lunedì 2 maggio 2016

La notte del giudizio (3): election day. Guardiamo il trailer in italiano!


Qualcuno si vuole mettere contro una delle più importanti conquiste di una distopica e contemporanea democrazia americana, lo sfogo. Una notte legalmente garantita in cui sono davvero tutti uguali, nonché armati pesantemente. La notte in cui chiunque può uccidere chiunque restando impunito. Certo alla fine le vittime sono numerose, soprattutto chi è povero e non può permettersi ricchi (ma non sempre sicuri) sistemi di allarme come quelli che vendeva Ethan Hawk in La notte del giudizio, il primo film di questa saga. Molti innocenti si sono "scottati" con questa "violenza organizzata", chi vince è sempre chi ha più amici e più soldi per comprare la mitragliatrice più grande e qualcuno medita seriamente vendetta perché non ti danno un machete abbastanza grande se paghi solo con i ticket restaurant. Qualcuno ci ha perso la famiglia poi in queste "notti di sfogo" e se è sopravvissuto è giustamente incazzato nero. Come una nuova senatrice (Edwin Hodge), che gode di ampio consenso e che sta  cercando di abrogare la legge tanto voluta e amata dagli oscuri, massonici e ancora potentissimi Nuovi Padri Fondatori. Se avrà il consenso degli elettori, quella che sta per arrivare da lì a pochi giorni potrebbe essere, tragicamente, l'ultima notte dello sfogo. Che spreco!! Le ultime ore in cui si potrebbe fare la festa a chi ci vuole male. A un capoufficio bastardo che ci sommerge di lavoro e non dà alcun aumento o possibilità di carriera. A un collega arrivista, spia e fancazzista. Alla tizia lenta e antipatica che sta a un qualsiasi sportello pubblico senza cercare di capire i nostri problemi e trattandoci da deficienti. Al vigile che ama mettere tante multe se andiamo più veloci di 30 all'ora, nascondendosi dietro le piante. A chi ci dà un assegno scoperto per poi non rispondere al telefono. Al postino che non passa mai e perde la posta o ci intasa la cassetta delle lettere, ma solo nei giorni di pioggia, dove a toglierla risulta tutto un liquame illeggibile di documenti guarda caso vitali. Al vecchietto con il cappello (perché hanno tutti il cappello!!) che con una macchina che non potrebbe circolare da ottant'anni guida piano e male per strada strette e senza possibilità di sorpasso e avete davanti per 80 chilometri e due ore della vostra vita. A quello col Suv enorme, che è sempre lui e che sempre ci frega da sei anni il posto auto tutte le mattine sotto all'ufficio e tutte le poche volte che andiamo al cinema nel parcheggio annesso. Al vicino con lo stereo troppo alto, i cani troppo grossi e "cagoni", i bimbi che ogni due ore scatenano una guerra civile con urla e robe che si rompono rumorosamente. Al marito che non passa gli alimenti, non vuole spendere il soldi per la palestra del figlio e gira con una diciottenne ingioiellata. all'insegnante di matematica che ci ha dato due al liceo, a quello che ci ha tenuto in ostaggio con una tesi di due anni di lavoro, a quello che dà tre a tutti gli studenti indistintamente non perché abbiamo sbagliato qualcosa, ma perché da piccolo glielo hanno dato a lui e ha imparato una lezione importante di vita. Al cuoco del ristorante famoso e non famoso che ci ha avvelenato, rapinato e sfottuto per i piatti che abbiamo preso e che poi ci ha servito sbagliati dicendoci che è colpa nostra che abbiamo ordinato male. A quelli che a qualsiasi livello e ruolo ci fanno pagare tasse extra architettando trabocchetti burocratici per cui non possiamo che sbagliare la compilazione di moduli per farci pagare more e multe varie. Ai tifosi della squadra di calcio avversaria e agli arbitri che si sono comprati. Al viscido palestrato che importuna la nostra ragazza. A quelli che chiamano a tutte le ore per farci cambiare operatore telefonico e minacciano di denunciarci se non stiamo ad ascoltare tutti i 36 minuti della loro offerta di vendita. A quelli che intasano la nostra buca delle lettere con pubblicità di ogni tipo, velocissimi e che passano appena svuotiamo la cassetta della posta. Al benzinaio che ha aumentato i prezzi senza un perché e al suo amico meccanico che l'ultima volta si è perso una nostra gomma e non ha riparato del tutto la nostra macchina per garantirsi una entrata futura extra due giorni dopo. Al pizzaiolo che è arrivato con tre ore di ritardo a consegnarci la cena e a chi ci ha fregato la roba, esaurita sugli scaffali, che tenevamo gelosamente nel carrello del supermercato. Ai tecnici della caldaia che per legge devono venire sei volte l'anno a controllare che non ci sia esplosa e ci chiedono 150 euro a ogni uscita. A tutti quelli che ci stanno sul cazzo in genere. Tutta gente che senza la Notte dello sfogo rimarrà impunita. Anche se parliamo sempre di una realtà alternativa che esiste solo al cinema. Di contro qualcuno di innocente davvero, quei pochi, senza la notte dello sfogo potrà avere vita più lunga e felice. Il rancore è brutto in effetti e se non avessi un giorno per pianificare le morti più atroci a chi mi vuole male potrei dedicare quel tempo per altro in effetti, tipo andare a pesca o a un corso di latino-americano dove cuccherei di sicuro. 


E la senatrice non sarà sola in questa prospettiva "più consona all'umanità", con lei c'è una resistenza che fa uso dei media (come in Essi vivono di Carpenter) e un eroe solitario (Frank Grillo, come l'eroe Iena Plinsken sempre di Carpenter, che torna ad uno dei suoi ruoli migliori, in attesa che giri finalmente il remake di The Raid. Cacchio spero davvero che prima o poi lo giri... ormai quasi non se ne parla più e sarebbe un vero peccato). Dopo il buon successo del primo film e il gigantesco successo del secondo la Blum House ha ridato felicemente fiducia alla creatura di un James DeMonaco, regista e scrittore di questo che è ormai un vero e proprio franchise, qui più "demoniaco" che mai nella sua nuova rilettura "sociologica" del masterpeace carpenteriano Fuga da New York. Torna la "notte", i veicoli corazzati, i pazzi per le strade, coltelli e mitragliatori, l'esercito nazistoide e americanissimo dei Nuovj Padri Fondatori e dei suoi religiosissimi e malatissimi accoliti. Torna una guerra insensata che non fa prigionieri o conosce pietà, combattuta con armi moderne quanto medioevali, brutale, estrema ma ironicamente, sarcasticamente "pulita", dove tutti depositeranno coltelli e acredine allo scoccare dell'ultimo minuto di sfogo, tornandosi a salutare tra amici. Dove le madri di famiglia, un secondo prima pronte ad accoltellare la vicina di casa, un secondo dopo sono già tornate in cucina a preparare la crostata di mele. Tutto rinviato ordinatamente al prossimo sfogo costituzionalmente garantito. Un vero strano mondo tutto matto. Ma anche un mondo pieno di inseguimenti, grotteschi riti collettivi, paura autentica che tutto quelli che potrebbe capitare anche solo girando l'angolo. 


Dalle prime immagini forniteci dal trailer è chiaro che siamo ancora, visivamente e contenutisticamente "da quelle parti" del capitolo due, Anarchia: la notte del giudizio. Non è un house Invasion movie come il capitolo uno, ma un film da guerriglia urbana, una "Anabasi" che ricorda moltissimo alche il capolavoro I guerrieri della notte. Solo che rispetto al capitolo due  tutto sembra più grande, grosso e cattivo, quasi a livello di un Olympus has fallen. O almeno sembra. Sarà possibile che per una volta il buon Blum, magari forte dei grossi incassi del passato, abbia trasgredito alla sua regola ferrea, di produrre solo film a basso budget? Noi ricordiamo ancora con affetto il camion con mitragliatrice di Anarchia: la notte del giudizio, inquadrato in due momenti diversissimi, diversamente fotografato e con minimi dettagli cambiati per dare l'impressione che fosse un camion diverso, perché era brutto usarlo solo per una inquadratura tanto era Figo e tanto era costato, portarlo e assemblarlo lì, come gigantesco oggetto di scena che effettivamente aumentava la cornice teatrale di quella che era in effetti una grande storia, definita visivamente da piccoli ma precisi, perfetti, elementi scenici. Speriamo comunque che Blum non faccia di nuovo il tirchione. Gli attori sembrano motivati, il contesto è fighissimo come sempre, ci stanno anche gli amatissimi matti con maschere strane (c'è pure un matto stile Zio Sam!!) speriamo in qualcosa di bello da qui all'estate, quando la pellicola irromperà nei cinema. Certo il tre è numero perfetto, ma un brand così non so se se la sentiranno davvero di metterlo in soffitta dopo il terzo capitolo. Intanto noi aspettiamo di goderci questo, che ci auguriamo terrorizzante quanto divertente  e non vediamo l'ora di assistere al momento di Frank Grillo "dominatore delle sale", assoldato anche in  Captain America Civil War in uscita a maggio nei panni del cattivissimo Crossbone. Vai Frank, ormai il cinema è tuo!! E che i Nuovi Padri Fondatori ci proteggano tutti. Anche se forse, a ripensarci, sarebbe meglio di no. Non sia mai che pure noi, per qualche strano motivo, stiamo sulle palle a qualcuno. E magari non ce ne siamo mai resi conto. Allora la notte dello sfogo potrebbe essere magari una cosa brutta. Fortuna che non esiste davvero. Finora. 
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