Kiki ha 13 anni e
come tradizione vuole per ogni strega apprendista deve vivere un anno
da sola lontano da casa. La meta è la città portuale di Koriko dove
trova impiego come corriere per un panifico: grazie all'abilità di
volare su una scopa, Kiki può permettersi di prescindere dal
traffico e effettuare consegne con rapidità fulminea! A Koriko però
Kiki non è la sola a volare. Ci prova anche Tombo (un nome che non
promette un lungo destino...), costruttore e pilota fai da te di
veicoli più o meno volanti. L'incontro con Tombo e gli abitanti di
Koriko è occasione di crescita per Kiki, ma i troppi cambiamenti al
contempo la mettono anche in crisi, al punto da non riuscire più a
comprendere le parole del suo gatto-famiglio e ad iniziare
progressivamente a perdere i suoi poteri. Forse a Kiki manca solo un
po' di fiducia in se stessa.

Lucky Red, con la
sua “mission” di portare in Italia tutto, ma proprio tutto il
materiale dello studio Ghibli, sta per portare nelle sale, e poi in
home video, uno dei classici indiscussi dello studio di Miyazaki e
soci in una veste restaurata e rinnovata nel doppiaggio: Kiki's
delivery service, del 1989. Non è però la prima volta che Kiki esce
in Italia, al punto che le “prime edizioni”, quelle Disney, sono
ricercate su ebay a un costo anche piuttosto elevato. La prima uscita
mi rimanda a un periodo passato, nella descrizione del quale vi
tedierò per le prossime interminabili righe. Potete pure non
leggerlo, vi esonero.
Quando Disney
distribuiva Ghibli. Alcuni anni fa Disney iniziò a distribuire i
film Ghibli. Princess Mononoke aprì la strada, godendo in America di
un doppiaggio a dir poco stellare (Gillian Anderson, la dea-nerd!!!) e
in Italia di voci un po' tremende (il lupo doppiato dalla Anderson ha
da noi la voce così contraffatta da sembrare doppiato da un uomo). Il
pubblico gradisce (e ci mancherebbe altro!). L'iniziativa
distributiva, a livello internazionale, pare nata dall'amore
incondizionato di Lasseter, guru della Pixar Animation, per la casa
del maestro Miyazaki, di cui è grande fan. Non sarà sfuggito ai più
attenti che tra i giocattoli di Toy Story 3 fa capolino proprio il
simpatico Totoro. Finalmente in Italia grazie a Disney si possono
vedere prodotti a lungo solo sognati o recuperati con strumenti di
fortuna: Porco Rosso in vhs spagnola, Nausicaa nella valle del vento
doppiata in italiano e registrata da rai 1 all'interno della
trasmissione Solletico con Frizzi all'interno di un progetto di
sensibilizzazione dei giovani al rispetto della natura con il
patrocinio del WWF (che non è la federazione dove è da poco tornato
Brock “the best big thing” Lesner), Laputa come ex-noleggio da un
noto (e scomparso) centro culturale giapponese di Milano. Ma ora c'è
il canale ufficiale, i prodotti sono disponibili su vhs e sul nuovo
formato digitale, quei laser disc più piccoli e meno scomodi dal
nome misterioso: dvd. E c'è pure un forum ufficiale disney dove
chiedere informazione sui prodotti in uscita! Troppo bello! Esce
Mononoke, esce Laputa, esce anche da noi Kiki's delivery service. Ma
non solo! Si inizia a parlare della versione italiana di Battle Royale
by Shin Vision (“e questo cosa cacchio c'entra?”, diranno i miei
piccolo lettori...c'entra, c'entra..). 
Poi arriverà
Mikado Film. La città incantata di Miyazaki ha fatto così tanta
incetta di orsi, palme, leoni e Oscar da convincere la cricca
intellettuale che Miyazaki è “da cricca intellettuale”. Nanni
Moretti ne “Il Caimano” guarda insieme al figliame la suddetta
pellicola e quando gli viene detto di spegnere la tv lui dice
“possiamo aspettare ancora un po'?”. Da lì il passo alla
distribuzione Lucky Red è breve e oggi possiamo godere di tante
belle opere dello studio di Totoro anche da noi, con una
programmazione televisiva non parca di repliche. Ma questa è
un'altra storia.
Talk0
in questo momento sto guardando kiki consegne a domicilio su sky. mi viene un nodo in gola ogni volta che dialogano. preferisco mille volte di più il primo doppiaggio italiano, poichè, la dialettica così forbita ,"pomposa" ed elegante è una delle caratteristiche che amo di più nei film dello studio ghibli. Sono un po amareggiata ma posso sempre rivedere la versione che preferisco che ho sul pc :D complimenti per l'articolo!
RispondiEliminaGrazie per i complimenti : )
RispondiEliminaho perso il tuo commento nei meandri del blog, scusami se ti rispondo con sconcertante ritardo U_U
Il tema dell'adattamento di Cannarsi dei titoli Ghibli è in pratica oggetto di guerra su tutti i siti dell'universo. Io personalmente non capisco casi come quello di Laputa e appunto Kiki, adattati in origine sempre da Cannarsi e diadattati dal medesimo in modo più lessicamente contorto per l'auditore italiano. Comprendo che questi ridoppiaggi siano serviti a sbrigliare questioni legali, laddove il lavoro originale era pagato da Disney che deteneva i diritti. Comprendo che siano lavoi frutto di una maggiore consapevolezza linguistica dell'autore nel trasprre linearmente l'idioma di Godzilla. Però perchè dal giorno alla notte un "apri la porta"diventi uno "schiudi la porta", pur con le forbite e puntuali speigazioni offerte da Cannarsi sulla natura del primigeno termine giapponese, a volte faccio fatica a capirlo. Limite mio ; )