Nel Regno di Zehfir...
Avevamo lasciato
nello scorso numero Gmor prigioniero di un circo itinerante comandato
da Zehfir, un pericoloso elfo oscuro. Il circo gira di città in
città allestendo incontri gladiatorii che fruttano un sacco nelle
scommesse, motivo per cui i villici in genere coprono-occultano gli
spostamenti della carovana. Le ricerche di Ian del compagno si fanno
oltremodo ardue, roba da ago in un pagliaio o roba simile. Ma c'è un
aspetto che davvero ancora non si spiega, un particolare che getta
un'ombra di inquietudine su tutta l'avventura. Come mai il nostro
Dragonero non ha ancora copulato con la cerusica Eryana? Se ci fosse
in giro Dylan Dog, che diligentemete per tener alta la badiera si è
sempre trombato anche l'impossibile (ricordo ancora la cinquantenne
cicciona in Memorie dall'invisibile), di sicuro lo prenderebbe a
sberle. Intato Gmor sembra fare breccia nel cuore di una bambina, che
farà di tutto per salvarlo dalla carovana.
Con questo numero
7 si chiude la storia iniziata con il precedente volume. Una storia
che sulla carta sembrava prevalentemente action, ma che si è
rivelata più sfaccettata e interessante del solito, grazie al
recupero di alcune tematiche già intraviste nel Romanzo a fumetti.
Come in Legend of Zelda a Link to the past (azz. Citazione da snes
oggi...), il mondo narrativo ci appare per un attimo più grande di
quanto inizialmente pensavamo. Di sicuro interesse le figure del
gigante Karkassero e dell'elfo oscuro, character che incrementano il
bestiario classico. La storia, sempre scritta da Vietti, è ben
gestita e non mancano anche elementi di commedia e alcune suggestioni
horror-light. Gmor ruba la scena a tutti, Ian ha tempo di dimostrarsi
discretamente fesso (leggi: “eroe ancora in crescita”). I disegni
di Rizzato sono bellissimi, plastici e credibili nei volti i
personaggi, cariche di dettagli e ombreggiature le ambientazioni, con
un plauso per gli scorci in notturna. Davvero un ottimo
lavoro. Dragonero si conferma un ottimo fumetto che con gioia
continueremo a seguire.
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