Nuova versione dvd by Dynit
Ryuk è un dio
della morte, una creatura mitologica immortale che sottrae la vita
dagli uomini appuntando su un taccuino quando questi defungono. Ryuk
vive un'esperienza monotona, circondato da altri dei della morte
tutti bruttissimi e vivendo in una specie di inferno stra-monotono.
Ryuk si rompe le palle, non è un grosso mistero. Un giorno un suo
collega smarrisce il suo taccuino o Death Note. Ryuk lo ritrova e
siccome si rompe le palle decide di fare un salto nel mondo degli
uomini e piazzare strategicamente il taccuino in mezzo ad una strada,
vuoi mai che qualcuno lo raccolga e voglia farci qualcosa. Sulla
strada del taccuino di imbatte Light, uno studente modello avviato ad
una veloce e raccomandata carriere nella polizia. Il taccuino è
pieno di regole sull'utilizzo, ma quello che colpisce maggiormente
Light è il fatto che si può uccidere chiunque sulla Terra,
unicamente scrivendo sul detto taccuino il nome della persona che si
vuole uccidere, sempre che se ne conosca il viso. Si potrebbe
uccidere facilmente i peggiori terroristi della Terra così, compreso
Magneto, il Team Rocket e il Dr.Hell! Ryuk compare a Light quindi,
deciso a seguire il ragazzo per un po', ma il ragazzo è già immerso
nella sua personale opera di sterminio per impressionarsi troppo
circa il fatto che un brutto demone alato di 3 metri stia parlando
con lui. Ryuk trova che quell'esaltato di Light sia un soggetto
interessante. Poi Light e Ryuk parlano su cosa ci sia dopo la morte.
Questo è il passaggio più importante di tutta l'opera, il cuore
pulsante e il motivo del molto, giustificato, successo che Death
Note ha goduto negli anni. La risposta di Ryuk differisce tra anime e
manga, io preferisco quella del manga, ma arriva solo alla fine. Noi
non sapremo di quella risposta fino all'ultima puntata dell'anime
come del fumetto. È in quella risposta che si radicano le ragioni di
Light e l'opera non può essere correttamente compresa senza questo
vitale passaggio. Ma torniamo indietro, torniamo al primo incontro di
Light con Ryuk. Light inizia l'opera di pulizia della società
partendo da terroristi, dittatori e delinquenti noti. La televisione
gli dà informazioni immediate dei decessi provocati dall'evoluzione
della sua penna sul taccuino maledetto. Poi inizia a sentire in giro
che la gente parla di lui: un killer misterioso sta portando la
“giustizia” nel mondo, le città sono più sicure perché il
killer, o “Kira”, li punirà. Mentre Light si ingegna su un modo
per purificare al meglio il mondo e al contempo escogita trucchi
sempre più elaborati per nascondere le sue tracce ed eventualmente
distruggere il taccuino in caso estremo, ecco che si presenta davanti
a lui un terribile antagonista. Si chiama “L”, è conosciuto come
il detective più abile del mondo, l'uomo che viene chiamato per
risolvere i casi più intricati. Solo che nessuno sa come si chiami
realmente “L”, come nessuno ne conosce il volto. Light-Kira è un
ragazzo attraente, di successo, con una ferrea volontà e spirito di
giustizia. L è un ragazzo strano e dimesso, geniale ma in qualche
modo sgradevole, con un'alta concezione della giustizia legata alla
necessità quasi fisiologica di comprendere e capire i puzzle come le
persone. L sfida Kira-Light in diretta televisiva a ucciderlo. Kira
perde la calma e L nel contempo scopre il metodo con cui Kira uccide,
la possibile età e pure il probabile luogo dove vive. L è un
mastino letale, i due ingaggeranno una guerra psicologica volta
ognuno a scoprire l'identità dell'altro e a fermarlo.
Difficile
schierarsi, difficile non parteggiare per Kira o L o per gli altri
personaggi che si avvicendano nel corso della narrazione (il mio
preferito è Mello, una mente lucida e perversa, ma mai al punto di
essere mostruosa-inumana, forse il personaggio con cui è più facile
identificarsi al di là di alcune trovate geniali-folli come quella
del missile... un mito). Un manga sul quale è possibile comunque
imbastire un dialogo tra i fan (o almeno provarci) sui concetti di
“giustizia” e “libero arbitrio”. Certo, a età e contesti
sociali diversi corrispondono opinioni più mature o più ingenue, ma
mai come in questo caso ho trovato spunti stimolanti di
conversazione. Alcune interpretazioni mi hanno pure fatto inorridire
e valutare timorosamente “ma con che persona sto parlando?”, ma
credo sia sempre un bene che vengano a galla alcuni lati del
carattere dei nostri amici-interlocutori, è sempre bene nutrirsi di
una certa vitalità intellettuale. W le opere che permettono una
discussione, a qualsiasi livello.
Tsugumi Ohba crea
uno dei manga di maggiore successo di sempre, tradotto e ristampato
all'infinito e il cui successo non accenna a calare. Anche il
personaggio di L piace moltissimo; nasce così lo spin off Death Note
Another Note, che vede L investigare sul caso di un serial killer a
L.A. Vengono prodotti film dal vivo, viene prodotta la bella serie
animata oggetto di questo articolo, affidata alle sapienti mani di
Mad House, di ben 37 epidosi. Ci sono, come sopra evidenziato, alcune
piccole differenze con il manga, ma nel complesso il quadro è
piuttosto omogeneo. Le animazioni sono belle e curate, del tutto
fedeli al manga. Magari una così pedissequa esecuzione dell'opera
base rende manga e anime opere al 98% complementari. In poche parole,
se avete già letto il manga non si ha un particolare motivo di
attrattiva nel vedere l'anime e viceversa. Magari a distanza di anni
sì, ma in tempi ravvicinati non ha davvero, a mio avviso, alcun
senso. Panini video già anni fa confezionava una ottima versione
animata, che veniva trasmetta su MTV e godeva pure di una buona
versione in dvd. Al momento sembra che Dynit disponga di master più
recenti, recanti una definizione dell'immagine presumibilmente
migliore.
Non si hanno informazioni circa un nuovo doppiaggio o meno
o sul fatto che siano allegati ai dvd pupazzini, figurine, libretti e
accessori vari. É comunque un bene che si parli ancora dell'anime di
Death Note in quanto il fumetto viene ancora regolarmente ristampato
mentre l'anime by Panini è abbastanza irreperibile: per i fan quindi
questa nuova distribuzione è di sicuro un'occasione per completare
la collezione. E conoscendo Dynit non escluderei che pure i film dal
vivo prima o poi possano arrivare.Come sono i film dal vivo? Eccovi
un trailer...
Inquietante vero?
Sì la versione di Dani California dei red Hot più inquietante di
sempre.
Talk0
Fantastico, lo adoro.
RispondiEliminaIl personaggio di L sopratutto, dopo di lui niente è stato più lo stesso.
Pienamente d'accordo con te!
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