mercoledì 15 marzo 2017

Autopsy


Siamo in una calda notte nel cuore della Virginia. Tommy e Austin Tilden, interpretato da Brian Cox e Emile Hirsch, sono padre e figlio nonché gli ultimi discendenti di una famiglia che per tradizione si è occupata dell'obitorio - crematorio. Fanno i medici legali e hanno risolto, lavorando sui cadaveri a colpi di motosega e bisturi, ben più di un caso ingarbugliato assegnatogli dallo sceriffo Burke. Austin però non ce la fa più, la fidanzata Emma, Ophelia Lovibond, lo ha convinto ad abbandonare l'impresa famigliare e quella è di fatto, anche se il padre non lo sa ancora, la sua ultima notte sotto casa. Sotto casa in tutti i sensi, perché la morguery risiede al di sotto della abitazione, con un rugginoso ascensore vintage come unico mezzo di ingresso e uscita, espandendosi sotto terra per metri e metri grazie alla sconfinata voglia dei Tilden di espandere in loro business. Emma ci tiene almeno una volta a vedere il posto di lavoro di Austin, e allora si addentra con lui in questo sotterraneo sinistro e dall'aria vintage, pieno di topi nelle tubature tenacemente combattuti dal gatto domestico e pieno, anche quella notte, di cadaveri, riposti al sicuro nei loro forni. Cadaveri senza faccia per colpa di arma da fuoco, cadaveri bluastri dimenticati per troppo tempo nelle loro case, cadaveri con un campanello al piede perché, come tradizione, non si è mai certi che un corpo sia o meno morto e in caso di scampanellio il corpo può essere tirato fuori dal forno. Emma vuole vedere i corpi, Austin non è convinto ma Tommy è contento che la nuora conosca il business di famiglia ed è pronto a farla terrorizzare con tutte le storie macabre e aneddoti di cui è fornito. Ma non c'è tempo, lo sceriffo richiede di urgenza il lavoro dei Tilden. Una donna senza nome, una "Jane Doe", interpretata dalla bellissima Kelly Olwen. Il suo corpo è bianchissimo, non presenta segni di colluttazione ed è stato trovato parzialmente sotterrato sotto una abitazione ai cui piani superiori si è consumato un vero e proprio eccidio. Un bel rebus da risolvere, da risolvere entro la mattina, cui Tommy si dedica subito anima e corpo. Austin dovrebbe andare via con Emma, ma non vuole rifiutare un ultimo lavoro con il suo vecchio e infine lo segue bella sala con il tavolo operatorio. Sarà una lunga notte e le stranezze inizieranno a farsi sentire da subito.



Andre Ovredal, regista dell'ottimo Troll Hunter, firma la sua prima regia americana con The Autopsy of Jane Doe, da noi solo Autopsy, un thriller dai contorni soprannaturali avvincente, teso come una corda di violino e molto divertente da seguire. Hirsch e Cox sono affiatatissimi e con molto stile ci conducono nei cunicoli di questa meravigliosa e quasi steam-punk morguery famigliare, piena di fascino e di dettagli. Non mancano le scene più splatter, al punto che l'autopsia la vedremo tutta sul serio, dall'analisi esterna del corpo fino alla materia cerebrale intracranica, senza parlare dello stato in cui versano gli altri cadaveri "ospiti" dei forni. Si può dire che tutto si svolge all'inizio come un'investigazione di C.S.I. ma ecco che arriva, feroce come un carro merci fuori controllo, l'elemento soprannaturale, affrontato da una prospettiva diversa dal solito e molto accattivante. E allora la pellicola si trasforma in una giostra dell'orrore vera e propria, dove rimaniamo senza respiro fino all'ultimo minuto. È un peccato mortale rivelare il mistero di Jane Doe, non voglio per questo in nessun caso rovinarvi la sorpresa di scoprire da soli l'enigma, ma posso dirvi che è una trovata niente male, che fa venire voglia di una seconda visione. Autopsy è un film semplice e molto ben confezionato, ben scritto e recitato,  affascinante per le scenografie e gli effetti visivi. Vi servirà giusto un po' di stomaco forte, per reggere le scene più cruente, ma lo spettacolo è interessante. Uno dei migliori horror di quest'anno per stile e interpretazione. 
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