martedì 20 giugno 2017

I pirati dei Caraibi: la maledizione di Salazar - la nostra recensione!





- Sinossi: Quella volta il cacciatore di pirati Salazar stava facendo un fondo così ai pirati, divertendosi come un pazzo nello sterminio, quando sul ponte dell'ennesima nave di pendagli da forca ecco che appare Johnny Depp bambino fatto in digitale. È il piccolo Jack il "passero" (sparrow significa "passero" per quei sei che non se lo sono ancora domandato) con la sua aria già tipica da spinellato, andatura claudicante e sguardo non troppo vigile. E a Salazar (Javier Barden) monta la scimmia, la voglia di menarlo diventa immensa al punto che si getta all'inseguimento, avvicinandosi rischiosamente a una zona maledetta del mare. Il passero è suo, il passero è spacciato, ma Jack ha in tasca una delle sue magie. Fa lanciare le ancore verso uno scoglio e a tutta velocità, con il galeone che rischia di cappottarsi, riesce a fare la curva più estrema delle curve estreme. Salazar non può farlo, il suo carrarmato del male finisce dritto in zona maledetta e l'ammazza-corsari viene condannato con la sua truppa alla non morte eterna. Jack invece si prende i galloni e diventa re dei pirati, quello che forse non riusciremo mai a vedere in One Piece. Salazar brama vendetta, ma per rompere la maledizione che lo relega ad essere uno dei tanti "babau" del mare deve succedere qualcosa a Jack, l'ormai vecchio, poco prestante e sempre più ubriachissimo Jack Sparrow... Ma che fine ha fatto il figlio di Will Turner (un sempre più inconsistente e monofacciale Orlando Bloom), Henry Turner? Ha provato per anni a suicidarsi in mare, atterrando così sull'Olandese Volante. Il padre ogni volta lo ha riportato a galla chiedendogli di non cercare più di entrare nella sua ciurma di pirati maledetti, ma lui continua, continua ed è diventato grandicello (l'attore Brenton Thwaites con le sue stupidissime sopracciglia cespugliose già fieramente mostrare il Gods of Egypt e Maleficent). Ha studiato tutto di tutto sulle maledizioni del mare e ora sa forse come salvare il babbo. Certo che gli serve Jack Sparrow e la sua bussola magica che indica i suoi sogni più segreti. Ma potrà il Jack di oggi essere ancora così utile? In fondo con Will non è che fosse andata benissimo, di fatto sta maledetto su una nave di non morti un tempo guidata da un uomo crostaceo... 



- Arr Arr: piovuti come un fulmine a ciel sereno, i pirati dei Caraibi nel 2000 e qualcosa, grazie al talento di Gore Verbinski e a una produzione faraonica targata Jerry Bruckheimer, da popolare giostra di Disney World approdavano al cinema. Ed era tipo un mezzo miracolo, perché produrre all'epoca film sui pirati era un economico bagno di sangue. Ma la formula era giusta, Johnny Depp in forma, Geoffrey Rush immenso, la Knightley inaspettatamente divertente e Orlando Bloom un attore cagnaccio maledetto, ma con quel faccino che attirava in sala ragazzine come mosche. Dopo un trittico di film abbastanza riuscito, che esplorava in modo fantasy tutti i principali topoi marinareschi, arrivava un quarto film divertente ma un po' loffio. L'idea di fare di Sparrow un protagonista assoluto falliva perché Jack, il nostro amatissimo Jack il passero, da protagonista non funzionava. E non era nemmeno colpa di Depp, ma di come era stato studiato quello strano pirata rock star figlio di un bucaniere Keith Richards e nipote di Paul McCartney (non perdetevi il suo cameo in questo film). Un personaggio troppo caratterizzato non potrà mai essere un protagonista convincente, soprattutto quando i suoi tic nervosi inibiscono un dialogo di più di sei parole. Vita da pirata. Inevitabilmente il Barbossa di Rush rubava scena dopo scena ma questo non bastava, il film andava un po' a picco e la colpa era anche la mancanza dei personaggi di Bloom e della Knightley, perché la mitologia non poteva che risultare monca senza di loro. Così per questo quinto film Jack torna un po' in disparte, si cerca sangue giovane per i protagonisti e si vanno a richiamare le vecchie glorie. 


E incredibilmente la formula riesce a tornare fresca e il mondo dei pirati Disney torna ad essere vivo, ruspante, crudele e fantastico. Al punto che questo capitolo finale potrebbe quasi essere una ripartenza inaspettata per il brand. Javier Barden funziona e ci crede. Rush compie il salto più difficile, dona un cuore al suo personaggio e lo rende davvero immortale. Bloom e la Knightley sono forse qui più decorativi che altro, ma è giusto che ci siano, fanno funzionare le cose. Quello che manca più di tutto è per assurdo Jack, quell'ubriacone di Capitan Jack il passero. Relegato a un ruolo più piccolo, il buon Depp si è come depresso, imbolsito. Sembra che il suo pirata abbia bevuto più del solito, che sia più "fuori" del solito. E questo nonostante la sua bella "origin story", che fa da cappello a questa pellicola. Sarebbe a questo punto interessante vedere per il futuro un Jack sobrio, magari un Jack che finalmente tira fuori un po' di quella professionalità tipica di Barbossa, ma ad ogni modo qui abbiamo un Jack un po' pallido e insapore. Per tutto il resto il giocattolo è bello grande e divertente. Carico di scene spettacolari, effetti speciali favolosi, di un umorismo sempre macabro e pungente. Il mondo dei Caraibi è sempre più spaventato dalla magia, sempre più bigotto, sempre più ottuso nella caccia alla streghe e ai corsari, sempre più escluso alle donne. Chi è più intelligente è sicuramente una strega, chi è trasandato è sicuramente un tagliagole, chi detiene il potere diventa subito un fanatico e un prepotente. E poi c'è Jack, che galleggia a pelo d'acqua mentre la sua ennesima nave sta colando a picco, leggero e leggendario come solo chi se ne frega dell'universo infame sa essere... forse qui Jack vola troppo alto per i nostri schemi e non riusciamo ad afferrarlo e amarlo come vorremmo. Ma va bene anche così, la pellicola di Ronnig e Sandberg ci fornisce un buon numero di bucanieri folli, mutanti e pazzissimi... In fondo chi tifa veramente per gli eroi in un film di pirati? Tirando le somme. Trama interessante, anche se non ispiratissima carica di buoni spunti. Personaggi molto bravi, Barden e Rush in testa a tutti. Uno splendido modo fantasy in continua espansione. Non un classico, meglio del quarto. Insomma, se amate i pirati non c'è niente di meglio in questa calura estiva che andare in sala e divertirsi con le battaglie navali. Anche se per la quinta volta. 
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2 commenti:

  1. Mi sono divertito, ma si sente che c'è bisogno di un passaggio di testimone alle nuove generazioni. Ormai molti dei vecchi personaggi hanno raccontato tutto...

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    1. IL passaggio è inevitabile, bisogna capire se il brand tirerà ancora e se riusciranno a trovare personaggi altrettanto interessanti...

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