Un
istituto di ricerca delle profondità marine ultra hi-tech, situato vicino alla
ridente Sanya Bay, (roba che Riccione può solo accompagnare) sta per fare
una scoperta scientifica straordinaria: sotto il mare c'è il mare.
Specifico,
sotto il mare c'è una specie di "bolla d'aria" che divide il primo a
noi noto mare da un secondo a noi misterioso, pieno di esseri preistorici e
giganteschi. Un mare di kaiju!!!
E come
in ogni kaiju movie che si rispetti, come in I Zenborg e ne I cavalieri
del tempo, degli eroi facenti parte di una "fortezza della scienza"
si apprestano a esplorare questo secondo mare, con
astronavine/tank/giocattoli-scala 1-1/mezzi "da collezione veri"
come cingolati armati di trivelle, sottomarini da sbarco truppe e soprattutto
alianti di profondità fichissimi, coloratissimi, pieni di oblò, leve e
missili, NOS alla Fast'n'Furious, che sfoggiano dei buffi nomi di battaglia
tipo "Captain bubble".
Come attività collaterale,
la fortezza della scienza dispone di un parco acquatico sottomarino stile Lo
squalo 3, ossia il parco a tema più figo di tutti i parchi a tema filmici. C'è
un bel magnate, cioè il tizio buffo con occhiali che fa la vittima designata ne
La casa dei 1000 corpi di Rob Zombie, che cura il progetto e ci tiene tanto (Rainn Wilson... non sapevo avesse un nome...). Ci sono al lavoro un sacco di
donne toste e bellissime interpretate da donne toste e bellissime come Ruby
Rose, Jessica McNamee e Bingbing Li. C'è la carismatica presenza di uno
scienziato giapponese interpretato con autorità e impegno da Winston Zhao. Ci
sono un mucchio di personaggi buffi che sembrano Boss e soci dal cast di
supporto di Mazinga Z. C'è una amabile bimba orientale superintelligente con le
scarpette che si illuminano e alucce da fatina vezzosamente portate in spalla
come in Old Boy, interpretata dalla carinissima Shuya Sophia Cai. C'è un medico
rancoroso e porta-sfiga, che in film come questi non può mancare per contratto,
interpretato da Robert Taylor. Ci sono i fondi, c'è l'equipaggio più figo, ci
sono le armi.
La prima
missione è un disastro.
Nel
mare popolato di kaiju i nostri eroi ci trovano inaspettatamente i Kaiju, nello
specifico uno squalo preistorico gigante, il Megalodonte. Meg per
gli amici, come da titolo originale del film in inglese, da noi Shark il
primo squalo per timore di attrarre in sala le fan di Meg Ryan su un film
autobiografico a lei dedicato. Ma intanto il film senza Meg Ryan inizia. Due
dei mezzi/giocattoli-colorati finiscono subito malissimo, alla deriva nel
secondo mare, con il Meg che gli carica contro ogni volta che da questo esco
luci colorate. Della mecha/trivella/wire-less con cingolati rotanti non sapremo
più nulla. Forse qualche appassionato di anime giapponesi ha scoperto il
secondo mare, l'ha trovata e se l'è fottuta. Dal mini sottomarino con
all'interno due vittime sacrificabili e la ex moglie di Jason Statham (la
McNamee) parte un messaggio di SOS a cui può rispondere solo Jason Statham.
Statham potrebbe risolvere la situazione in un lampo. Perché interpreta un ex
comandante di sottomarini usati in missioni estreme ed eroiche e perché, beh, è
Statham. Ma Jason non risponde al telefono. Si è fatto una ridente casetta in
oriente, proprio sopra ad un bar open h24 e passa la giornata in
infradito a sorseggiare birra taiwanese o girare in motorino in un paese che è
il suo parco-giochi dove fa quello che vuole stile GTA a livello esperto.
Irremovibile, dopo un minuto è già in mare ad aiutare la ricerca della moglie
dispersa all'interno di un mini-sottomarino colorato e a prevenire l'arrivo di
Meg a Sanya Bay, luogo di vacanze da sogno in cui comunque Meg arriverà
nell'ultima mezz'ora di film, popolato da personaggi mitici come "il
bambino grassottello con i ghiaccioli" e il cane "Pipin" (animale
straordinario al pari del gabbiano "Steven Segal" in Paradise
Beach).
Non ci
credeva nessuno, nessuno sapeva che cavolo di film sarebbe venuto fuori, ma Jon
Turtletaub, un regista che ha a curriculum Cool Runnings - 4 sotto zero, i due
National Treasure e L'apprendista stregone (tutta roba che amo alla follia)
c'aveva questa strana voglia di Mazinga che gli pulsava nelle vene (come lo
chiamate voi un sottomarino che sembra un Brain Condor con tanto di braccia
semi-robotiche?) e oggi si parla già di Meg 2.
La mente vortica ai quei film
anni ottanta come Leviathan e Creatura dagli abissi, ma il clima è decisamente
più scanzonato, il ritmo sempre divertente, gli attori simpatici. Non è un film
esplicitamente splatter, cosa che ci saremmo pure aspettati da un film di
squali e minacce marine varie e che forse si accusa in modo negativo, ma c'è
davvero tanta carne da mettere al fuoco, una confezione di lusso e un intero
universo sottomarino da esplorare che la produzione, se davvero
"furba", dovrà gestire nel modo più matto possibile. Insomma, il Meg
è grosso, divertente nella sua travolgente fisicità e inarrestabilità. Statham
è un po' Akab e un po' Toretto e funziona sempre benissimo, il cast femminile è
da urlo (la Bingbing è da urlo e dà credibilità e spessore incredibile al suo
personaggio). Ne vogliamo di più, vogliamo andare più a fondo del secondo mare,
vogliamo vedere nuovi squali giganti e mostri marini stile Lockness (e perché
no pure degli atlantidei) e nuove astronavine colorate con missili, braccia
bioniche e... e magari componibili insieme in una specie di robottone!!
Insomma, un film Asylum stile Lo squalo a 10 teste incontra il
robo-colosso ma fatto così bene e con tanta cura e credibilità
"formale" che fa il giro. Per me è una l'ideale per divertirsi in una
serata qualsiasi. Se volete qualcosa da vedere con gli amici dopo una pizza,
Shark il primo squalo è una scelta niente male.
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