domenica 1 ottobre 2017

Valerian e la città dei mille pianeti: la nostra recensione!



- Sinossi al tempo futuro: Ci sarà  un tempo in cui gli uomini della Terra finiranno finalmente di spararsi gli uni contro gli altri e guarderanno alle stelle, magari ascoltando in cuffia Space Oddity. Allora la stazione spaziale internazionale (che presto ospiterà Rat-Man, dicano da dopo Lucca...), testimonianza secondo i complottisti che l'uomo non è mai arrivato davvero sulla Luna (perché se fosse, anche se non ci fosse un tubo come ci dicono, oggi avrebbero almeno trovato un modo per far risplendere di notte la pubblicità della Pepsi) sarà rispolverata dai diari di Astrosamante varie e usata per cose più cool. L'aggeggino modulare dove faceva le capriole l'astronauta più vecchio del mondo inizierà ad espandersi e modulo dopo modulo tutti i paesi inizieranno a farne parte mandandoci su qualcosa, vuoi delle PlayStation, vuoi sedie più comode, vuoi il cuscus, un gatto. Ma soprattutto la gente, tutta la gente della Terra, tutta insieme, senza combattersi e sputarsi negli occhi, come fossimo una famiglia vera. Da un giorno all'altro vedendo questa irradiazione di "love-Power" arriveranno gli alieni. Non quelli che ti fanno di notte lo scherzo della sonda anale, non gli scarrafoidi o i bavosi di acido ma quelli buoni, tipo i Vulcaniani. Con la voglia di conoscerci e farsi conoscere, tutti sorridenti e pronti a elargire una stretta di mano in segno di pace scopriremo che, in fondo, tutti, anatomicamente, siamo dotati di mani da stringere in amicizia, persino gli uomini-pesce rosso, e pur diversissimi ci scopriremo tutti molto simili, "noi abitanti dello spazio". Una razza tante razze, tutti in coda nell'autostrada della vita, tutti con l'imu da pagare. Star Trek sarà storia vera, come lo sbarco dei 1000 e la tigre dei Frosties. Tutti allora vorranno partecipare alle strette di mano e ad aggiungere altri pezzi alla stazione internazionale, tutti vorranno essere parte di questa specie di lego spaziale fino a che questo agglomerato multi-etnico sarà così grosso da essere costretto ad allontanarsi dalla gravità terrestre per non cadere addosso al nostro vecchio pianeta. La vecchia Stazione Internazionale, ormai ingigantita in modo assurdamente "gurrenlagannoso" (se non sei nerd traduci: "grossa da paura"), mentre continueranno a suonare le note di Space Oddity in sottofondo (ma quanto è bella la scena iniziale di questo film??) inizierà ad allontanarsi con dei mega razzi fino a spingersi là dove nessun uomo è mai giunto prima, fino a trovare un nuovo indirizzo galattico e diventare così "Alpha, la città dei mille pianeti". Milioni di razze diverse, migliaia di lingue e linguaggi macchina diversi, McDonalds a perdita d'occhio. Tutte le astronavi e astronavine che si potrebbero mai pensare, tutte le aliene con due, tre, dieci tette che si potrebbero mai amare, persino planetoidi dediti al poker come un Cowboy Bebop. E poi supermercati infra-dimensionali a non finire con corrieri Bartolini armati di teletrasporto, i cibi più assurdi, da servire pure vivi utilizzando per bastoncino chi li porta, i vestiti più zarri tratto dalle peggio creazioni di Jean Paul Genout, come ogni film di Besson comanda. Zone residenziali acquatiche per i popoli abituati agli abissi, zone fredde e zone calde, zone a gravità zero, zone multidimensionali, zone abitate da umanoidi evoluti e zone destinate anche alle popolazioni più indigene, troglodite e pericolose, zone radioattive. Scienza e magia, poteri mentali e cultura, tutto si fonderà o sarà alla portata di tutti e sarà solo l'inizio di un viaggio più grande. Perché un po' tutte le razze arrivare su Alpha o quasi avranno un loro pianeta di riferimento da esplorare con Tripadvisir. Lo spazio diverrà immenso e popolato più di uno stadio in cui suona Vasco, sarà possibile abbronzarsi sulla spiaggia più bella della via lattea, acquistare chincaglieria aliena e godere di traduttori multilingue universali. Certo dove tutto è più grande i problemi si espandono esponenzialmente. Dal niente potranno saltare fuori fraintendimenti culturali, scaramucce, incrociatori spaziali che ti cadono addosso. Per salvare non uno ma mille mondi dalle minacce più impensabili vi serviranno dei Man in Black 2.0 come i leggendari eroi Valerian (Dane DeHaan, simpatico, aitante e molto intenso, un attore da tenere mooolto d'occhio, vi consiglio La cura dal benessere, di cui magari presto parleremo. Non credete a chi lo bolla come Di Caprio dei poveri, anche se oggettivamente si dovrebbero mitigare le somiglianze evidenti. Cosa che spesso anche solo i costumisti non fanno) e Laureline (una Cara Delevingne bella da infarto, quasi sempre svestita e, dicono, un po' negata per la recitazione... problema che da noi viene parecchio mitigato dalla doppiatrice italiana di Felicity Jones e Jennifer Lawrence. Rimane mooolto algida e "sulle sue", ma per me piuttosto amabile). Due soldati scavezzacollo, molto glam e molto sarcastici, amabilmente "cicci -cicci" e "punzecchiosi" tra loro. Saranno armati pesanti, saranno pressoché infallibili e sempre disposti a gettarsi nella mischia per risolvere i guai di una popolazione variegata e volenterosa quanto imperfetta e potenzialmente pericolosa. E nel mentre di inseguimenti ed esplosioni lui non smetterà di fare il bulletto e lei la maestrina, dando insieme corpo a una coppia assurda, molto scazzata e sopra le righe ma per questo molto più realistica di mille coppiette fasulle da film rosa dei giorni nostri. Laddove la loro astronave parlante "Max" e la tecnologia di armi gravitazionali e super- suits non arriverà in loro aiuto per la missione, potranno fare affidamento sui poteri mentali conferiti dalle meduse spaziali, sugli alieni mutaforma e su creaturine magiche che moltiplicano gli oggetti che possono ingerire (fossero anche bombe atomiche). Laddove dei primitivi cercheranno di mangiarli dopo averli "pescati" a gravità zero mentre sono nel mezzo di un'indagine (una scena davvero assurda), potranno farsi aiutare da qualche spada da roteare in stile Conan e da... Rihanna... giuro!!! 
Ma un giorno Valerian e la sua partner avranno davanti una missione davvero importante da compiere, una missione che potrebbe cambiare per sempre gli equilibri di potere su Alpha. Riusciranno a salvare tutto e tutti?


- Dopo anni e anni di progettazione, Luc Besson porta al cinema Valerian: "Le idee viaggiano", diceva la buonanima di Bonvi quando gli facevano notare aspetti di Star Wars che sembravano ripresi da una sua opera antecedente scritta a quattro mani con Guccini, "Storie dallo spazio profondo". Del resto quella magnifica mini-serie non la conoscevano in tanti, come al di fuori della Francia e delle terre delle BD sono in pochi a conoscere soprattutto oggi Valerian (speriamo che l'iniziativa editoriale promossa da Panini e Gazzetta dello Sport da poco aiuti questa conoscenza), dal quale Star Wars sembra aver compiuto a livello visivo dei furti da codice penale se non fosse che "le idee viaggiano".  
Piccole similitudini con Star Wars. E ricordiamo che Valerian è scritto svariati anni prima
Scheda sulle "ruberie" di Star Wrs a Valerian

Pure la guerra del cloni è stata clonata da un numero di Valerian...
L'ironico incontro tra Valerian, Laureline, Luke e Leia sulle pagine di Valerian

Anche chi vede Blade Runner pensa a Syd Mead e non a Enki Bilal e Moebius, sebbene numerose tavole delle BD dei due maestri siano copia-incollate nel capolavoro di Ridley Scott e lo stesso Scott ammette candidamente la fonte. Il fatto che le BD, i cosiddetti fumetti "alla francese", siano da sempre così elitari, per costo e tempi di attesa, da essere un sogno per pochi ha fatto in modo da un lato che il pubblico le conoscesse poco e dall'altro che la fantascienza mainstream soprattutto cinematografica se ne appropriasse in modo un po' spudorato e senza che nessuno guardasse al crimine. Insomma, Valerian ha oggi il suo film grazie anche a un budget stratosferico recuperato da Besson grazie anni e anni di produzione di b-movie di successo come Taken, The Transporter, Taxxi. Si dice ci siano stati dei problemi a livello di pubblicità del prodotto e che tali magagne abbiano minato sul nascere il successo della pellicola su suolo americano, compromettendo già i possibili sequel. Ad oggi Valerian tuttavia nonostante il flop in America  ha già recuperato gli alti costi nella distribuzione su scala mondiale e ora della fine della presenza in sala potrebbe regalare altre sorprese, senza contare l'home video. 


-Ma alla fine com'è la pellicola, fama o non fama a parte? Valerian e la città dei mille pianeti è strutturato come il mix tra tre/quattro storie a fumetti della omonima serie a fumetti. Gli episodi sono stati amalgamati bene per presentarci il più alto numero di scenari possibili e la maggiore gamma delle assurdità in cui ci si potrebbe imbattere. Il tutto è una corsa, una corsa forsennata da un luogo all'altro carica di scene grottesche quanto spettacolari. I nostri eroi in questo tour de force non sono imbattibili e inaffondabili ma vengono sovente catturati, abbattuti con le loro astronavi, messi alle strette e più volte sul punto di essere divorati da alieni bellicosi. Ciò che li tiene insieme e gli permette di sopravvivere è questa reciproca attrazione tra di loro, che li spinge a "salvarsi a vicenda" nelle situazioni più intricate (immaginate Superman che salva Lois Lane e subito dopo che accada l'opposto in modo paritario... è intrigante). Valerian e Laureline sono teneri nel loro essere altezzosi quanto letali, romanticamente antipatici quanto sinceramente uniti in un mondo pieno di alieni e di mille problemi a loro collegati. Come Zootropolis, Valerian è un film in cui "le scale", sociali quanto della dimensione diversa dei protagonisti, contano. Ci sono alieni che creano dal nulla energia sub-atomica e che vivono a due passi da alieni che cacciano la selvaggina con il bastone. Sconfinare da una zona all'altra per seguire un'indagine, come fanno sovente i nostri eroi, significa ricalibrare tutto ed essere pronti ai più impensabili cambi di scenario. Visivamente e sul lato prettamente action Valerian è esaltante e carico di tantissime trovate visive originali e appaganti. È una gioia da vedere anche perché si avverte una ricerca attenta e mai banale in molti dettagli che magari sfuggono ad un primo sguardo. È un film denso e questo potrebbe essere visto come un suo limite. Un altro limite è dovuto al fatto che per la voglia pazza di immergerci in questo caleidoscopio colorato che corre come un fulmine Besson ha forse dimenticato di prendere il giusto tempo per parlarci di più dei personaggi e della loro relazione. Una relazione che c'è, si vede ed è pure espressa bene, ma che avrebbe bisogno di minuti extra per farci davvero amare questi due eroi. Un capitolo 2 cinematografico potrebbe sicuramente mettere una pezza a questo aspetto allo stesso modo in cui I guardiani della galassia 2 ha deciso per un attimo di scendere dall'ottovolante delle battaglie cosmiche per raccontarci di più la relazione tra i nostri eroi preferiti. È quindi un aspetto aggiustabile anche per Valerian.


- Quindi tutti in sala? Sapete come la penso se bazzicate un po' questo blog. Non c'è nessun sequel o remake che rovinerà mai la vostra infanzia e non esiste nessun film che debba per forza essere paragonato ad un capolavoro "perché quello è più bello". Io amo portare la gente al cinema per divertirsi e i classici me li vedo a casa tutte le volte che voglio. La prima cosa che salta alla mente guardando Valerian è Guerre Stellari, ed è un dato evidente. Anche se la storia ci insegna che Guerre Stellari ha copiato da Valerian e non viceversa ci riferiamo all'aspetto visivo e ad alcune idee di rappresentazione dell'azione: la regia, la colonna sonora, la recitazione e l'intreccio ci portano in territori diversi di un mondo pur molto simile. Valerian non è a livello di Star Wars perché non dedica il giusto tempo alla mitologia, perché accumula troppa carne sul fuoco, perché spesso manca di cavalcare al meglio le onde emotive, perché non c'è John Williams. Ma un po' tutte le pellicole di genere sci-fi fantasy escono con le ossa rotte dal confronto con Star Wars. Prendiamo Valerian per quello che è quindi, un b-movie ricchissimo, carico di effetti speciali e di alcune delle scene action più originali degli ultimi anni. Un film divertente e che scorre a velocità luce sullo schermo. Se volete divertirvi andatelo a vedere senza patemi. Fatelo per ammazzare il tempo fino al prossimo Star Wars almeno. Vi prometto che vi divertirete. 
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2 commenti:

  1. Secondo me è una pellicola girata molto bene e con trovate geniali, con un difetto fondamentale: la trama di fondo risulta alla fine un po' troppo debole

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