Uno sguardo alla demo.
Tanto tempo fa
prima che tutto andasse in malora il regno della luna era governato
da una dea bellissima. Ma un brutto giorno l'orsacchiotto della dea
rubò due dei suoi tesori, la gemma nera lunare e un paio di forbici
magiche, chiamate calibrus. Dopo essersi autoproclamato sovrano, il
nuovo re orso della luna notte dopo notte privò i bambini delle loro
anime, trasformandoli in burattini a difesa del suo castello. Un
altro giorno, un'altra anima. La fame era insaziabile. Fino a che non
toccò a Kutaro che ebbe la sfortuna, un attimo dopo essere tornato
in vita nel corpo di legno di un burattino, di trovarsi direttamente
nelle grinfie del re orso. L'oscuro sovrano gli chiese di diventare
suo amico e il ragazzo, spaventato, annuì più volte. Ma l'orso non
gli credette e con i suoi denti aguzzi si avventò sul collo del
ragazzo burattino decapitandolo e ingoiando la sua testa. Dopodiché il mostro gettò quel che restava di Kutaro lontano da sé,
prorompendo in una crassa risata cattiva. Fu il gatto della regina a
soccorrere il nostro eroe, a dargli il potere di utilizzare delle
strane teste di legno per poter sopravvivere e cercare di
reimpossessarsi della sua perduta. Ma giunti nella stanza del trono
del re orso, trovarono che questa era sgombra, deserta. Non fosse che
per quel paio di forbici magiche. Un'arma potente, l'oggetto occulto
in grado di piegare la realtà. Con Calibrus ora Kotaro può davvero
avere qualche possibilità contro il re orso.
Benvenuti al
teatro dei burattini! La storia poc'anzi raccontata di fatto sarebbe
davvero spaventosa, non fosse per il fatto che si tratta di una
storia di pupazzi animati buffi e tenerosi (anche se sinistramente
inquietanti). Come sono “finti” i protagonisti, finto, di legno e
illuminato da fari artificiali, è anche il variopinto scenario in
cui si svolgono le nostre avventure: un autentico palco del teatro sul
quale vengono allestite via via le scene. A rendere ancor più forte
da sensazione di trovarsi a teatro è il sonoro, che alterna a una
splendida e malinconica colonna sonora gli applausi e le risate di un
pubblico. Il nostro eroe infatti procederà da un capo all'alto dello
scenario per poi passare “dietro le quinte” in attesa che sia
riallestito dal nero del palco la nuova scenografia e se il tempo di
allestimento sarà più lungo calerà un sipario. Tranquilli però,
nonostante tutte queste stranezze il tutto si svolge come in un
platform bidimensionale semplice e immediato!
Con lo stick
sinistro muoveremo il personaggio, con l2 lo faremo rotolare e con x
saltare. Con lo stick destro muoveremo il gatto, che letteralmente
fluttua nell'aria, facendolo interagire con gli oggetti con il tasto
r2. Kutaro può “indossare” più teste, ognuna delle quali gli
conferisce un potere diverso (il gioco mi ricorda Kid Kamaleon per
megadrive... per quelli che se lo ricordano... in salva
littlebigplanesca) e spesso assurdo (con la maschera-testa del
teschio potremo “ballare con gli scheletri”, con la
maschera-testa del ragno potremo evocare un mega ragno che ci porta
in zone segrete). Le teste si gestiscono con il cursore a croce:
destra o sinistra per scegliere la testa, tasto in basso per usane la
peculiare abilità. Attenzione però, bisogna sempre restare con
almeno una testa a fronte di nemici che con un singolo colpo sono in
grado di “decapitarvi”. Rimanere per troppo tempo senza testa,
così come cadere nel vuoto, fa perdere una vita, ma se siete
fortunati dopo la decapitazione avrete tempo per inseguire la
capoccia dipartita e riacciuffarla. Infine vengono le forbici, con le
quali, tenendo premuto il tasto rettangolo, è possibile muoversi in
tutte le direzioni sulle superfici di stoffa o tagliare i fili. Un
sistema di comandi quindi originale ma davvero semplice da
padroneggiare.
Il gameplay non
sembra troppo punitivo (anche se temo ci sarà da scomodare i santi
per un paio di piattaforme bislacche qua e là), ma su questo potrò
pronunciarmi solo con la versione definitiva, in uscita a metà mese.
Di sicuro gli stimoli ad andare avanti non mancano, perché Puppeteer
è un autentico incanto visivo. Colori sgargianti, texture molto
definite, personaggi a volte giganteschi, scenari che sembrano
partoriti da Terry Gilliam, dettagli e animazioni allo stato
dell'arte. Applausi scroscianti. Il doppiaggio in italiano è davvero
simpatico e ben fatto.
Puppeteer è un
progetto strano, trasuda amore e talento e sono certo che prima o poi
farà parte della mia collezione. Forse però rimasto nel cassetto
per troppo tempo, di fatto esce oggi in un mercato quasi saturo,
anche se non mi sento di dire ancora superato. Di sicuro le
peculiarità del titolo lo fanno emergere, rendendolo riconoscibile e
appetibile per una autonoma fascia di pubblico. I littleplanetari lo
adoreranno. Se mai sono le tempistiche dell'uscita a essere infelici.
Anche se la ritengo una pratica deprecabile, gli economisti valutano
oggi un videogioco in base a quanti pezzi vende o pre-vende
nell'imminenza dell'uscita. Settembre significa per la ps3 Diablo,
Fifa e un certo GTA V che, guarda caso, esce lo stesso giorno di
Pupeteer. prevedo un bagno di sangue, ma magari una scia favorevole
sul lungo periodo, magari a Natale. Sempre che tutti non si siano già
teletrasportati su ps4 dal 29 novembre. Di sicuro prima o poi lo
aggiungerò alla mia collezione.
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