martedì 24 settembre 2024

Cattivissimo me 4: la nostra recensione del nuovo divertente film di animazione sui folli e divertenti personaggi creati dallo studio francese Illumination. Tavolo 32

L’ex “cattivissimo” Gru (con la voce di Max Giusti), signore incontrastato del crimine ma in fondo “omone dal cuore d’oro”, ha ormai del tutto cambiato vita. 

Sposato, padre devoto e “redento” membro di spicco della Lega Anti-Cattivi, torna ancora una volta a fare i conti con il suo tormentato passato di genio del male. Questa volta la minaccia proviene da Maxime Le Mal (voce di Stefano Accorsi) un arci-arci-super nemesi dei tempi della sua frequentazione della scuola per cattivi per antonomasia, il Liceo Pas Bon. L’odio risale a quando un giovanissimo e ancora capelluto Gru, in modo abbastanza “cattivissimo” e vigliacco, aveva rubato a Maxime l’idea per la performance canora nella gara di talent delle medie, impedendogli di fare il suo show. 

Oggi Maxime, nel tempo specializzatosi nella guida di legioni di insetti senzienti, nella costruzione e controllo di robot giganti a forma di scarafaggio e nella propria auto-trasformazione in uomo-insetto, è prontissimo per farla pagare a Gru e, se avanza tempo, conquistare il mondo intero. La situazione è così seria che il capo della Lega Anti-Cattivi decide di assegnare a Gru e famiglia una casa protetta, cambiargli nome, occupazione e città come si fa per i super testimoni. 

Sarà la Lega a occuparsi di Maxime, usufruendo anche delle nuovi tecnologie che permettono ad alcuni dei buffi minions/subordinati di Gru (i suoi misteriosi e buffi aiutanti gialli a “forma di ovetto kinder”,con pantaloncini da operaio e occhialoni da aviatore) di trasformarsi in veri e propri supereroi: “i mega-minion”.  

Bisognerà giusto aspettare, magari fare amicizia con i nuovi vicini, riposarsi e considerare questo strano momento come una specie di vacanza di famiglia. 

Gru dopo tante avventure ne ha poi decisamente bisogno: da poco è anche diventato papà del piccolo Gru Jr, la sua sputata copia esatta in miniatura, caratteraccio ombroso compreso, con cui ha un rapporto un po’ conflittuale per via dell’amore comune per “mamma Lucy” (voce di Carolina Benvenga). Per aiutarlo con il piccolo, lo hanno seguito nella nuova casa tre minion professionisti, che si occupano della cura del bebè con velocità e solerzia, come tre meccanici specializzati nel cambio gomme in formula 1. 

Lucy ha finalmente tutto il tempo necessario per fare la mamma e “donna comune” a tempo pieno: dismettendo il ruolo di supereroina e scoprendo la sua poca dimestichezza nel ruolo di parrucchiera. Per le piccole Margo, Edith e Agnes è invece l’occasione per trovare qualche nuovo amico, anche se per la tenera Agnes questa storia della nuova casa, dei nomi nuovi da usare, della mancanza in zona di unicorni e di tutto il resto delle cose sotto copertura, non piace per nulla. 

Non tutto procede come programmato. 

La nuova piccola vicina di casa, super fan dei Cattivi e aspirante nuova cattiva, riconosce subito Gru e lo coinvolge nello strampalato e complesso rapimento dell’animaletto/mascotte della scuola per cattivi Pas Bon. Maxime è sulle sue tracce armato di robot-insetti giganti sempre più grossi. 

I Mega-Minion si rivelano supereroi decisamente poco super è abbastanza casinari. Ma soprattutto sono le public relations con il vicinato a essere un vero incubo.

Ce la faranno Gru e la sua famiglia a sopravvivere anche a questa nuova sfida? 


Per la gioia di grandi e piccini tornano al cinema Gru e i suoi Minions, in una pellicola leggera e divertente che conferma, ancora per una volta, come la fortunatissima e vincente formula originale riesca ancora a reggere senza problemi a distanza di molti anni. 

Merito di un protagonista amabilmente unico, torvo quanto tenero, uomo di azione inarrestabile e al contempo “uomo della strada” maldestro e impacciassimo, interpretato con molta personalità dal nostro Max Giusti e in originale da Steve Carrell. 

Merito di trame “familiari” e cariche di humor ma pur sempre piene di giocattoli da spy-movie, veicoli steampunk, raggi mutanti, trasformazioni mostruose assortite, palazzi che crollano come nei Kaiju Movie. 

Merito di personaggi di supporto che sono ben più di riempitivi sulla scenografia:  le tre piccole ragazzine, il dottor Nefario, Lucy, Dru e i minions sono tutti dotati di grande personalità e simpatia. 

Merito di uno studio indipendente francese, Illumination, che proprio da quel 2010, anno in cui è uscito il primo Cattivissimo Me, ha saputo crescere e imporsi sulla scena dell’animazione con grandissima originalità e stile, tra i vari film legati alle avventure di Gru e ai minions, le storie di Pets, Sing, Prendi il volo, Lorax, il Grinch e di recente Super Mario Bros

Eccoci quindi al 2024 e al capitolo 4 di Cattivissimo me, con Illumination che a gonfie vele crea un corto per le Olimpiadi di Parigi e già pianifica un Supermario Bros 2 e Minions 3 da qui al 2027. Del resto la compagnia sembra essere in grado di auto-alimentarsi economicamente con i soli diritti dei gadget legati ai Minions: dai pupazzi ai vestiti, caramelle, accappatoi, bagnoschiuma, carta da parati, quaderni, videogame, figurine, spazzolini, creme depilatorie…

Alla regia Chris Renaud (Cattivissimo me 2) e il debuttante Patrick Delage. Alla produzione, il patrono di Illumination Chris Meledandri e Brett Hoffman. La trama, che funziona meglio di quella del terzo capitolo, è opera di Mike White (autore di Prendi il volo ma anche dei film di Jack Black School of Rock e Super Nacho) e dello sceneggiatore Illumination di lungo corso Ken Daurio. 

Siamo sicuri (e contenti) del fatto che non ci “libereremo” di Gru e soci per molti anni, ma Cattivissimo me 4 sa essere un’opera dal sapore molto auto-celebrativo, nella quale per la gioia dei fans fanno capolino, anche solo per pochi istanti, un po’ tutti i personaggi di tutti i film e spin-off.

Simpatici i nuovi personaggi, tra cui si segnala la buona prova di Stefano Accorsi, anche se a rubare la scena su tutto e tutti sono come sempre i Minions, qui intenti in una allucinata sottotrama demenziale che mette alla berlina il “mondo dei supereroi”.

Non mancano neanche per un istante l’umorismo, i buoni sentimenti e l’azione a fiumi a cui il brand ci hanno da sempre abituato: confermando ancora una volta che se siete in cerca di un film di animazione per tutte le età, leggerissimo e spensierato, demenziale quanto romantico, stralunato quanto sarcastico con cui trascorrere una serata al cinema, Illuminations sa il fatto suo.

Cattivissimo me 4 ci è piaciuto, anche più del precedente capitolo. 

È ancora in sala e io un giro lo farei. 

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