Su Popcorntv by
Dynit!!! Più un breve cazzeggio, scritto malino, sulle opere di
Watanabe...
Letteralmente a
tempo di record, con la messa in onda giapponese veramente a un paio
di giorni di distanza, su PopcornTv grazie a Dynit potete godervi in tempo
reale, una volta a settimana, la nuova fichissima serie di
Watanabe, realizzata per l'occasione dall'eccelso studio Bones.
Eccovi il link diretto! L'anime è completamente gratuito e
sottotitolato in italiano. E un paio di puntate dovreste già
trovarle
Ma chi è
Watanabe?
1) Breve
cazzeggio. Potete saltare al prossimo punto e nessuno si fa
male. Cowboy Bebop, Macross plus, Gundam 0083, Samurai Champloo.
Shinichiro Watanabe è l'uomo dietro a queste bellezze. Cartoni
animati adulti, in giappolandia trasmessi il fascia tardo-serale,
strambi miscugli musicali accompagnati da animazioni estreme,
esagerate. Piccoli mondi ipnotici in cui perdersi, dove spesso si
scopre che la trama del singolo episodio, così come logica e morale
delle azioni dei nostri protagonisti non sempre ci sono chiare fino
in fondo. Ma in ogni caso per vivere sereni queste esperienze visive non
ci occorre altro che rimanere imbrigliati nel ritmo, spalancare occhi
e orecchie e goderci il viaggio. Anche perché, opinione mia
personale, difficilmente in ambito musicale quanto grafico si può
trovare di meglio delle opere di Watanabe.
Ho detto che è bravo, non bello... |
Macross plus
rimase a lungo un oggetto misterioso della collana Mangavideo,
etichetta inglese con cui la fu Dynamic Italia intesse qualche
importante importazione (roba anche pensante, mi viene in mente
l'estremo Megalopolis così come La città delle bestie). Il nome era
un eco del passato, la gloriosa serie sulle idol e i combattimenti
spaziali che conoscevamo come la prima parte di Robotech. Roba che a
ricordarla ci si gasa. Roba che a riguardarla è effettivamente un'insostenibile telenovelona con lui che ama lei che ama però di più
un'altra che è più simile a lui. Altro che robottoni... pare "É quasi
magia Johnny"... Non che non guardassi pure io Johnny e commediacce
sentimentalose come "Touch" o "Prendi il mondo e vai", ma di robottoni in Macross se ne vedono comunque troppo pochi per
considerarlo un epigono di Gundam. Ma vuoi i caccia trasformabili,
l'SDF1, che figata che era Macross. Quando Macross Plus giunse da noi, un paio di anni dopo che avevamo già visionato il divertente e
poco più Macross 2, era semplicemente il top dell'animazione
dell'epoca ma non solo. L'opera di Watanabe aveva ritmo da vendere,
una colonna sonora pazzesca e non tradiva la linea sentimentale tanto
cara agli appassionati della serie, pur infarcendo tutto con esaltanti
battaglie spaziali. Già si notava il tratto grafico di
riconoscimento delle opere watanabiane, un segno che con gli anni si
è evoluto fino a divenire iconico. Mancava al piatto giusto una
porzione in più di divertimento da aggiungere alla malinconia, che
poi è l'esatta cifra stilistica delle opere di questo grande
regista.
Così quando dallo
spazio piombò su Mtv Italia Cowboy Bebop la gente se ne innamorò
all'istante. Una fantascienza credibile dove il futuro viene letto
dagli sciamani nella sabbia. Astronavi che si preparano al decollo
come barche che mollano gli ormeggi, un'atmosfera birichina alla
Lupin, tante belle donne e tanti comprimari assurdi. Nemici spietati
e poveri diavoli. Azione roccambolesca che mischia kung
fu (addirittura coreografato con l'ausilio di esperti) con sparatorie
alla John Woo. Betamax, cani parlanti, bambine congelate e giovani
maestre dei venti. Il destino, la pioggia, il sukiyaki senza
sukiyaki. Lacrime. La storia di Spike e soci è tutt'oggi quanto di
più fico l'animazione giapponese “adulta” abbia mai prodotto.
Musica che di entra nel sangue, con pezzi così particolari e
ritmati tra fusion e jazz che in animazione non si erano mai
sentiti. Animazioni stupende, frutto di un modo nuovo di
“riprendere” l'azione, tantissimi combattimenti che hanno
addirittura goduto della supervisione di esperti di arti marziali,
inseguimenti terrestri e spaziali, sparatorie con pallottole che
deformano l'immagine e bucano lo schermo. Personaggi unici, trame
fuori di testa. Una storia principale che c'è ma si nasconde tra le
righe, cercando di coprire nella commedia il suo tragico, e che
quando diventa importante, mentre si avvia la serie al finale, quando
capite che state guardando una serie adulta e non è detto che le
cose finiscano bene, è in grado di farvi piangere come vitelli.
Capolavoro. Mancherebbe a coronamento una bella versione blu ray, ma
Dynit ha in catalogo una versione dvd praticamente già allo stato
dell'arte. L'animazione è Sunrise ed è al top. Dalle schiere di
animatori che hanno lavorato a questo capolavoro sono nate realtà
dell'animazione importanti come la Mad House e lo studio Bones. E
sticazzi.
Champloo reppeggia
con i samurai come Bebop jazzeggia con le astronavi. Non so perché.
Ma Champloo non mi ha mai preso fino in fondo. Animazioni
straordinarie, una coppia di protagonisti unica nel suo genere e della
quale è facile affezionarsi, molte storie decisamente fiche. Eppure
la scintilla non è scattata, non quanto con Bebop, al punto che non
sono ancora riuscito a vedermi per bene la serie.
Esistono davvero! |
Gundam 0083 l'ho
scoperta da poco anche se cronologicamente è la prima opera
importante di Watanabe. Il fatto è che la Dynit l'ha editata da poco
in dvd e che anche se a metà anni '90 era possibile trovarla in
versione “fumetto-rippato” in edicola, il prodotto costava un
occhio. É una bellissima serie, caratterizzata già da un tratto sui
personaggi riconoscibile, ottime animazioni. Un finale decisamente
stronzo, roba da far prudere le mani, a tutt'oggi per me
inconcepibile.
Niente, per me
Watanabe sarà sempre Cowboy Bebop. E chi l'ha detto che sia poi un
male...
Se avete
Animatrix, date un occhio ai due corti realizzati da Watanabe, "Kid's
Story" e "A Detective Story". Il primo corto è disegnato in modo
pazzesco e colpisce come un tram negli occhi. Il secondo è
malinconico e ricorda tantissimo le atmosfere di Cowboy Bebop.
2)Ed eccoci al
nostro Space Dandy. Ho finora visto solo il primo e il
secondo capitolo e devo dire che ne sono rimasto estremamente colpito e
traumatizzato. Ma subito vi dico una cosa, è il prodotto più vicino
a Cowboy Bebop che potrete mai trovare.
Il Dandy è un
alien-hunter, in pratica un tizio che si guadagna da vivere scoprendo
nuove specie aliene vagando di pianeta in pianeta. L'attività sarebbe
pure redditizia, giornalmente vengono scoperte migliaia di nuove
forme di vita. Ma Dandy non è esattamente il tipo che prende troppo
sul serio il suo lavoro. Anche se si sforzasse, sarebbe comunque una
persona che si dimentica all'istante di cose e persone con cui ha
avuto a che fare un minuto prima, arrivando al punto di andare a
sedurre una donna che di fatto aveva già incontrato la mattina senza
minimamente collegare che fosse la stessa persona. L'astronave sulla
quale si muove non è il Falcon o il Bebop, ma letteralmente un cesso
a pedali fatiscente e quasi interamente da rottamare. La sua Robot
assistente, QT , nonostante sia la persona più sensata del gruppo è
in pratica l'incrocio tra un aspirapolvere e un robot giocattolo di
modello stra-arcaico, al punto da non avere che una autonomia
limitatissima. QT servirebbe poi per catalogare gli alieni, ma visto
che i programmi di database di aggiornamento costano, la robottina
può permettersi solo di comprare degli opuscoli cartacei da edicola.
Il nostro pigro
eroe passa letteralmente la giornata a grattarsi le palle,
disquisendo sulla superiorità estetica del culo in luogo delle tette
(letteralmente), coltivando come massima aspirazione il sogno di
vedere tutti gli strip-club dell'universo. Ma pure in questo è pigro,
motivo per cui si rivolge sempre e solo al solito “tettificio
cosmico” plurirazza (prendete il postribolo di Total recall, la
cantina di Star Wars ed elevate a quadrato). Proprio nel suddetto
“tettodromo” incontra Meow, alieno dalle caratteristiche feline
anch'esso grande estimatore delle tette, con il quale metterà subito
in piedi un sincero sodalizio. Meow sembra sapere molte cose, ma è
ampiamente probabile che in fondo sia solo uno scroccone che vuole
vivere sulla pelle di Dandy.
Mentre il nostro
cazzeggia, nel cosmo è in atto una specie di maxi guerra galattica
tra due fazioni, un conflitto che sta distruggendo tutto e tutti.
Misteriosamente il commodoro Perry, una specie di teschio volante
infuocato a capo dell'impero Gogol, sembra particolarmente
interessato alla sorte del nostro Dandy, al punto da mettere sulle
sue tracce il Dr.Gel, uno scienziato dalle fattezze schimmiesche al
comando di un incrociatore che ha le fattezze della testa
(sodomizzata) della statua della Libertà (Pianeta delle Scimmie,
citaz. diretta). Il temibile Dr.Gel prende seriamente il suo lavoro, ma in fondo è un povero ottuso che si limita a cercare Space Dandy
sul computer con la versione spaziale di google maps. Quando
basterebbe aspettarlo al suddetto tettodromo.
Sì. La parola che
state cercando è proprio “demenziale”. Questo Space Dandy è
letteralmente il trionfo delle situazioni più assurde e ridicole che
possiate immaginare. Il nostro eroe è tronfio, supponente e così
cretino che c'è da non crederci ed è per giunta circondato da
personaggi ancora più assurdi. Meow è un parassita, QT una specie
di sorella maggiore senza alcun potere. La ciurma c'è, così come i
comprimari sanno essere spiritosi e interessanti. Conoscendo Watanabe
possiamo letteralmente aspettarci di tutto ma abbiamo già due
certezze. Prima certezza. L'animazione è a livelli stratosferici,
ultra-colorata e dettagliata, con personaggi amabili all'istante e
un'azione visiva incessante e appagante. Lo studio Bones, noto prorio
per avere avuto tra le file molto dello staff di Cowboy Bebop qui si
vede a piena potenza ed è puro orgasmo visivo. Le musiche non sono da
meno, anche se per questo progetto Watanabe ha preferito sonorità
più classiche e meno riconoscibili. Seconda certezza. Fa sbellicare.
Magari in modo grezzo (ma contenuto, si vedono gnocche in
continuazione ma il tutto è molto soft e ironico), ma fa sbellicare
dando sfoggio di tempi comici perfetti e di un umorismo davvero sano
e comprensibile a tutti. L'idiotometro urla “Excel Saga” e anche
solo nominare questo anime è questa stessa una gag in quanto
l'autore di Excel Saga si chiama Watanabe, ma è un diverso Watanabe,
Shinichi, che ad ogni modo approverebbe questo prodotto (Excel saga cit.) Viene in mente anche Gintama, ma lo humor qui è ancora
più estremo.
Non vi parlo del
finale del primo episodio, ma vorrei vedere le vostre facce dopo che
lo avete visto voi. Anche perché all'inizio dell'episodio 2 tutto
sembra calmo e tranquillo. Geniale.
Allo stato attuale
è davvero arduo prevedere dove andrà a finire questo cartone animato.
Conoscendo l'autore c'è da aspettarsi davvero di tutto, compreso il
fatto che, senza che nessuno se lo aspetti, vengano intraprese anche
trame di tipo drammatico, aspetto che già dal secondo episodio si
può appurare. Anche l'umorismo è materia da maneggiare con cura e
serie che facciano ridere davvero ce ne sono pochine. Noi ci sentiamo
ad ogni modo di supportare questo Space Dandy senza sé e senza ma,
ebbri delle maxi-risate che l'opera in una manciata di minuti è già
riuscita a elargirci. E poi è gratis!!!
Spero che Dynit
faccia cosa buona e giusta e si sia già accaparrata i diritti per
l'adattamento in italiano e futura distribuzione home video. Se il
buongiorno si vede dal mattino...
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