domenica 4 ottobre 2015

The black list


Si chiama Raymond Reddington (James Spader), per gli amici "Red". Ma se siete suoi amici siete delle brutte persone. Da ex ufficiale di marina missing in action, anni dopo è tornato alla ribalta come uno dei criminali più pericolosi al mondo, roba da Most Wanted da bilioni e bilioni di dollari stile Barbanera di One Piece. Dai modi eleganti, dal gessato perfetto e dall'inseparabile cappello tipico della spia anni sessanta per coprire una progressiva pelata ancora amabilmente nascosta in Boston Legal, il cinquantenne arzillo Reddington, oltre a essere una ancora letale macchina di morte con ogni tipo di arma da taglio e da fuoco, ha il più pericoloso dei superpoteri: conosce "gente che fa cose". In pratica tutti i tipacci più brutti e cattivi da usare in pestaggi, tutte le gnocche più inarrivabili per irretire vittime malate di patata, tutti i banchieri corrotti che gli possano far accreditare soldi su conti criptati, tutte le spie e double agent che gli consentano di giocare amabilmente a rovesciare governi, tutti i mercenari migliori per organizzare una strage o un rapimento, tutti i produttori e acquirenti interessati a bombe atomiche illegali, tutti i trafficanti di schiavi, tutti gli esercenti corrotti pronti a diffondere nei cinema del mondo le nuove e orribili pellicole con Adam Sandler. Se vi chiedete perché il figlio raccomandato di Piero Angela stia ancora in tv, probabilmente dietro c'è il vecchio Red. Questo ometto che ama raccontare storielle assurde come "quella volta che mi sono sballato a Calcutta con Jim Morrison, Scialpi e il pupazzo Gnappo" ha alle spalle un intero esercito invisibile di persone pronte a comparire da dietro l'angolo, con uno schiocco di dita, per risolvere situazioni letali da "30 secondi prima della fine del mondo". E non gli mancano legioni di politici inguaiati e gente che gli deve un "favore" a spianargli la strada. In pratica è la versione umana di tutti i boss finali dei videogame. Se comparisse come suo alleato Goldrake non vi stupireste. Ma allora perché dopo un solo minuto della prima puntata Red decide di consegnarsi spontaneamente all'FBI, che in mezzo secondo lo mette prudentemente in una cella hi-tech anti-tutto che manco fosse Magneto? Red fa il vago, sembra sia lì per una visita del dentista. L'FBI rode e gli punta seimila mirini al laser addosso. Red ride davanti all' attonito dirigente capo Harold Cooper (Harry Lennix) e al soldatino tutto idiota Ressler (Diego Klattenhoff), un fesso capitan America dei poveri, pettinato ugualmente male, che è una vita che gli sta dietro senza concretizzare nulla. Red ha da proporre ai due tristi omini il Santo Graal per ogni investigatore pigro o incapace, regalerà loro la sua lista nera. Un elenco di tipacci assurdi e megalomani che vanno da gente che scioglie le persone per lavoro ad Hacker con crisi di onnipotenza, passando per gerarchi militari pazzi a chirurghi della mafia, tutti i tipi di assassini a pagamento, anche minorenni, fino alle creature più letali di tutte, gli agenti della Folletto. In cambio di questa "collaborazione", ossia quello che appare da subito come un immotivato sperpero delle sue stesse risorse, Red vuole parlare solo con una persona, la giovane agente Elizabeth Keen (Megan Boone). Un cricetino di ragazzina sui quaranta chili, impaurita ma combattiva, dagli occhioni profondi e dal testone enorme. Perché per renderla visivamente più vulnerabile e indifesa la produzione le ha messo in testa un enorme e posticcio parruccone nero che le fa la capoccia stile Megamind. La storia di questo parruccone è poi così grottesca che non potete immaginare. I fan hanno amato quella parrucca al punto che l'attrice è stata a lungo obbligata a indossarla per non incorrere in suicidi di massa del fandom. Il fatto è che prima l'attrice aveva i capelli lunghi di suo e sopra sono andati giù di parrucca. Poi la Boone ha tagliato i capelli e per conservare l'effetto sotto alla parrucca ci hanno dovuto aggiungere un cuscino di due metri. Capocchiona a parte, la Keen sta a a chilometri di credibilità e di fisico dalla Jennifer Garner di Alias e il fatto di proporla come action woman è motore di scene veramente implausibili e involontariamente comiche. Comunque l'agente Keen apparentemente non sembra avere alcun legame con Red e il fatto che questo Kingpin del crimine voglia interloquire con lei è strano forte. Ovviamente gli incapaci che stazionano all'FBI brancolano nel buio, ovviamente la Keen sfiderà il curriculum dicendoci che è una profiler all'ultimo grido, facendoci rotolare dal ridere.  In compenso allo spettatore viene messa fin dalla prima puntata una pulce gigantesca sul fatto che Red possa essere il suo vero padre. Questione alla base di tutto il canovaccio narrativo, argomento confermato, smentito, riconfermato e rismentito all'infinito per questa e immagino tutte le serie future, manco fosse il maledetto Johnny il Rosso di The Mentalist. Supercazzola che durerà fino a che la questione sarà probabilmente confermata perché se no tutto suonerà come una mega - boiata posticcia. Perché a una certa non si spiega davvero tanta riservatezza senza tirare in ballo la fantascienza o la fede... e siamo in una serie che parla di terrorismo. Ma il succo del telefilm è questo, la Keen interagirà con Red come Clarisse Starling interagiva con Hannibal Lecter. Lui la farà crescere come investigatrice e lei di cambio passerà del tempo con lui, sorbendosi i suoi deliri. Ma perché allora varrebbe la pena vedere questa serie, che sembra avere meno appeal di NCIS stagione 21? Perché ficcarsi nel solito procedurale con personaggi inutilmente seriosi e menosi (cioè l'intero corpo dell'FBI) che fanno però per lo più cose sceme e illogiche unicamente per far risaltare la genialità del classico protagonista "strambo"? Perché è così che accade tipo "sempre"! Compare la minaccia, fa una strage, arrivano i fessi che sparano al nulla e lo perdono, arriva l'eroe e risolve la situazione. L'abbiamo già visto in Dexter, The Mentalist, Numbers, Bones e in sette milioni di altre serie investigativo procedurali! Allora che cosa ha di speciale questa Black List più di tutto il resto della altra "roba"? Fondamentalmente tre cose


Uno James Spader gigantesco, una trama dai risvolti narrativi folli, un budget gigantesco che fa sembrare ogni puntata un film action fatto e finito con decine di comparse, stunt e un mare di effetti speciali ed esplosioni. The blacklist non inventa nulla, ma tutto quello che fa gli riesce da dio.
E poi c'è lui.


Diego Klattenhoff, nel ruolo dell'agente Ressler. È il classico personaggio "gasatello", quello sempre pronto alla rissa e dalla sublime ottusità. L'uomo giusto e onesto a tutti i costi, quello che fa le ramanzine se si viola il regolamento e fa la spia ai superiori, quello che: "scansati che arriva il vero eroe". Ha un minimo background di base ridicolo: ha sofferto in passato per la sua eccessiva dedizione al lavoro e ha il cuore indurito, ogni tanto beve, vive in una casetta da sfigato. Insomma una palla insostenibile, prevedibilissimo e ininfluente, ma il tipo utile in genere per sviluppi a tavolino nelle trame di qualsiasi altro telefilm. Ma qui no. E l'agente Ressler diviene il "fesso definitivo". Si tuffa in ogni scena action tutto impettito nel suo completo FBI sfoggiando il suo sguardo più cattivo. L'unico sguardo che il buon Diego sa fare peraltro. E le prende. Sempre. E' il primo a sanguinare in una sparatoria, è il primo a finire a terra menato, anche se l'avversario è un nano ottuagenario. Il suo supposto machismo è così messo costantemente alla berlina che diventa il vero elemento comico della serie. Red lo sfotte, il suo capo non se lo caga, la parruccona prova per lui una specie di complesso della crocerossina ma essendo sposata non va oltre.  Tutti si ammazzano di risate alle sue spalle, compresi i personaggi ultra secondari, e senti a un certo punto che questo cretino un po' ti sta simpatico. Al punto che quelle rare volte che la trama gli permette di fare qualcosa di positivo, anche se sempre per vie del tutto casuali, si finisce per tifare per lui, mai troppo però.
E poi c'è quest'altro

Ryan Eggold, che interpreta Tom, il marito dell'agente Keen. 
E' un personaggio che non gli dai due lire ma che diventa incredibilmente interessante in pochissimo tempo. E sembra solo un insegnante di scuola ossessionato dalle adozioni! Ha tutta una sottotrama che non vi dico.
E poi c'è "Mr" Kaplan, interpretato da Susan Blommaert


E' al servizio di Red, che chiama "il capo" ed è l'equivalente di Mr Wolf di Pulp Fiction: "risolve problemi". Quando la situazione è nera pesta lei appare, ripulisce, mette in sicurezza la zona e si materializzano più sgherri di quelli che ha il comandante Cobra dei G.I. joe. Puro carisma.
Vorrei dirvi di Berlino, ma vi rovinerei qualcosa. La serie va gustata puntata dopo puntata anche perché  nonostante ci siano spesso episodi sul "terrorista del giorno" la trama orizzontale si sviluppa anche qui, arricchendo di dettagli l'affresco complessivo. Le puntate doppie speciali sono invece letteralmente imperdibili, perché in grado di mutare un un attimo tutto l'assetto narrativo. Non affezionatevi ai personaggi comunque. Non tutti arriveranno alla fine e il sangue non manca in nessuna puntata. 
Quindi cosa poter dire di "male" di Blacklist? Forse che a volte è troppo "veloce". Nel senso che forse per una eccessiva attenzione alla trama di lungo corso vengono sacrificati alcuni personaggi interessanti o lo stesso "terrorista dell'episodio". Si avverte ogni tanto che devono "chiudere la trama" e sono stati un po' lunghi, così la soluzione di un giallo arriva in due battute. Ma è comunque una circostanza che non si verifica spesso. Tra tutti gli elicotteri in cg, inseguimenti e mercenari truzzi ci si diverte a cannone. Buttatevi sereni su questa serie se amate gli action e i noir. The Blacklist gioca ogni tanto a fare Seven di Fincher, ogni tanto a suonare come I Soliti sospetti di Singer. Prova a interpretare a modo suo il capolavoro di Demme e in genere non disdegna truzzerie stile Olympus has fallen. C'è pure un po' di casino parentale alla Alias che non guasta. Ma nonostante tutto riesce sempre a essere un prodotto originale e fresco. Dategli un occhio e poi fateci sapere. 
Talk0
P.s: no non ci sono le donne nude, non essendo ne Starz ne HBO... Ma per una volta non ci lamentiamo troppo

Nessun commento:

Posta un commento