sabato 11 aprile 2015

Fast & Furious 7 la recensione di Talk0

Ciao a tutti! Come va? Noi veniamo da un periodo infernale, davvero tosto e ci siete mancati di brutto. E come celebrare al meglio il nostro ritorno? Ma con una (e forse due) classica  e sintetica recensione del nostro tipo. Quindi sedetevi comodi, che inizieremo a parlare a cavolo per una ventina buona di minuti.
Premessa della sinossi: cos'è Fast'n'Furious. Non so se esiste veramente una persona che non lo sappia e ciò nonostante voglia andare a vedere il numero 7 della saga senza recuperare il resto. Ma se questa persona esiste gli devo almeno questo paragrafetto. Non parlerò dell'idea di Cohen di rispolverare il buddy movie virile bromance sulla base di quello che era in origine un film di fantascienza. Non parlerò neppure del mezzo passo falso di Singleton di appiccicarci una vena Miami Vice wannabe senza avere in campo gli attori giusti, pur non difettando entusiasmo . Non parlerò della rinascita della serie, rileggendo il codice dei samurai in modo del tutto low cost, da parte di un Lin del tutto deciso a portare tutto a livello di un Italian Job classico anabolizzato fino alla consacrazione-amarcord, i grandi numeri di botteghino e la svolta da rapina-movie a saga spionistico-bondiana (ma l'ho scritto veramente?)di questo 7 ad opera di Wan. Starò ai fatti. Quello che vede e capirebbe un alieno che prima di invadere la terra è penetrato al cinema durante una maratona fastnfuriana,  totalmente digiuno di Boys'n'the Hood, XXX, point Break e tutta la varia germinazione-humus da cui ha preso forma Fast'n'Furious.  Trama. Diciamo che in un presente distopico la razza umana ha conosciuto una sorprendente e inaspettata evoluzione. Nel mondo sono comparsi, più duri e resistenti dei bacarozzi, i turbotamarri. Quoziente intellettivo esagerato, che si traduce in capacità di calcolo del rischio che uno scacchista russo al confronto è una pippa (vedi il numero 4) e una memoria fotografica così estrema che permette di apprendere nell'arco di una notte il giapponese come lingua fluente (vedi il numero 3). Riflessi fulminei, sensi acutizzati che permettono di sentire e odorare ambienti distanti chilometri (vedi tutti). Sopportazione al dolore del tutto fuori scala, che li rende immuni anche dai colpi di cannone (vedi il numero 6) e capacità di piegare le leggi della fisica a proprio piacimento, quando vogliono. Sono per lo più alieni a qualsiasi senso del buon gusto circa vestiario e accessori, ma nessuno osa andarlo a dire a loro. Sì, hanno meno senso estetico dei crucchi. Praticano il culto totale dell'auto. I turbotamarri si tengono pronti all'arrivo del mondo di Mad Max perennemente ai comandi di qualcosa con sotto un motore, scorrazzano sul pianeta alla costante ricerca di benzina e soldi con cui comprare benzina. Vivono trafficando di conseguenza con le auto, organizzando tornei clandestini di auto, taroccando auto, spaccando le auto dei rivali e costruendo inimmaginabili garage dove stipare auto. Ovviamente depredano ogni veicolo, banca, città, disgraziato pur di avere benzina e auto in cambio. I turbotamarri sono promiscui a livelli inenarrabili, si accoppiano per lo più con modelle di intimo tatuate e tangate. Per contrastarli a dovere, perchè è giusto che le modelle di intimo non se le pappino tutte loro, la polizia ha arruolato fighetti metrosexual, palestrati perennemente sudati e una particolare, ricercata, partita di proprie modelle di intimo per avere una task force di risposta immediata. All'inizio investono pure soldi su pazzesche tecnologie che permettevano di prosciugare, con dei rampini elettrici, l'energia dei motori dei turbotamarri. ma poi la sceneggiatura col tempo si scordò della cosa. Di fatto la società è oggi piegata a loro e nemmeno fanno finta di cercare di rinchiuderli in carcere se distruggono un centro cittadino o fanno un genocidio. Le pellicole mostrano chiaramente come per loro entrare ed uscire da una strage all'altra sia del tutto ininfluente, un samplice cambio di scena senza motivazione alcuna sul prima e dopo. I poliziotti speciali palestro-metrosexual alla fine hanno perso la gara, hanno preferito assodare dei turbotamarri buoni per contrastare dei turbotamarri cattivi. Così il turbotamarro alfa per eccellenza Dominic Toretto è diventato il Captain America degli zarri del bene e film dopo film, con l'aiuto di suoi fidati samurai zarri del bene ha contrastato e contrasta i diabolici piani dei turbotamarri del male.
Sinossi scritta male: Ricordate il finale del capitolo numero 6, con la storia di Han, il turbotamarro di Tokyo? Sapevate che Han si chiamava in origine per esteso Han Song Ho, cioè "Han Solo"? Ricordate poi come di fatto combaciasse il finale del 6 con il finale del numero 3, ma con inquadrature diverse plausibilissime?  Bene, questo è quello che accade pochi secondi dopo quegli eventi. Il cattivo turbotamarro del numero 6 è stato picchiato di brutto e ridicolizzato dal team di Toretto. Ma il cattivo ha per fratello nientemeno che Jason Statham. Giuro! Ma Jason Statham non è solo la star di pochi film action fighi alla Transporter, gira  infatti per lo più vagonate di film-palla low budget intimisti (con stile tra Danny Boyle e Guy Richie...spesso pure diretti da Richie) sul disagio dei bulletti inglesi nell' inserirsi nella società post thatcheriano. Film come "Parker", roba che noi da fan duri e puri sciroppiamo in silenzio e immutata stima, ma piangendo dentro. E non parliamo del prossimo attesissimo "Spia cicciona"...



Jason oltre ad essere un attore che sceglie pessime parti, è anche un ex agente segreto / black ops/ Sterminatore / babau / esattore del governo inglese / terrorista, e nautalmente è così pazzo che pare vivere in un livello di GTA (come in una bellissima puntata di Misfits..l'avete vista?). Così, salutato in ospedale il fratellino in coma (e pare essere entrato in ospedale come Neo nel palazzone nella scena finale del primo Matrix) Jason decide di andare a farla pagare a chi gli ha pestato il fratellino. Ossia la gang di Toretto al completo. Così penetra di soppiatto nell'ufficio di The Rock approfittando di un momenti in cui l'eroe muscolare disney si stava pompando i bicipidi davanti ad una collega. Sottrae i dati della squadra e abbatte il samoano barando dopo un match assurdo e irregolare. Perchè negli hardcore match ok le sedie, ma non le granate... L'eroe disney si piglia due giorni di pronto soccorso e solo due graffi dopo un volo di cinque piani, effetto di una esplosione multipla delle granate di cui sopra, che fa crollare il piano di un palazzo sbalzandolo fuori. Jason inizia ad accoppare tutti. Partendo da Han Solo. Nel frattempo Vin Diesel - Toretto è triste perché  Letty - Rodriguez ha ancora la memoria che non torna da un paio di film a questa parte (frutto di una manipolazione mentale degna della Spectre...), ma si gode le gioie di essere zio mentre il cognato Paul Walker ,ex agente segreto ora "in incognito",non sembra adattarsi troppo alla vita del padre di famiglia, ha ancora tanta voglia di azione e comprare una giardinetta familiare gli fa triste. E la sua preghiera viene esaudita all'istante, quando Statham fa saltare per aria la sua casetta, familiare compresa. C'è solo un modo per chiudere i conti con Statham prima che abbatta i soci di Toretto e semini di cadaveri  la terra, cosa che plausibilmente accade anche solo quando va in edicola a prendere la gazzetta.  Cioè abbatterlo al primo momento buono. Cosa facilissima, basta aspettarlo armati. In quanto il nostro tenta di uccidere Toretto e compagni ogni quattro minuti di pellicola. Oppure c'è la via contorta-implausibile-non-sense, la via "fast'n'furious". Ossia entrare in possesso di un aggeggio che sembra creato da Batman (sembra proprio creato da Batman nel secondo film di Nolan...) e che riesce  a trovare, con un complicato scan di tutte le telecamere e cellulari del pianeta, chiunque sul globo in pochi secondi. Un aggeggio che una hacker, che nel mondo di Fast'n'furious equivale a "patata da urlo", tenuta prigioniera da dei terroristi su delle montagne inaccessibili all'uomo, ha dato a un tizio che lo ha nascosto non si sa perché sotto il carburatore dell'auto da millemila milioni di dollari che uno sceicco tiene nel suo appartamento al diecimillesimo piano delle torri di Abu Dhabi. Sembrerebbe un'impresa improba anche per James Bond. Ma Toretto e i suoi possono affrontarla. Senza scendere mai da una macchina. E nel frattempo Toretto avrebbe diecimila possibilità di abbattere Statham, ma non lo fa!!! Non sarebbe abbastanza fast nè furioius...
Ritornano donne e motori, gioie e dolori: Signori parliamo del quarto più "grasso" incasso mondiale di tutti i tempi (per ora, superato giusto da due Harry Potter ..o avatar e titanic...devo smettere di leggere a cacchio le notizie...e dal primo Avengers cinematografico senza Ralph Finnes), con la prospettiva di girarne altri tre e con schiere, per non dire "legioni" di fan adoranti in tutto il mondo. Perché Fast'n'Furious non parla solo di macchine taroccate e tamarri che le guidano. Non parla solo di patata, anche se ce ne è sempre, a chilate. Non è nemmeno solo la risposta zarra ai Bond, quello che XXX voleva forse essere all'inizio. E nemmeno il parto di uno sceneggiatore folle bambino di sei anni che per descrivere una scena al regista e produttori esecutivi, che poi lo pagheranno prende in mano dei modellini e fa "brum, bruuuum, e poi ta ta ta ta ta ta ta, e poi aiutami Letti! E poi kaboooooooom sono The Rock!!! Wha ah aha ah ". Non solo zero in fisica e plausibilità. Che ormai sono infrante dal capitolo 4. Non solo un mega spot della Monster e della Corona (senza però menzionare la birra belga che ama Kurt Russell, un vero schiaffo ai consumatori...). La serie è sì tutto questo ma non solo. Ho già detto "patata"? Dicevo. Quello che davvero lega ed eleva tutte queste componenti, la vera ricetta segreta di un brand assurdo e che sembrerebbe inconcepibile sulla carta per ogni sano di mente (tanto produrre che spettatore) solo i magnifici personaggi e la genuina, felice, relazione che hanno fra di loro. Fast'n'furious, come avrete già letto in migliaia di blog e recensioni varie è "l'Ohana", la famiglia nel senso più puro e allargato. Roba forte e buona, tanto sponsorizzata da Lilo e Stich che da Tartarughe ninja. Il mix che sarebbe il modo bello di vivere nel mondo: amicizia virile, onore, rispetto, fiducia, il "cuore". C'è spazio per le sparatorie, per gli inseguimenti e le spacconate, ma dove viene messo a nudo il cuore dei personaggi il film ingrana davvero la sua marcia migliore. Lin lo aveva capito, con la sua rilettura dell'onore da samurai si poteva elevare quanto tra le righe era già presente nella prima pellicola di Cohen, con l'omaggio-furto del buddy movie bromance buono-amico-del-cattivo, da Quel treno per Yuma in poi.  


Non è un caso che anche Wan , anche lui orientale per origini e quindi piccolo samurai-apocrifo pure lui, ben comprenda questo aspetto unico della saga, anche perché i film di questo regista sono sempre stati spettacoli dal grande impatto scenico fantastico ma soprattutto "luoghi" in cui le relazioni, lo spazio predominante lasciato alle meccaniche di relazione tra i personaggi, erano il vero motore degli eventi. I Warren (L'evocazione) sono una coppia di innamorati prima di essere degli esorcisti. Il fantasma bambino (Insisdious) più che spaventare vuole trovare qualcuno con cui giocare a nascondino. Jigsaw prima che un sadico vendicatore è un uomo che ha scoperto la malattia, l'amore per la moglie e in un certo senso la fede (Saw - L'enigmista e seguiti). Assodata questa bella "continuità narrativa", che ci fa subito sentire a casa, Wan prende saldamente il timone lasciatogli da Justin Lin ma sempre nelle mani degli storici sceneggiatori della saga. E uno dei due sceneggiatori è sicuramente un cretino che gioca con i modellini e grida: "Booom!!! Calcio volante!! E ora le macchine volano viiiiiiiiuuuuuu!!!" ma è un cretino a cui fino a ora abbiamo voluto in fondo bene. Con questi, con quasi tutti gli attori della saga (manca Eva Mendez, chissà perché...) e con una montagna inimmaginabile di soldi che non ha mai visto in tutta la sua vita, Wan si sente al settimo cielo e sperimenta pure nuove tecniche di ripresa (il suo modo di filmare i combattimenti qui con telecamera che ruota secondo l'azione sono sicuro che qualcuno lo copierà). Allestisce un circo visivo senza precedenti, tale che la scena più brutta potrebbe essere la scena top di un altro bel film qualsiasi. E gira così esaltato cose così esaltanti al punto da non farci soffermare sulle sedicimila "piccole" incongruenze della trama. Dipinge un cattivo così potente da sembrare soprannaturale, pertetta decilanzione dei mille cattivi del suo cinema, un incubo invincibile che cammina, quasi il babau di un J-horror e Statham è bravissimo ad impersonarlo, riuscendo a dominare qualsiasi scena in cui viene inquadrato. Jason si mangia la pellicola e noi siamo contentissimi per lui. Poi Wan ci fa divertire come dei pazzi con siparietti buffi, gente che cade da una montagna e non si fa nulla perchè c'ha il casco, sfilate di patata e sfoggio di roba zarra danarosa, ci fa voler essere più zarri di un 20%, quanto basta a bordare di fiamme la nostra Panda. Ma quando Wan tocca il tasto dei sentimenti. Boom! La platea è sua, tutta la platea, pure smettono di masticare i pop corn. Vin Diesel e Michelle Rodriguez diventano di colpo personaggi veri, Letty e Toretto (i migliori attori in campo tra i turbozarri"buoni") ci parlano a cuore aperto come prima non hanno mai fatto. Riusciamo a non ridere dei vestiti da gelataio-culturista che sfoggia Diesel, questa è sospensione dell'immaginazione massima. Ma tutto il cast, chi più chi meno, riesce a ritagliarsi i giusti spazi per far "respirare" il suo personaggio. Perché dietro i muscoli scolpiti e il motore rombante i tanti supereroi mancati che costellano lo schermo diventano esseri di carne e sangue, a cui ci siamo già affezionati negli anni e a cui vogliamo sempre più bene. Un bene amplificato pure dalle pellicole precedenti, un bene che si sente e fa quasi male anche oggi, perché la pellicola volente-nolente deve celebrare l'addio a uno dei suoi protagonisti, lo scomparso e compianto Paul Walker. Un attore che aveva ancora tanto da dire, che magari in futuro sarebbe esploso, tra un nuovo film sui cani da slitta e un revenge movie da due soldi avrebbe magari avuto la sua grande occasione da Oscar (anche se per gli amanti dei Fast'n'Furious sarà sempre una leggenda). Walker era "il buono", "in generoso", segno che sarebbe potuto diventare come Gary Cooper. Paul non c'è più. Paul viene omaggiato dalla pellicola e succede con inaspettato, straordinario garbo, quasi sussurrando, conferendo un abbraccio affettuoso e nostalgico che vale più di mille cerimonie e lacrime. Il giusto tributo non solo per un attore ma anche per un amico.
Visto a caldo c'è da essere franchi, questa pellicola è un autentico "casino": nel contempo ci fa volare sospendendo l'immaginazione, ci fa incazzare per una trama a vole forzata a volte ridicola, ci fa divertire a più non posso ma riesce anche a farci piangere, sinceramente. E questo accade tutto insieme, come miglior esempio possibile del cinema totale. E C'è pure Tony Jaa!!! E ha pure una parte più che dignitosa. E c'è pure Kurt Russell, è funziona alla grande, si diverte e crea un personaggio memorabile e non mi spiego perché, tra mille mummie bolse, non abbiamo chiamato lui per un Expendables. The Rock si defila un po', anche se è protagonista delle scene più assurde ed esagerate della pellicola, come di quelle più da Disney Club (oh, ultimamente gli va così...) strappando applausi a scena aperta. Tyrese è in grandissima forma, l'autentico crazy diamond in grado di scompigliare le carte, sorprendere e divertire, è un vero spreco che Hollywood non gli dia in mano tutto quello che un tempo avrebbe offerto a Eddie Murphy. . Non c'è in genere un personaggio che non abbia apprezzato.  
Non voglio dirvi di più per non rovinarvi quanto ha già ampiamente rovinato il trailer (fa vedere davvero troppe scene). Andate in sala e divertitevi. Questi film sono fatti unicamente per questo e di stare allegri oggigiorno si ha sempre di più una voglia matta. 
Talk0

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