domenica 28 dicembre 2014

Braccialetti Rossi - da stasera di nuovo su Rai 1

Braccialetti Rossi è una grande storia di amicizia tra i letti di un ospedale pieno di troppi giovani ammalati. C'è un ragazzo, si chiama Leo, non ha nemmeno 18 anni si è già sottoposto a tanti interventi che anche se hanno tolto pezzi del corpo non gli hanno scalfito l'anima indomita da "leone". Cogliendo spunto da un anziano amico degente, Leo  decide di creare un gruppo tra i ragazzi allettati. Il nome del gruppo sarà "i braccialetti rossi", perché ogni membro indosserà uno dei braccialetti rossi che vengono messi ai pazienti prima di entrare in sala operatoria. Un gruppo di sei persone quanti sono i braccialetti che ha al polso Leo, che per questo motivo sarà il leader. Troverà subito un vice leader in Vale, un timido ragazzo del tutto uguale a lui appena arrivato, bravo con le matite e con le parole ( è meno irruento di Leo), ma che  dovrà comunque amputarsi una gamba come già successo a lui. Leo poi si innamorerà e vorrà nel gruppo una ragazza, la dolce e insicura Cris, che è ricoverata per problemi di anoressia. Si scontrerà e poi farà squadra con un ragazzo apparentemente burbero, Davide, con problemi cardiaci. Vorrà quindi nel gruppo Rocco, ragazzo in coma e voce narrante delle avventure dei Braccialetti rossi, la cui madre per stare più vicino a lui è diventata un pagliaccio che assiste i malati. Infine Leo aggiungerà alla lista lo stralunato Tony, che dice di sentire parlare Rocco e forse per questo è caduto dal motorino in modo più grave di quello che sembra. I Braccialetti rossi cercheranno di affrontare i grandi ostacoli che la malasorte gli ha propinato, perché insieme anche le sfide più dure sembrano più accessibili.
Ok, già prevedo le repliche: "Talk0, questa è una becera piagnonata, torna a parlarci di film tamarri, sfottere le pulsioni omoero(i)tiche di Dragonero e a parlare di Go Nagai". Ma qui mi tocca driftare dal mio solito mood da recensore isterico, perché vi parlo di una serie che, nonostante tutto quello che a prima vista sembri, è realizzata davvero bene.
Lo confesso, sono un piagnone, ma solo quando il prodotto è "degno delle mie lacrime" (es: Anohana... al definitivo twist lacrimevole, chiamatemi mostro, sono scoppiato a ridere come un ossesso, la stessa isterica risata che mi ha colto durante la lettura de I Malavoglia di Verga, non si dovrebbe mai esagerare con le lacrime cercando di prosciugare i vasi lacrimali e innaffiare troppo fazzoletti Tempo del lettore... la serie Anohana in questo aveva esagerato e  "fatto il giro" come si suol dire... ma ne riparleremo presto in un post ad hoc). Ma, ehi, sono sempre io anche se mi piacciono i film drammatici fatti bene! Nel senso che nonostante ami i film trash giapponesi con bambine-robot-con-le-motoseghe-cibernetiche-che-si-tirano-la-tempura-negli-occhi, nonostante lo humor nero mi faccia impazzire, quando mi si propone una serie bella, che affronta un argomento tosto e realizzato con rispetto e cura come Braccialetti Rossi mi sciolgo e sono contento di farlo.
Mi sciolgo in questo caso perché si supera il patetismo, la lacrima facile, la retorica del "mondo cattivo". Mi sciolgo perché i protagonisti sono rappresentati come ragazzi reali, imperfetti quanto autentici, che vengono messi davanti al più grande e letale dei nemici. La malattia, quella che debilita, quella che ritorna e che, a volte, troppe volte può uccidere. La malattia che fa rabbia, che fa contare i giorni, i minuti, i secondi perché ogni momento in più di vita è un regalo, anche se amaro. E non c'è un solo dei muscolosi action-hero degli anni '80 che può apparire più eroico di questi ragazzi che decidono di vivere giorno per giorno, minuto dopo minuto, rifiutandosi di anticipare i già stretti tempi e morire dentro, consumandosi inutilmente prima dei titoli di coda. Qui arriva l'importanza dell'amicizia, la passione per la "lotta" di degenti, di medici e infermieri, l'amore dei propri cari e amici. Un amore che porta al coraggio di vivere. In un mondo che guarda alle disgrazie altrui come un pretesto per spendere due lacrime, toccarsi i coglioni e prendere una strada diversa rispetto a un "appestato che soffre", i Braccialetti rossi sono la dimostrazione che alle persone così sfortunate da essere ammalate quelle lacrime finte non servono. E questo è un modo per dare coraggio anche a coloro che non riescono ancora a essere così forti come i personaggi del serial, un piccolo miracolo che sembra essersi realizzato a sentire i realizzatori della serie raccontare di essersi trovati tempestati da lettere e mail di ringraziamento da parte di veri ragazzi degenti. Una medaglia che non ha prezzo.
La serie mi ha conquistato quando l'ho vista per la prima volta questa estate. Il cofanetto aveva in omaggio pure un set da sei braccialetti rossi in plastica. Onestamente, all'inizio non mi aspettavo nulla e in genere evito come la morte le serie e film a tematica "brutalmente drammatica", appunto perché se fatti male sono il più delle volte dei raccoglitori di lacrime facili. Mi hanno legato, imbavagliato e aperto gli occhi come con la macchina Lodovico di Arancia Meccanica. Infine la serie l'ho vista e  mi sono dovuto ricredere. Ho apprezzato la trama diretta quanto quasi surreale, che si srotola in un luogo che sembra davvero stare tra sogno e realtà. Vi ho parlato della colonna sonora?

Ho amato il cast dei bravissimi giovani attori (nonostante la ragazza canti malissimo e il trailer che gira in questi giorni in televisione sia per questo agghiacciante... ma lo dico con affetto!!), l'ottima regia di Giacomo Campiotti, lo stile visivo ricercato e la davvero riuscita colonna sonora, realizzata ad hoc... ve ne ho già parlato? Cioè, non pensavo mai di dirvi quanto vi sto per dire, ma la canzone che segue, cantata da Francesco Facchinetti è semplicemente bellissima

Sì, alla fine nonostante tutto si piange molto. Ma qualcosa ti resta dentro, di bello. Ho così recuperato in fretta anche il libro da cui tutto è partito, di Albert Espinosa e involontariamente mi sono fatto così un certo "spoiler" sulle future stagioni, ma uno spoiler che mi ha fatto in ogni caso stare bene. Ho pure incominciato a collezionare così tutti i libri di Espinosa e scoperto che mi piacciono pure.
Ora la serie è molto "di moda", quindi penso che molti la guarderanno male per pre-concetto come tutte le cose che hanno successo, ma secondo il mio piccolo parere tale successo è del tutto legittimo e meritato. Se c'è una serie italiana in questi ultimi anni che vale davvero la pena di essere vista, è questa. Che piaccia anche alle ragazzine è un effetto collaterale imprevisto, ma che non può che fare del bene a una idea valida come questa.

La serie Braccialetti Rossi ritorna in video oggi su Rai 1 con le prime puntate. Se le avete persa sono visibili gratuitamente in streaming sul sito Rai. A dimostrazione del grande e meritato successo dell'opera, una volta replicata la prima stagione sarà programmata la nuova, seconda stagione,  sempre di domenica sera. Vi invito a vederla-recuperala e poi farci sapere.
Talk0

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