Brian Cohn. Una bella moglie, un bimbo in arrivo, una splendida vita davanti. Ma il passato bussa alla sua porta. Il suo vecchio, violento padre, sta morendo ma prima di spirare gli confessa un segreto. C'è una scatola sepolta non lontano dalla loro vecchia casa. Una scatola che il figlio deve trovare. Per chiudere i conti con il passato Brian trova la scatola e la apre, scoprendo il suo sconcertante contenuto. Bambole. Costruite con ossa e pelle di bambine rapite. Mentre Brian riflette su quei terribili manufatti parcheggia per un istante la sua auto davanti a un parco dove una bambina con le lentiggini sta giocando. Brian cerca le pillole, le pillole per il grave disturbo mentale di cui soffre. Schizofrenia. Stress, personalità alterata e vuoti di memoria, piccolo regalino del corredo genetico paterno, nemico della sua salute che combatte ingerendo chimica ogni volta che il suo orologio lo avverte con una suoneria . Dopo le pillole è di nuovo un uomo nuovo, la sua vita torna a scorrere come se tutto fosse passato. Ma il giorno dopo arriva al suo indirizzo un pacchetto. Al suo interno c'è una bambola. Una bambola che somiglia tanto a una bambina con le lentiggini. Brian ha forse ereditato l'hobby paterno?
Echoes è uno dei migliori fumetti della Top Cow, una storia letteralmetne imperdibile che oggi ci viene proposta in volume grazie alla Panini Comics. Un romanzo a fumetti inquietante, carico di suggestive e disturbanti tavole horrorifiche, che gioca la sua carta vincente su una messa in scena inusuale, accattivante e originale. Le tavole diventano delle autentiche gabbie emotive, non dissimili da quelle architettate da Joe Quesada per Devil: Diavolo Guardiano. I personaggi, ritratti in un suggestivo bianco e nero carico di mezze tinte, cercano di restare vivi e pacifici in tanti piccoli quadretti, ma quando la realtà si impone con tutta la sua drammaticità le tavole-gabbie si rompono, gli schemi saltano, e assistiamo a una delle più riuscite dimostrazioni dell'horror a fumetti di sempre. Una trama inesorabile, cattiva quanto labirintica, che vede al suo centro un eroe perdente, insicuro e pur nei suoi limiti disposto a sforzi titanici. Un eroe che oltre a combattere contro il reale combatte contro le oscure ombre che genera la sua mente, un proiettore che sforna a tutto spiano immagini disturbanti volte a confonderlo.
Un'opera disperata che probabilmente farà spaventare e piangere più di un lettore. Un'opera, meravigliosamente scritta da Fialkov, che offre per una volta la possibilità di parlare della malattia mentale, mettendo al centro del racconto questa problematica. Una storia di grande potenza visiva illustrata da Rashan Ekedel con tutto l'amore e dedizione di chi ha conosciuto persone affette da questo brutto male. Un ottimo horror che riesce anche a far riflettere. Se amate il genere non dovreste aspettare un minuto e correre a prenotarlo in fumetteria.
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