domenica 11 settembre 2016

Rings - il trailer del nuovo film con Protagonista Samara / Sadako



Da quando Gore Verbinski prese in mano il Ringu di Hideo Nakata, la saga con protagonista la "rancorosa" Sadako/Samara è diventato una delle mie ossessioni. La storia la conoscete tutti, o almeno io presumo che la dovreste conoscere anche se un po' di anni sono passati e il Giappone organizza periodicamente pure oggi contest cinematografici in cui si menano a uso ridere in 3D  Sadako e la sua omologa donna fantasma di Ju-oh... Mimiko? Non ricordo bene...
The Ring, un vero brand con un numero sterminato di libri, videogame, fumetti e film orientali e non,  gira tutto intorno alla urban legend su una videocassetta, cioè una specie di scatola di plastica su cui un tempo si registravano dalla tv i film...una sorta di dvd che non spixellava ma si poteva comunque "strappare"... ed era un vero casino da aggiustare a quel punto. Cacchio quanto sono analogico... insomma c'è questa cassetta che si può trovare vicino al classico videoregistratore - baraccone (l'oggetto che serviva collegare alla tv per registrare e vedere le cassette, pregando che non le ingoiasse male per sputare fuori il nastro che "sai dopo le bestemmie" di cui sopra...), per lo più in anonime mezze-pensioni giapponesi situate in posti sperduti. Così che se piove e ti rompi le palle ti vedi qualcosa di regisistrato, che tanto la tv di suo non prende mezzo canale. La videocassetta è senza scritte e custodia, anonima. Metti sfiga che la pigli pensando che sia "Milan - Juve 1-6 del 1997 e "devi" vederla. Se la vedi, alla fine di un sacco di immagini strane di pozzi, altalene, gente che si pettina e mosche ti arriva una telefonata. Anche se hai il silenzioso. Una voce di bambina annuncia "7 giorni" e se in sette giorni non fai qualcosa finisce che muori. A ricordarti che "devi fare qualcosa, a non ti dico cosa" il fantasma di una bambina affogata di nome Samara (Sadako in originale), forse la stessa bimba che hai sentito al telefono, inizierà ad apparirti ogni tre minuti facendoti una paura fottuta. Tutto il resto è accessorio e di contorno, scritto e riscritto in un lore incasinato a base di veggenti, promesse non mantenute, suggestioni post-bomba atomica, rappresentazioni teatrali (giuro!). Sta di fatto che vedere la cassetta equivale a schiacciare una mina e se dopo sette giorni non si risolve la cosa si salta per aria: nello specifico ti compare Sadako per l'ultima volta e ti spaventa a morte guardandoti storto con un occhio strano. Tenendo buono "il nocciolo" Verbinski ha spogliato la storia delle assurdità più nipponiche (perché il primo film jappo di Ring, mitico quanto volete, è inutilmente criptico), creando all'epoca un horror davvero spaventoso nonché una critica molto interessante sulla nostra sudditanza dal media-televisione. Il budget faraonico della Dreamworks ha permesso i trucchi di Rick Baker in luogo degli spassosissimi faccioni spaventati dei giapponesi (che fanno oggi ancora più ridere). Sadako diventava la "americana Samara", assumendo una fantasmaticità digitale Cronenberghiana spaventosa. Naomi Watts era bellissima, bravissima e bellissima. Il remake a stelle e strisce funziona tantissimo, così come il suo sequel, per l'occasione con alla regia lo stesso Nakata, che gioca un po' dalle parti di The Omen (e di Dark Water... che godrà anche lui di un remake Usa). Io nello specifico adoro un corto contenuto nel dvd del secondo film di nome Rings in cui la cassetta diventa virale. Mi immagino che possa arrivare a essere un'arma, che si possano narrare mille nuove storie. Quella videocassetta maledetta subito entra di diritto nella mia personale collezione di feticci diabolici multimediali preferiti, che con il tempo ha annoverato il Death Note di Obata / Oba e Il Libro delle anime di Glen Cooper (andato poi in merda nei libri successivi). Solo che l'onda dei J-horror cala sul mondo e tonnellate di ragazzine con i capelli sul volto come Samara/ Sadako iniziamo a spuntare come funghi. Arriva Ju-Oh che diventerà nella versione americana The grunge, arrivano i Pang Brothers con The Eye, Miike con The Phone e Audition, la serie J-Horror Theater (con i vari Premonition, Infection, Re-incarnation ecc.), il magnifico Dark Water. Roba discreta con punte di "molto buona" ma di cui il mondo fa presto indigestione e si rompe anche un po' le palle perché: "Ehi! Pure qui c'è un tizio/tizia con i capelli neri sulla faccia?". Così Hollywood mette in cantina The Ring fino a oggi, cerca di tutelarlo dall'effetto comico istantaneo scaturito dai mille nocivi Scary Movie e ora che ho visto il trailer vi comunico quindi le mie più immediate "vibrazioni". 


F. Javier Gutierrez come regista è una Carneade, ma il nome di Akiva Goldsman è di quelli che contano e il cast interessante. La produzione sembra di lusso e gli effetti speciali convincenti. Torna l'acqua scura, il legame del tutto orientale tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Scompare, mannaggia, la videocassetta VHS, sopperirà dall'oggi più immediato "filmato youtube", in un'opera di ammodernamento dei film sulle maledizioni, dall'analogico al digitale, che passa per forza da Kairo The Pulse (pure lui remakizzato) di Kiyoshi Kurosawa. Anche Samara usa oggi la banda larga. Però direi che "ci siamo". Il tormentone dei "7 giorni" è ripartito, così come i giochi di specchi in cui l'infernale ragazzina si diverte un sacco. Bella la scena dell'aereo. Povera Samara, che deve allungarsi sotto uno schermo ultrapiatto... Ci piace! E non vediamo l'ora di vederlo in sala. 
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2 commenti:

  1. Il trailer è interessante, il film mi da buone sensazioni, anche se ho paura sia un po' troppo fuori tempo massimo...

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    1. sì, il pericolo che sia passato troppo tempo lo avverto pure io. Speriamo sia un buon prodotto! :)

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