domenica 26 gennaio 2014

Space Dandy

Su Popcorntv by Dynit!!! Più un breve cazzeggio, scritto malino, sulle opere di Watanabe...


Letteralmente a tempo di record, con la messa in onda giapponese veramente a un paio di giorni di distanza, su PopcornTv grazie a Dynit potete godervi in tempo reale, una volta a settimana, la nuova fichissima serie di Watanabe, realizzata per l'occasione dall'eccelso studio Bones. Eccovi il link diretto! L'anime è completamente gratuito e sottotitolato in italiano. E un paio di puntate dovreste già trovarle


Ma chi è Watanabe?

1) Breve cazzeggio. Potete saltare al prossimo punto e nessuno si fa male. Cowboy Bebop, Macross plus, Gundam 0083, Samurai Champloo. Shinichiro Watanabe è l'uomo dietro a queste bellezze. Cartoni animati adulti, in giappolandia trasmessi il fascia tardo-serale, strambi miscugli musicali accompagnati da animazioni estreme, esagerate. Piccoli mondi ipnotici in cui perdersi, dove spesso si scopre che la trama del singolo episodio, così come logica e morale delle azioni dei nostri protagonisti non sempre ci sono chiare fino in fondo. Ma in ogni caso per vivere sereni queste esperienze visive non ci occorre altro che rimanere imbrigliati nel ritmo, spalancare occhi e orecchie e goderci il viaggio. Anche perché, opinione mia personale, difficilmente in ambito musicale quanto grafico si può trovare di meglio delle opere di Watanabe.
Ho detto che è bravo, non bello...
Macross plus rimase a lungo un oggetto misterioso della collana Mangavideo, etichetta inglese con cui la fu Dynamic Italia intesse qualche importante importazione (roba anche pensante, mi viene in mente l'estremo Megalopolis così come La città delle bestie). Il nome era un eco del passato, la gloriosa serie sulle idol e i combattimenti spaziali che conoscevamo come la prima parte di Robotech. Roba che a ricordarla ci si gasa. Roba che a riguardarla è effettivamente un'insostenibile telenovelona con lui che ama lei che ama però di più un'altra che è più simile a lui. Altro che robottoni... pare "É quasi magia Johnny"... Non che non guardassi pure io Johnny e commediacce sentimentalose come "Touch" o "Prendi il mondo e vai", ma di robottoni in Macross se ne vedono comunque troppo pochi per considerarlo un epigono di Gundam. Ma vuoi i caccia trasformabili, l'SDF1, che figata che era Macross. Quando Macross Plus giunse da noi, un paio di anni dopo che avevamo già visionato il divertente e poco più Macross 2, era semplicemente il top dell'animazione dell'epoca ma non solo. L'opera di Watanabe aveva ritmo da vendere, una colonna sonora pazzesca e non tradiva la linea sentimentale tanto cara agli appassionati della serie, pur infarcendo tutto con esaltanti battaglie spaziali. Già si notava il tratto grafico di riconoscimento delle opere watanabiane, un segno che con gli anni si è evoluto fino a divenire iconico. Mancava al piatto giusto una porzione in più di divertimento da aggiungere alla malinconia, che poi è l'esatta cifra stilistica delle opere di questo grande regista.

Così quando dallo spazio piombò su Mtv Italia Cowboy Bebop la gente se ne innamorò all'istante. Una fantascienza credibile dove il futuro viene letto dagli sciamani nella sabbia. Astronavi che si preparano al decollo come barche che mollano gli ormeggi, un'atmosfera birichina alla Lupin, tante belle donne e tanti comprimari assurdi. Nemici spietati e poveri diavoli. Azione roccambolesca che mischia kung fu (addirittura coreografato con l'ausilio di esperti) con sparatorie alla John Woo. Betamax, cani parlanti, bambine congelate e giovani maestre dei venti. Il destino, la pioggia, il sukiyaki senza sukiyaki. Lacrime. La storia di Spike e soci è tutt'oggi quanto di più fico l'animazione giapponese “adulta” abbia mai prodotto. Musica che di entra nel sangue, con pezzi così particolari e ritmati tra fusion e jazz che in animazione non si erano mai sentiti. Animazioni stupende, frutto di un modo nuovo di “riprendere” l'azione, tantissimi combattimenti che hanno addirittura goduto della supervisione di esperti di arti marziali, inseguimenti terrestri e spaziali, sparatorie con pallottole che deformano l'immagine e bucano lo schermo. Personaggi unici, trame fuori di testa. Una storia principale che c'è ma si nasconde tra le righe, cercando di coprire nella commedia il suo tragico, e che quando diventa importante, mentre si avvia la serie al finale, quando capite che state guardando una serie adulta e non è detto che le cose finiscano bene, è in grado di farvi piangere come vitelli. Capolavoro. Mancherebbe a coronamento una bella versione blu ray, ma Dynit ha in catalogo una versione dvd praticamente già allo stato dell'arte. L'animazione è Sunrise ed è al top. Dalle schiere di animatori che hanno lavorato a questo capolavoro sono nate realtà dell'animazione importanti come la Mad House e lo studio Bones. E sticazzi.
Champloo reppeggia con i samurai come Bebop jazzeggia con le astronavi. Non so perché. Ma Champloo non mi ha mai preso fino in fondo. Animazioni straordinarie, una coppia di protagonisti unica nel suo genere e della quale è facile affezionarsi, molte storie decisamente fiche. Eppure la scintilla non è scattata, non quanto con Bebop, al punto che non sono ancora riuscito a vedermi per bene la serie.
Esistono davvero!
Gundam 0083 l'ho scoperta da poco anche se cronologicamente è la prima opera importante di Watanabe. Il fatto è che la Dynit l'ha editata da poco in dvd e che anche se a metà anni '90 era possibile trovarla in versione “fumetto-rippato” in edicola, il prodotto costava un occhio. É una bellissima serie, caratterizzata già da un tratto sui personaggi riconoscibile, ottime animazioni. Un finale decisamente stronzo, roba da far prudere le mani, a tutt'oggi per me inconcepibile.
Niente, per me Watanabe sarà sempre Cowboy Bebop. E chi l'ha detto che sia poi un male...
Se avete Animatrix, date un occhio ai due corti realizzati da Watanabe, "Kid's Story" e "A Detective Story". Il primo corto è disegnato in modo pazzesco e colpisce come un tram negli occhi. Il secondo è malinconico e ricorda tantissimo le atmosfere di Cowboy Bebop.

2)Ed eccoci al nostro Space Dandy. Ho finora visto solo il primo e il secondo capitolo e devo dire che ne sono rimasto estremamente colpito e traumatizzato. Ma subito vi dico una cosa, è il prodotto più vicino a Cowboy Bebop che potrete mai trovare.
Il Dandy è un alien-hunter, in pratica un tizio che si guadagna da vivere scoprendo nuove specie aliene vagando di pianeta in pianeta. L'attività sarebbe pure redditizia, giornalmente vengono scoperte migliaia di nuove forme di vita. Ma Dandy non è esattamente il tipo che prende troppo sul serio il suo lavoro. Anche se si sforzasse, sarebbe comunque una persona che si dimentica all'istante di cose e persone con cui ha avuto a che fare un minuto prima, arrivando al punto di andare a sedurre una donna che di fatto aveva già incontrato la mattina senza minimamente collegare che fosse la stessa persona. L'astronave sulla quale si muove non è il Falcon o il Bebop, ma letteralmente un cesso a pedali fatiscente e quasi interamente da rottamare. La sua Robot assistente, QT , nonostante sia la persona più sensata del gruppo è in pratica l'incrocio tra un aspirapolvere e un robot giocattolo di modello stra-arcaico, al punto da non avere che una autonomia limitatissima. QT servirebbe poi per catalogare gli alieni, ma visto che i programmi di database di aggiornamento costano, la robottina può permettersi solo di comprare degli opuscoli cartacei da edicola.
Il nostro pigro eroe passa letteralmente la giornata a grattarsi le palle, disquisendo sulla superiorità estetica del culo in luogo delle tette (letteralmente), coltivando come massima aspirazione il sogno di vedere tutti gli strip-club dell'universo. Ma pure in questo è pigro, motivo per cui si rivolge sempre e solo al solito “tettificio cosmico” plurirazza (prendete il postribolo di Total recall, la cantina di Star Wars ed elevate a quadrato). Proprio nel suddetto “tettodromo” incontra Meow, alieno dalle caratteristiche feline anch'esso grande estimatore delle tette, con il quale metterà subito in piedi un sincero sodalizio. Meow sembra sapere molte cose, ma è ampiamente probabile che in fondo sia solo uno scroccone che vuole vivere sulla pelle di Dandy.
Mentre il nostro cazzeggia, nel cosmo è in atto una specie di maxi guerra galattica tra due fazioni, un conflitto che sta distruggendo tutto e tutti. Misteriosamente il commodoro Perry, una specie di teschio volante infuocato a capo dell'impero Gogol, sembra particolarmente interessato alla sorte del nostro Dandy, al punto da mettere sulle sue tracce il Dr.Gel, uno scienziato dalle fattezze schimmiesche al comando di un incrociatore che ha le fattezze della testa (sodomizzata) della statua della Libertà (Pianeta delle Scimmie, citaz. diretta). Il temibile Dr.Gel prende seriamente il suo lavoro, ma in fondo è un povero ottuso che si limita a cercare Space Dandy sul computer con la versione spaziale di google maps. Quando basterebbe aspettarlo al suddetto tettodromo.

Sì. La parola che state cercando è proprio “demenziale”. Questo Space Dandy è letteralmente il trionfo delle situazioni più assurde e ridicole che possiate immaginare. Il nostro eroe è tronfio, supponente e così cretino che c'è da non crederci ed è per giunta circondato da personaggi ancora più assurdi. Meow è un parassita, QT una specie di sorella maggiore senza alcun potere. La ciurma c'è, così come i comprimari sanno essere spiritosi e interessanti. Conoscendo Watanabe possiamo letteralmente aspettarci di tutto ma abbiamo già due certezze. Prima certezza. L'animazione è a livelli stratosferici, ultra-colorata e dettagliata, con personaggi amabili all'istante e un'azione visiva incessante e appagante. Lo studio Bones, noto prorio per avere avuto tra le file molto dello staff di Cowboy Bebop qui si vede a piena potenza ed è puro orgasmo visivo. Le musiche non sono da meno, anche se per questo progetto Watanabe ha preferito sonorità più classiche e meno riconoscibili. Seconda certezza. Fa sbellicare. Magari in modo grezzo (ma contenuto, si vedono gnocche in continuazione ma il tutto è molto soft e ironico), ma fa sbellicare dando sfoggio di tempi comici perfetti e di un umorismo davvero sano e comprensibile a tutti. L'idiotometro urla “Excel Saga” e anche solo nominare questo anime è questa stessa una gag in quanto l'autore di Excel Saga si chiama Watanabe, ma è un diverso Watanabe, Shinichi, che ad ogni modo approverebbe questo prodotto (Excel saga cit.) Viene in mente anche Gintama, ma lo humor qui è ancora più estremo.
Non vi parlo del finale del primo episodio, ma vorrei vedere le vostre facce dopo che lo avete visto voi. Anche perché all'inizio dell'episodio 2 tutto sembra calmo e tranquillo. Geniale.
Allo stato attuale è davvero arduo prevedere dove andrà a finire questo cartone animato. Conoscendo l'autore c'è da aspettarsi davvero di tutto, compreso il fatto che, senza che nessuno se lo aspetti, vengano intraprese anche trame di tipo drammatico, aspetto che già dal secondo episodio si può appurare. Anche l'umorismo è materia da maneggiare con cura e serie che facciano ridere davvero ce ne sono pochine. Noi ci sentiamo ad ogni modo di supportare questo Space Dandy senza sé e senza ma, ebbri delle maxi-risate che l'opera in una manciata di minuti è già riuscita a elargirci. E poi è gratis!!!
Spero che Dynit faccia cosa buona e giusta e si sia già accaparrata i diritti per l'adattamento in italiano e futura distribuzione home video. Se il buongiorno si vede dal mattino...
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