Sotto la montagna oltre a un drago c'è un enorme tesoro. Scacciare la bestia farà risuonare i tamburi della guerra. Forse i tesori attirano meno la cupidigia quando sono protetti da mostri alati.
Primo incontro, grazie all'account ufficiale youtube di Warner Italia, con il terzo e ultimo capitolo della saga dello Hobbit di Peter Jackson. Un teaser che dice ancora poco, ma che fa immaginare bene l'enorme potenziale a livello di drammaticità e spettacolarità della pellicola. Jackson, con la benedizione dei fan, integra con racconti tolkeniani, assembla, pompa e ingigantisce oltremisura la favola per bambini originaria. Cambia il sottotitolo della terza parte filmica da "andata e ritorno" al più altisonante "la battaglia delle cinque armate" e promette che assisteremo alla più gigantesca guerra fantasy cinematografica di sempre, persino più grande delle mega-zuffe de Le due torri e de Il ritorno del re. Non mancherà un tripudio di effetti speciali e la solita pellicola a doppia velocità ad alta definizione treddì, che fa cagare a tutti tranne che a lui. Ma diamo un'occhiata alle immagini.
Non c'è che dire, la pellicola appare grande, grossa e cattiva come dovrebbe. Tante suggestioni e un mare di tocchi di classse. Vengono messe in scena immagini spacca-mascella, che i fan vorranno stampate su maglietta, come questa tra Galadriel e Gandalf che da sola è il grado di provocare l'orgasmo nerd definitivo.
altro che il bacio di Klimt... |
Di contro spuntano i soliti inutilissimi cloni di Orlando Bloom a infestare le inquadrature quando l'originale non è di servizio. Perchè non possiamo godere almeno di una pellicola fantasy completamente priva di Orlandoblooms? Sì è visto che Transformers 4 senza Shia LaBoeuf sale da solo di 5 punti di valutazione, qui non si poteva fare la stessa cosa? Ma a che servono gli Orlandoblooms? A niente! Girano in pigiama e recitano male. Ma Jackson misteriosamente li ama e li mette ovunque, anche quando alle ultime fan non frega nulla della loro esistenza.
Sono un "Orlandoblooms"arrendetevi, la rsistenza è inutile |
Poi eccoti le scene prettamente ludiche, fintissime ma chissenefrega, con carri da guerra a scivolare sul ghiaccio come sul Colorado Boat di Gardaland. Riusciranno a scalzare nei nostri cuori le fintissime-bellissime scene delle botti del secondo Hobbit? E ci saranno tanti, tanti, tantissimi mostroni colorati in un finale che da solo dura 6 ore?
Quello che conta e dispiace un po' è che quasi senza accorgercene siamo alla fine del secondo giro e nonostante tutto a questa saga tolkeniana per bambini anabolizzata ci siamo affezionati. Continuo a detestare i nani e gli elfi, continuo a trovare Martin Freeman un attore tremendo, odioso e che trasmette zero empatia. Odio le musichine esattamente come al primissimo ascolto e tutti gli sterotipi fantasy e tutti i tempi morti fantasy e tutti i colpi di scena assurdi o telefonati per esigenze di trama. Ma poi penso alle scene con i troll, le aquile, il risveglio di Sauron, i ragni, la lunga discesa nelle caverne, la corsa delle botti, il drago e il suo maniero, dama Galadriel e Gandalf il grigio. La saga dello Hobbit è davvero così "enorme" che i difetti scompaiono in un mare di pregi soprattutto ludici, visivi, scintillanti. Forse alcuni arriveranno stremati dal solito devastante minutaggio complessivo al cinema, ma ormai i fan di vecchia data, dopo sei film, sanno amare queste abbuffate, goderne e aspettare pazienti la fruizione migliore, l'home video a distanza di un anno. Peraltro a novembre esce la extended de La Desolazione di Smaug con 25 minuti buoni aggiunti inediti, milioni di gadget.
Quello che conta e dispiace un po' è che quasi senza accorgercene siamo alla fine del secondo giro e nonostante tutto a questa saga tolkeniana per bambini anabolizzata ci siamo affezionati. Continuo a detestare i nani e gli elfi, continuo a trovare Martin Freeman un attore tremendo, odioso e che trasmette zero empatia. Odio le musichine esattamente come al primissimo ascolto e tutti gli sterotipi fantasy e tutti i tempi morti fantasy e tutti i colpi di scena assurdi o telefonati per esigenze di trama. Ma poi penso alle scene con i troll, le aquile, il risveglio di Sauron, i ragni, la lunga discesa nelle caverne, la corsa delle botti, il drago e il suo maniero, dama Galadriel e Gandalf il grigio. La saga dello Hobbit è davvero così "enorme" che i difetti scompaiono in un mare di pregi soprattutto ludici, visivi, scintillanti. Forse alcuni arriveranno stremati dal solito devastante minutaggio complessivo al cinema, ma ormai i fan di vecchia data, dopo sei film, sanno amare queste abbuffate, goderne e aspettare pazienti la fruizione migliore, l'home video a distanza di un anno. Peraltro a novembre esce la extended de La Desolazione di Smaug con 25 minuti buoni aggiunti inediti, milioni di gadget.
Tirando le somme, forse questa trilogia non scalzerà dai cuori Il signore degli anelli. I personaggi sono meno carismatici (che palle i nani, tutti i nani), l'intreccio generale meno sentito (che palle i "torno subito" di Gandalf). Ma restano pellicole davvero divertenti, splendidamente realizzate a livello visivo e così ben incastrate narrativamente da diviene un "unicum" con la precedente trilogia, che ora con l'ultimo tassello si chiude. Sarà forse l'ultima volta che vedremo la Terra di Mezzo? C'è ancora altro materiale in giro, chi lo sa.
Ma ora concentriamoci su questo maxi filmone, in uscita da noi il 17 dicembre. E speriamo che nani ed elifi si sterminino tutti a vicenda.
Di sicuro non mancheranno di farci vedere un nuovo trailer più corposo e noi saremo qui per postarvelo.
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