mercoledì 15 gennaio 2014

Dragonero 7

Nel Regno di Zehfir...

Avevamo lasciato nello scorso numero Gmor prigioniero di un circo itinerante comandato da Zehfir, un pericoloso elfo oscuro. Il circo gira di città in città allestendo incontri gladiatorii che fruttano un sacco nelle scommesse, motivo per cui i villici in genere coprono-occultano gli spostamenti della carovana. Le ricerche di Ian del compagno si fanno oltremodo ardue, roba da ago in un pagliaio o roba simile. Ma c'è un aspetto che davvero ancora non si spiega, un particolare che getta un'ombra di inquietudine su tutta l'avventura. Come mai il nostro Dragonero non ha ancora copulato con la cerusica Eryana? Se ci fosse in giro Dylan Dog, che diligentemete per tener alta la badiera si è sempre trombato anche l'impossibile (ricordo ancora la cinquantenne cicciona in Memorie dall'invisibile), di sicuro lo prenderebbe a sberle. Intato Gmor sembra fare breccia nel cuore di una bambina, che farà di tutto per salvarlo dalla carovana.


Con questo numero 7 si chiude la storia iniziata con il precedente volume. Una storia che sulla carta sembrava prevalentemente action, ma che si è rivelata più sfaccettata e interessante del solito, grazie al recupero di alcune tematiche già intraviste nel Romanzo a fumetti. Come in Legend of Zelda a Link to the past (azz. Citazione da snes oggi...), il mondo narrativo ci appare per un attimo più grande di quanto inizialmente pensavamo. Di sicuro interesse le figure del gigante Karkassero e dell'elfo oscuro, character che incrementano il bestiario classico. La storia, sempre scritta da Vietti, è ben gestita e non mancano anche elementi di commedia e alcune suggestioni horror-light. Gmor ruba la scena a tutti, Ian ha tempo di dimostrarsi discretamente fesso (leggi: “eroe ancora in crescita”). I disegni di Rizzato sono bellissimi, plastici e credibili nei volti i personaggi, cariche di dettagli e ombreggiature le ambientazioni, con un plauso per gli scorci in notturna. Davvero un ottimo lavoro. Dragonero si conferma un ottimo fumetto che con gioia continueremo a seguire. 
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