venerdì 16 febbraio 2018

Westworld - la seconda puntata



Non so quanti resoconti riuscirò a scrivere, ma la serie di Jonathan Nolan e Lisa Joy mi sta prendendo davvero bene. Prima di iniziare, un quasi-errata corrige sul personaggio del pistolero in nero interpretato da Ed Harris. Nel post sulla prima puntata l'ho considerato uno dei "residenti", un robot cowboy, anche perché il suo character strizza l'occhio al personaggio di Yul  Brynner. Ora non è che ne sia così sicuro, anche perché vengono fatte delle rivelazioni che lo dipingono in un modo ancora più ambiguo e sibillino. Lui potrebbe semplicemente essere un player, un ospite umano molto metodico e molto ossessionato che frequenta da così tanto tempo il parco da conoscerne tutte le trame e gli schemi. Un uomo così preso dal gioco da essere arrivato al punto di ricercare in quel mondo un fantomatico segreto impossibile nascosto tra le mille "quest" disponibili che lui chiama "il labirinto". Tuttavia lo staff del parco gli concede libertà di azione (e strage) davvero inusitate e inspiegabili. Il mistero si infittisce! 
Nella seconda puntata andiamo a conoscere un po' di più gli ospiti del parco, seguendo da vicino l'arrivo nella fittissima Still Water di William (Jimmi Simpson) e Logan (Ben Barnes). Il viaggio comincia con una elaborata e lussuosa (a tratti pure lussuriosa) fase di vestizione. Ogni ospite è accolto da una hostess gnocca e disponibile a spogliarsi dei suoi abiti moderni e scegliere pezzo per pezzo tra abiti già cuciti su misura per lui, pistole e cappelli. Questo rito si svolge nello stesso ambiente asettico, moderno e spartano che abbiamo già incontrato nelle sale - controllo del parco. Una volta vestiti e armati gli ospiti tramite una porta di legno che sembra un monolite accedono al treno n. 5, che li porterà alla stazione insieme, mischiati ai robot. Logan è un irruento veterano del posto, annoiato dei figuranti più banali e triti, cerca avventure estreme, stragi e sesso multiplo, si comporta come non si comporterebbe mai nel mondo reale. Willliam è di animo più sognante e discreto, ama stupirsi, si perde nei paesaggi da sogno del parco e negli occhi dolci di Dolores (Evan Rachel Wood) e non vuole fuggire dalla sua normalità. Ford (Hopkins) a fine puntata racconterà di cosa rende speciale il parco per gli ospiti e per forza di cose non possiamo che ripensare al percorso di Logan e di William. Da quando le modifiche di Ford hanno permesso ai residenti di accedere al loro bagaglio emozionale la situazione si sta sempre più riscaldando. Gli esseri umani si divertono ma i robot ora ricordano. Giorni e giorni di stragi e soprusi in funzione di una trama fittizia e ricordi fittizi. Tutto per loro sembra però autentico e alcuni sembra siano in grado di sognare e avere incubi. Il confine tra umano e artificiale inizia ad assottigliarsi sempre più quando Maeve (Thandie Newton), una delle prostitute robot più richieste del saloon, inizia a ricordare di quando aveva una figlia e la sua famiglia venne decimata da un gruppo di indiani. 
C'è molto di più nella puntata, compresi un paio di colpi di scena niente male. È un vero piacere vedere Thandie Newton così in forma, bellissima e struggente. Questo episodio è lei a dominare la scena, con la sua fisicità e sensibilità. Nel saloon sentiamo una versione country di un celebre pezzo dei Radiohead e in genere tutte le scelte musicali ascoltate finora sono uno sballo. Il mondo del parco di sta espandendo ed è esaltante. Teddy, il personaggio di James Marsden si candida ufficialmente ad essere il Kenny di South Park della situazione. Questa versione HBO di Jurassic Park continua a essere interessante. 
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