sabato 14 luglio 2018

12 soldiers (12 strong): la nostra recensione del film in cui Thor interpretò il "suo" Rambo 3



Undici settembre 2001. Il mondo si ferma con le Torri Gemelle crollano su se stesse, colpite al ventre da due aerei di linea dirottati dai terroristi. Il capitano Mitch Nelson (Chris Hemsworth), stanco della licenza forzata che lo vuole attivo tra supermercati e pulitura delle grondaie domestiche, vorrebbe essere al fronte per dare una risposta immediata a ogni nemico dell'America, ma non per più di 21 giorni, che ha promesso ai suoi cari che quest'anno al pranzo di Natale ci sarebbe stato. Così smobilita mari e monti, si fa supportare dal suo commilitone Spencer (Michael Shannon) e insieme al simpatico latino Michael Pena, il "bro" Trevante Rhodes e altri companeros si fa trasportare in Afganistan a supporto di un generale dell'alleanza del nord (David Negahban) impegnato contro alcuni dei più spietati terroristi del mondo.  Il generale è male armato ma pieno di coraggio, il Plotone di 12 uomini con a capo Thor... cioè il capitano Mitch... potrà con i suoi strumenti di distruzione del terzo millennio puntare ogni bersaglio nemico e far partire dal cielo dei missili lanciati da enormi bombardieri che colpiscono chirurgicamente al millimetro. Un po' come il martello di Thor in fondo. Riuscirà il nostro eroe a compiere la sua missione e a trovare a Natale per la parata annuale? 
Tratto da una storia vera, prodotto da Jerry Bruckheimer e diretto da un regista con all'attivo solo un film, 12 soldiers è il war movie solido, un po' patinato ed esagerato e altamente spettacolare che ci si aspetterebbe fin dal trailer. I 12 super - soldati irrompono in Afganistan con più furia e potenza degli Avengers, con animo bonario e senso del dovere difendono i coraggiosi e male armati soldati locali, dissertano sul significato filosofico delle parole "soldato" e "guerriero", disintegrano ogni nemico è infine SPOILER tornano a casa senza un graffio o quasi FINE SPOILER


È un film d'azione, 12 soldiers, molto spettacolare nella messa in scena della famosa, folle e adrenalinica "corsa dei cavalli contro i carri armati" a cui è stato dedicato anche un monumento al World Trade Center. Le azioni di guerra sono ben descritte e ritmate, forse un po' esagerate, ma funzionano e divertono. Il resto è "retorico" o "patriottico" (a seconda di come la pensiate) quanto basta, con attori convincenti nel ruolo ma con una incredibile, straniante somiglianza con Rambo 3. Ed è pazzesco a pensarci, perché il film di Stallone precede tutti gli eventi descritti di almeno 13-14 anni. Le riflessioni sul guerriero in riposo forzato, l'amicizia virile tra combattenti d'onore, la forza delle armi più antiche, come cavalli e frecce, che sono in grado, se in mano a un vero eroe, di piegare ogni update tecnologico. Cambiano i nemici (quelli di Rambo 3 erano fittizi), manca la scena della "luce azzurra" (delle barrette luminose molto in voga negli anni '80) e il mitico "Buzkashi" (che ancora non mi capacito come non sia sport olimpico), ma c'è tutto il resto. Se gli eventi sono andati effettivamente come qui raccontato (alla sceneggiatura Peter Craig di Hunger Games, ma la storia è tratta dal libro "Horse soldiers" di Doug Stanton) la Storia con la "S" maiuscola ha ricreato Rambo 3 per almeno 70 minuti. Forse anche gli stessi soldati che sono partiti per questa missione, definita suicida e tenuta nascosta per molti anni, hanno visto Rambo 3. Sta di fatto che è riconosciuta come una delle missioni più importati per il conflitto in Afganistan, una missione atipica di cui è interessate vedere oggi una ricostruzione, che pur mutua molto alle regole dell'intrattenimento action. Da vedere come un action, consci del fatto che quando i soldati chiedono di "far venire la pioggia" dai bombardieri a qualcuno tornerà alla mente il primo Transformers di Bay. Io comunque l'ho trovato divertente, ma forse un regista più esperto nel descrivere gli "uomini in armi", con i loro pregi e difetti, (ho in mente l'Eastwood di American Sniper e la Bigelow di The Hurt Locker, per come inizialmente sembrava prendere le mosse questo film) poteva riuscire a trovare delle corde diverse per caratterizzare al meglio questi dodici eroi a cavallo ormai entrati nella storia.
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