venerdì 12 agosto 2016

Dylan Dog n.359 - Sul Fondo - la nostra recensione



Mini sinossi: Dylan ha un nuovo strano cliente, Holden, un tizio che lo porta in luoghi pericolosi a disseppellire cadaveri rischiando delle denunce. Holden sostiene di essere malato di una sindrome molto grave chiamata ipertimesia. Questa da circa quattro anni lo costringe a ricordare tutti gli eventi della sua vita, dettaglio per dettaglio, minuto per minuto, dai più seri a quelli insignificanti. Spesso per la massa dei ricordi che lo colpisce Holden perde contatto con quello che sta facendo nel presente e la sua vita sta diventando un inferno. In più il male sta peggiorando in un modo misterioso, perché di recente la sua mente lo spinge a ricordare anche eventi che lui non ricorda di aver vissuto. E tra questi nuovi ricordi ci sono pure omicidi compiuti e cadaveri seppelliti da persone ancora ignote alle forze di polizia. Sembra che sia particolarmente abile a fiutare "i brutti ricordi". Holden non sa come riesca a rubare tali vissuti e Dylan da principio non gli crede, fino a che non segue il suo cliente in un edificio fatiscente di periferie dove trovano, su indicazione di un ricordo di Holden, nascosto dietro a un finto muro, il primo cadavere. E non sarà che la prima di molte riesumazioni tanto in zone isolate dell'Inghilterra quanto nei meandri della psiche umana. Perché Holden è in grado anche di raggiungere gli assassini, scovandoli grazie alla google maps soprannaturale della sua mente. Vuole confrontarsi con loro e ha chiesto a Dylan di accompagnarlo  nelle loro case, nella speranza che quei frammenti di memoria non lo tormentino più. Sarà la nascita di un nuovo supereroe?


Quasi un episodio di Medium, ma senza tette: Esordisce su Dylan Dog l'autore Matteo Casali, accompagnato dagli ottimi disegni di Nizzoli. Casali è attivo da diversi anni nel campo fumettistico, ha lavorato per la Vertigo e anche per l'uomo pipistrello della DC comics. Di suo ho letto l'adattamento a fumetti di La neve se ne frega, tratto dal romanzo di Luciano Ligabue e pubblicato da Panini Comics qualche anno fa. E mi è piaciuto. Casali struttura questo numero 359 come una puntata pilota  Medium/Ghost Whisperer. Presente quei telefilm dove una protagonista "bona" con la quarta di seno "sente le voci dei fantasmi" e va in giro a risolvere casi irrisolti? Qui accade più o meno lo stesso, ma ad avere i poteri è un personaggio tormentato,  che se non guidato sulla retta via potrebbe quasi diventare un potenziale Villain. In pratica si è passati dalla "bona al cattivo". E non c'ha manco le tette!! Battute a parte l'Holden di Casali è interessante e inconsueto come eroe. Sgradevole e manipolatore. Spesso trattato male perché accusato dei crimini che "vede" e soprattutto rancoroso, anche per via della sua difficile condizione di vita. Fantasticando sul suo "potere mutante" potrebbe davvero, se lo volesse, rubare l'identità o ingannare chiunque. Certo può lavorare solo su frammenti di ricordi, ma potrebbe bastargli. In più è anche  un "guscio vuoto", una spugna che assorbe ricordi altrui senza filtri e ha già chiare, e deviate, intenzioni da giustiziere. Se iniziasse a fare confusione e iniziasse a giudicare le persone solo dai frammenti che vede dalle sue visioni sarebbe un bel guaio. Dylan deve quindi aiutarlo non solo a combattere il male, ma anche cercare di fare in modo che il suo cliente non passi nel lato oscuro. E'quindi l'ennesimo numero di "Dylan Dog assistente sociale", la collana parallela segreta che conta ogni mese sempre più lettori entusiasti? lo so che ci siete!! Fatevi sentire!!!! Questo numero è tutto per voi 6!!! Yeeeh!! 
Scusate avevo appena detto "niente fesserie"... Sono un ipocrita. Torniamo a noi. Come anticipato, Holden non è proprio un tipo malleabile, anche se ha un certo fascino misterioso. Cadavere dopo cadavere, assassino dopo assassino Dylan cerca di far emergere qualcosa dal pozzo nero della memoria di Holden, qualcosa che si è annidato sul fondo, schiacciato da questa ipertimesia soprannaturale (e forse causa del superpotere stesso).  E qui ci sarà un colpo di scena interessante... 

SPOILER 

Holden ricorda male le cose, e quindi è pericolosissimo 

FINE SPOILER

...seguito da un altro che invece lo è per me di meno. Perché Casali riesce a conduce in un affascinante labirinto psicologico, dimostra di conoscere e gestire bene i personaggi storici della serie (molto buoni Groucho e Bloch), ha talento nell'impostare le scene oniriche che da sempre caratterizzano questo fumetto capitalizzandone la fama, sa creare la giusta tensione e riesce a trovare la vena malinconica giusta a dare cuore al racconto, ma manca di qualcosa. Questo numero poteva essere un "episodio pilota", ci sarebbe stato da dire e sviluppare molto di più e invece si arriva a pagina novanta e poi "il buio". Come debutto non è davvero niente male e tutto regge per "sole" 90 pagine comunque su 98. Purtroppo. 

Il finale non va:  Poi arriva il finale con annesso "spiegone" di 11 pagine e, mamma mia, cadono le braccia. Non so a voi, ma a me è parso un vero pasticcio che arriva a minare l'ossatura di tutto il racconto. 

SPOILER 

parlo della contorta storia dell'"abbandono del bruchino", che farebbe arrossire anche il più integerrimo degli animalisti nel suo parallelo e sovrapposizione onirica con "la fine dell'amore di una vita"...

FINE SPOILER 

Ad aggravare la cosa sembra si volesse arrivare a quel punto fin dalla copertina di Stano, che fosse quella l'idea forte,  e ci sono almeno una decina di tavole che mirano a confermare la tesi.  Ma non voglio dare la colpa della "debacle" finale solo all'autore, per me nelle ultime dieci pagine è mancato davvero "il team". Io posso capire che un'idea inconsueta appaia buona e interessante nella testa dell'autore (può capitare a tutti) e che in tutta buona fede questo cerchi di trasmettere con tale spunto al lettore delle buone vibrazioni. Però una volta che si mette su carta una bizzarria ci deve essere un redattore che la legge, un disegnatore che ne fa i primi schizzi, un supervisore che la controlla, quello del lettering che la scrive, magari anche il copertinista che ne trae spunto. In generale mi chiedo, tra tutto questo mucchio di gente (che l'ha vista questa idea per poi gradualmente concretizzarla sulle pagine) è possibile che una trovata del genere, la trovata da cui deriva la copertina per intenderci (quella che Stano ha realizzato regalandoci anche un Dylan strabico) sia piaciuta a tutti? Nessuno ha pensato che si dovesse tirare il freno a mano prima di far deragliare quelle 10 pagine finali? A me questo finale ha depresso più della caduta di Nibali alle olimpiadi, avvenuta anche lei negli ultimi 10 km/ pagine. Ma forse sono io a essere poco sensibile a certe tematiche. Si vede che il team Bonelli ha scorto in queste pagine una bellezza e limpidezza di intenti tale che "così e solo così va bene" e sono forse solo io sbagliarmi. Magari c'è stata una tale convinzione, dispendio di mezzi e determinazione sull'effetto finale voluto e raggiunto che alla fine questo finale piacerà a tutto il mondo. E magari solo io, stronzo, non sono stato in grado di capirlo. Ma il resto del viaggio, 90 pagine, "dai a Cesare...",  me lo sono goduto. 

I disegni: Nizzoli regala ottime tavole a questo numero. Ha uno stile ordinato e chiaro, i suoi personaggi sono espressivi e realistici ed è davvero bravo con i paesaggi, soprattutto quelli agresti e quelli urbani degradati delle prime pagine, davvero immersivi. Molto bella la sequenza di pagg.  6-11, soprattutto la prima vignetta di pagina 11 è davvero "potente" (a me ha ricordato, per posizione e "scocciatura", una splash page del primo numero di The Tenth di Tony Daniel, della Imagine Comics, roba figa dei tardi anni 90).  Belle anche le sequenze di pagg. 44-47, 58-59, 82-99. 

Conclusione: Casali è interessante come autore, ma a mio parere deve essere guidato meglio. Riesce a gestire bene i personaggi sulla scena, conosce il modo giusto per costruire la tensione e si fa leggere "avidamente". Questo suo thriller sovrannaturale potrebbe per me avere anche un bel seguito (e potrebbe essere imprevedibile)
Nizzoli è perfetto per le atmosfere gotiche, mi piace moltissimo. 
Le ultime dieci pagine invece per me (qui si parla sempre a nome proprio, noi non rappresentiamo nessuna "categoria") sono piuttosto problematiche e lasciano un po' l'amaro in bocca, nonostante il resto fosse stato niente male. 
Talk0

N.B. Sul finale SPOILER sembrerà strano ma anche a me, un po' come a Dylan, quando sono arrivato alle ultime pagine è venuto in mente un ricordo di infanzia in cui ho schiacciato un grillo per poi rimanerci malissimo (di fatto io se posso non schiaccio mai niente...). Sono rimasto sorpreso. Forse è la dimostrazione più tangibile che l'idea non era così male, che tutti "ancestralmente" abbiamo avuto questo tipo di colpa e seguente rimorso, che almeno una volta siamo stati carnefici. Mi ha ricordato anche un passaggio del manga dei Cavalieri dello Zodiaco dove Lune giudicava Seiya per aver torturato durante l'infanzia dei piccoli animali. La cattiveria, anche se "inconsapevole" nei bambini esiste. Tuttavia non ce la faccio davvero, pur con tutto il simbolismo del mondo, a mettere sullo stesso piano un bruco e una persona. Si vede che sono una brutta persona FINE SPOILER.

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