percorso a ostacoli di questa genitorialità anomala ma funzionale riesce a dare anche un bel messaggio. Consigliato. A patto che le home invasion con bambini le sopportiate. 
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