mercoledì 14 agosto 2013

World War Z



Brad Pitt torna al caschetto biondo e alla caratterizzazione che lo ha reso famoso in "Vento di passioni", si chiama con un altro nome ma è comunque Tristan Ludlow, un uomo romantico splendente come un dio greco che alla bisogna può prendere con un coltellino svizzero lo scalpo a un'intera guarnigione pur di liberare il fratello fesso o fare a botte con un orso. Una specie di Steven Seagal con fascino... Le fan sbavano, i fan comunque apprezzano. Tristan, cioè Gerry Lane (che più avanti nel film Favino chiamerà “Aggery!”) vive felice in una bella casetta insieme alla moglie e due figli. Tutti giocano felici in un lettone per farci capire che sono una famiglia felice. Un giorno vanno a fare la spesa al Mirabello e si trovano come consuetudine in un ingorgo in piena Cantù (Philadelphia che cos'è, se non una grande Cantù piazzata in America?). 

Strada intasata. Il solito pistola deve aver fatto scintille con il guard rail dopo una notte etilica e tutti si fermano ad ammirare l'impasto metallico. Pitt è già sceso dall'auto con canotta e cellulare per fotografare il ciocco quando gli viene detto di tornare in auto e restarci da un simpatico vigile. Pochi secondi dopo il vigile è falciato da un autocarro che da dietro, nella corsia a fianco, sta procedendo a tutta velocità letteralmente facendo saltare per aria tutte le auto incolonnate. Brad Pitt ragiona una frazione ed è subito dietro all'autocarro a tavoletta, usufruendo del noto effetto ambulanza. Non si dovrebbe fare ma Brad Pitt lo fa. Lo fa in parte perché l'offerta dei plasma al Mediaworld è limitata, in parte perché oltre a macchine incolonnate c'è in giro gente parecchio strana. Uomini che saltano come cavallette e mordono altri uomini senza però stare a sventrarli come i comuni zombie-infetti. Saltano. Mordono. Vanno via. Non squartano. Mai. Chi sono? Di cosa si alimentano? Dove è iniziato tutto? Sarà mica un mezzuccio da due soldi per abbassare il livello di splatter e permettere a scolaresche di seconda elementare di poter scegliere per la gita a Gardaland tra Ralph Spaccatutto e World War Z? Con questi timori, nonché la consapevolezza latente di trovarsi in un filmaccio, Brad Pitt sta a tavoletta dietro l'autocarro diretto al Mirabello. Ma sarà mica chiuso il Mirabello, con tutto sto macello in giro? Grazie al cielo no! È pieno della solita calca di persone che corre a destra e manca. Nessuno paga e scappa via. Sembra sabato mattina sul bancone delle promoter che elargiscono porzioni di lasagne di Giovanni Rana. Tutto regolare. Lo fa anche Brad Pitt, acchiappa i viveri e ritorna nel mondo civilizzato. Solo che nel parcheggio scopre che gli hanno fregato il mezzo. Deve tornare nella città, invasa dagli “zombie”, trovare una via di fuga. Nessun problema. Gerry tira fuori il cellulare, chiama un amico, gli dice che si farà trovare sul tetto di un palazzone elevato vicino al supermercatone, gli chiede di mandare un elicottero a recuperarlo, possibilmente nero, tra due ore, e non dimenticare i salatini. È qui che il film assume contorni surreali. Tutte le cose richieste, l'amico le fa! Perché Brad Pitt, nel bel mezzo dell'apocalisse, è ritenuto l'uomo più importante degli Stati Uniti e basta che chiede qualcosa al telefono e questa si materializza (non è eden of the east ma manca poco... ecco qualcosa che se mi pubblicassero in Italiano non sarei affatto dispiaciuto, Eden of the East... speriamo che Dynit ci segua come sempre). Perché Brad è il meglio del meglio del meglio (Men in Black, cit.), un esperto di esfiltrazione-infiltrazione, un uomo Cia tutto d'un pezzo che ha risolto matasse internazionali come nulla fosse. I pezzi grossi quindi lo vogliono a bordo di una portaerei. Offriranno vitto e alloggio a tutta la sua famiglia mentre Brad girerà per tutto il mondo in cerca di una soluzione contro l'epidemia o almeno in cerca del luogo dove tutto è iniziato. Se il nostro eroe si rifiuta? Butteranno a mare la sua famiglia. Nel più classico stile americano. Inizia la guerra al virus.

World War Z, così come impostato, dalle premesse apparirebbe come il perfetto Disaster Movie in salsa zomboide. I disaster movie sono film che giocano sulle nostre più ataviche paure. Arriva un uragano? Un vulcano sta esplodendo? I Maya avevano ragione? Le storie raccontate a Mistero sono vere? Gli aspetti che più caratterizzano un disaster movie sono una situazione di massima credibile, una coralità di personaggi che attraverso le loro singole conoscenze creano una sinergia per risolvere il problema, una discreta dose di umorismo a mascherare i limiti della messa in scena e rendere il tutto se non digeribile per lo meno sopportabile. Importante: per rendere credibile un disaster movie servono barcate di soldi in effetti speciali. Gli attori sono importanti fino a un certo punto, ma se il “disaster” è il vero protagonista, il cast deve renderlo credibile. C'è un regista che negli anni ha fatto in pratica solo film di questo genere, film che si vanno a vedere in massa per poi bollare quasi sempre per bruttissimi, ma non così brutti da evitare di andare a vedere il successivo disaster movie dello stesso regista con gioia e curiosità. Il regista in questione è ovviamente l'immenso Ronald Emmerich. Mark Forster non è Ronald Emmerich. Ha fatto pellicole che mi sono piaciute per vari motivi come il drammatico Monster's Ball, la divertente commedia Vero come la Finzione, il sottovalutato Quantum of Solace, lo splendido Neverland. Purtroppo di disaster movie, come di horror, Forster o non ci capisce una sega o è stato male consigliato o ha subito pesanti pressioni da un certo produttore di nome Brad Pitt.
La deriva del disaster movie è l'action movie o il b-movie, il film cessa di spaventare e inizia a intrattenere.
Vi offro ora un trailer

Bene. Dopo aver visto World War Z riterrete la pellicola di cui al trailer sopra riportato un film decisamente credibile, realistico e molto più divertente.
Esiste un'espressione felice per definire i film tripla “a” o “blockbuster” del genere azione. L'espressione è “bigger than life” e va oltre al nostrano concetto di “sospensione della credibilità/incredulità”, riferito al meccanismo mentale di spegnere il cervello per accettare realtà fittizie create per intrattenere, si spinge nel superomismo nietzschiano. Si può accettare il fatto che si schivino proiettili assumendo pose da mimo (Il mio nome è Remo Williams), si può credere che la tecnologia permetta di costruire armature volanti (Iron Man), si può credere che Julia Roberts sia attraente (Pretty Woman, dove l'intero corpo viso escluso è di una modella che presta le forme... ma prendere di base un'attrice figa e lasciare nel dimenticatoio la “rana” no, vero? Potere dei raccomandati): sono tutti esempoi di sospensione della realtà, dovuti per lo più a effetti ottici, visivi o di trucco che di fatto ci fanno vedere quanto è in natura impossibile. Poi ci sono gli “effetti speciali di sceneggiatura bigger than life”, scritture che permettono al protagonista delle vicende di essere letteralmente il baricentro del mondo, di compiere azioni che umanamente una sola vita non permette di compiere tutte assieme. L'esempio più chiaro che mi viene è Forrest Gump, ma diciamo pure che anche il 95% dei personaggi di Tom Cruise sono così. Quando si compiono operazioni di questo tipo, l'indicazione “maneggiare con cura” deve essere scolpita a caratteri cubitali nelle menti dei realizzatori. Un personaggio-baricentro deve essere “addomesticato” con ampie dosi di ironia, avere un tallone di Achille bene esposto, deve insomma presentare delle doti innate di umanità-empatia per risultare credibile.

Esiste anche un personaggio Bonelli che si può usare agilmente da esempio, ed è Nathan Never (che ovviamente odio). Nathan è il miglior investigatore, il miglior cecchino, il miglior esperto di arti marziali, il miglior conoscitore di libri antichi, il miglior negoziatore, il miglior astronauta. Il miglior pilota di qualsiasi cosa dalla bici ai mech, passando per motoscafi, elicotteri, sommergibili, aerei, deltaplani, skate, passeggini. É il miglior gelataio, il miglior cuoco, il miglior padre, il miglior amico. Non vi sta ancora abbastanza sul cazzo? È anche l'uomo che salverà il futuro della razza umana guidando i rivoltosi contro gli alieni, sua figlia sarà una specie di dea della guerra e signora del futuro. Nessun punto debole esteriore, ma ecco la trovata della caratterizzazione più interessante. Un passato tragico che lo rende malinconico e sofferente. Una moglie defunta, una figlia che nel presente è praticamente autistica. Ecco la chiave di volta, possiamo empatizzare con lui nei suoi limiti, di colpo non ci è più alieno. Dopo un po' però mi sono rotto le palle di Nathan Never comunque, così come ho abbandonato Detective Conan peraltro... Il cosiddetto “uomo più intelligente nella stanza” non è il chara che amo di più, a meno che non sia condito da dosi extra large di di ironia e trash. Ricapitolando. Vuoi un disater movie? Ti serve una coralità di personaggi per risolvere la trama. Vuoi un action movie? Ti serve un personaggio super-uomo ma con dei punti deboli o una forte ironia a sottolineare quanto sia assurda la sua esistenza.

Bene, World War Z è un film con una profonda crisi di identità. Gli effetti speciali sono grandiosi, le scene d'azione spesso interesanti e ispirate (soprattutto nella seconda parte della pellicola), ma cade proprio sui personaggi, sul realismo di insieme. Cade su Brad Pitt. Perchè ci può stare che il personaggio di Pitt sia sveglio. Ci può stare che per il tipo di missione che deve compiere lui sia l'uomo adatto. Ma non è possibile che lui abbia conoscenze che vanno al di là del suo ruolo, che riesca a intuire tutto di tutto mentre il resto del genere umano lo guarda come un bambino spaventato incapace di qualsiasi iniziativa. Ok. Il personaggio di Pitt agisce in scenari bellici e ha il giusto sangue freddo per cogliere dettagli che gli altri, in quanto terrorizzati dagli eventi, non riescono a cogliere. Un ottimo soldato, ma non esiste che possa essere dell'altro, come indugia abbondantemente il film. Brad Pitt raggruppa su di sé tutte le competenze dei soliti dieci o dodici “esperti” che si avvicendano in un disaster movie. E non ha un filo di ironia per permetterci di parteggiare per lui. Il mondo va a rotoli e la sua vita è comunque perfetta. Per colpa di una stupidissima telefonata della moglie muoiono una barca di persone, ma lui se ne frega, ironizza da stronzo dicendo che “non potevo rispondere perché ero impegnato”. Odioso. Non vi parlo della scena dell'aereo e di tutti gli eventi che da lì si avvicendano fino al finale, ma preparatevi a qualcosa di surreale. Schwarzenegger e Stallone si sarebbero vergognati di interpretare il ruolo di Brad Pitt, Seagal magari lo avrebbe fatto, se gli avessero concesso di cantare e suonare la colonna sonora. Obbrobrioso. E dire che io faccio di tutto per staccare il cervello e godermi delle belle scene action! Ma qui letteralmente non è possibile, è troppo!! Ciliegina sulla torta la durata complessiva della pellicola. Eterna.

Soprattutto perchè flagellata da una terza parte confusa e assurda. Dicevamo che Forster non ci capisce neanche di horror. Rivediamo la scansione della pellicola. La prima parte è un classico disaster movie, che descrive la fuga di Pitt e famiglia dalla città. La seconda descrive le missioni pseudo-belliche di Pitt, pertanto è un disaster-war movie, la parte più riuscita di tutta la pellicola, fracassone, frenetico e con effetti di lusso. La terza parte di World War z sarebbe “nelle intenzioni” un tributo all'horror zombesco ed è la più debole. Come si arrivi allo scenario finale è così ridicolo che non voglio privarvi del piacere di scoprirlo da soli, ma quello che accade dopo. Apriti cielo. Non riesco nemmeno a descriverlo a parole. È insulso, arrogante, superficiale e pure un po' razzista. Ma soprattutto non spaventa, mai, nonostante le potenzialità per farlo siano più che evidenti. Nella sala cinematografica ci si sente quasi in ostaggio, si vorrebbe scappare via dalla stupidità degli sceneggiatori, meritevoli della pena di morte.
Perchè la materia era interessante, perchè l'effettistica moderna appropriata, l'interesse per la materia mai così alle stelle. Inizio a capire perchè per anni la sceneggiatura non se l'è pigliata nessuno, ma bastava riscriverla con buon senso, un bambino di 10 anni amanti degli zombie di call of duty avrebbe fatto di meglio. Non riesco a commisurare lo schifo che mi pervade nel vedere questo assoluto spreco di risorse ad appannaggio di una storiella tanto strampalata. Sembra una puntata di Men vs Food dove, per fare una prova di forza, a un succulento hamburger mettono sopra una montagna di peperoncino infernale. Ma perché farlo? Perché mettere in mano film così grossi a registi e sceneggiatori tanto fuori posto? È come chiedere a Woody Allen di dirigere il giorno degli zombie. Perché farlo? Perché Brad? Temo che sia colpa tua Brad, perché i soldi alla fine sono tuoi. E mi fai incazzare perché ti stimo di brutto come attore (e sicuramente con il traduttore internazionale starai leggendo questo articolo), hai fatto L'esercito delle dodici scimmie, Seven, Fight Club, Inglorious Basterds, Moneyball, Ocean 11 (gli altri due sono brutti purtroppo), Troy, Intervista col vampiro, Fuga dal mondo dei sogni, hai partecipato perfino a Thelma e Louise e a una puntata di Freddy's Nightmare! Sei un grande! Perché fare un film – porcata come World War Z?? è forse colpa della Jolie? Se lo è chiamaci, io e i ragazzi sistemiamo la cosa, in modo pulito, niente testimoni... Però basta fare film come questo! Per pietà!

E invece no! Almeno il finale, la terza orrenda parte dell'opera è colpa del prezzolato e sopravvalutatissimo sceneggiatore abrahamsiano Damon Lindelof!

Storia di un finale del caçço voluto dai producer di Hollywood dopo un idiota pre-test sulla reazione in sala. Quanto segue è blindato sotto SPOILER, per leggerlo caambiate il colore delle lettere evidenziandoci sopra. 
Ecco come doveva andare nel finale secondo il trattamento di Carnahan. Ricordiamo che Lindelof, tanto per sottolinearlo è il tizio cui si deve quel pasticcio sconclusionato che è la trama di Prometheus (al punto che piangendo Scott ha chiesto qualcuno per poter scrivere il seguito dopo le voragini narrative e in non-sense ficcati a forza da Lindelof per “farci una trilogia”, dichiarazione cui è seguito lo scempio e la successiva fuga di Lindelof, che dichiara di non avere più tempo da qui al 2050 per dedicarsi a Prometheus). Ricordatevi comunque che non è solo colpa dello sceneggiatore, una buona dose di pazzia sta anche in chi lo paga. Carnahan (che ha scritto il bel The Kingdom con Jemie Foxx) qui aveva le idee mooolto più chiare e probabilmente il film si sarebbe parzialmente salvato dall'effetto “boiata cosmica” che monta il carico da mille proprio nella seconda parte. Sicuro di stare parlando qui solo con chi il finale l'ha visto (o con chi, giustamente, un simile film non lo vuole vedere in futuro, e fa bene) eccomi a rimembrare ciò che accade nella terza parte vista al cinema. Siamo alla scena dell'aereo, mezzo raggiunto con difficoltà dopo l'assurda ma interessante sequenza delle “biciclette silenziose” (questo per dirvi che di cavolate comunque la trama ne ha pure nella versione Carnahan). La seconda parte finiva così, in volo. Inizia la terza parte by Damon “il genio” Lindelof. Gerry-Pitt parla con il pilota, dice di dirigersi verso un centro di ricerca perché lui (boiata cosmica 1), il genio (Pitt quanto Lindelof), ha forse una soluzione al problema. D'improvviso, non si sa come, l'aereo è invaso dagli zombie (boiata cosmica 2), forse arrivati al momento del decollo sotto i carrelli e da lì alla stiva in una sequenza che manco Schwarzenegger in Commando). Panico a bordo, tutti mordono tutti. Per evitare che l'aereo cada prima della meta Pitt (boiata cosmica n.3) getta una bomba a mano verso la coda dell'aereo, non prima di essersi legato con la cintura. Grazie alla cintura (boiata cosmica n.4), mentre il resto dei passeggeri, infetti o meno volano fuori alla voragine che si è creata nell'aereo in seguito all'esplosione, Pitt si salva e atterra anche abbastanza incolume. Roba che neanche ne “L'eliminatore” con Schwarzenegger. Chissà che film avrà visto di recente Damon "il genio" Lindelof... Per dare un tocco di realismo (boiata cosmica n. 5), Pitt all'atterraggio non è del tutto incolume, in quanto nell'impatto si è perforato la pancia con un groviglio metallico, non estraibile, della dimensione della testa di un pesce spada che lo trapassa da lato a lato. Naturalmente (boiata cosmica n. 6) l'aereo è caduto a due passi dal centro di ricerca biologica meta del volo. Siete indignati? Non siete ancora nemmeno lontani alla vetta delle puttanate atroci inscenate da Lindelof!!! Pitt entra nel centro di ricerca e viene accolto dai ricercatori, tra cui Favino, più ebeti del mondo. Non hanno idee, nessuna. Quando (boiata stra-fotonica n.7) a Pitt viene in mente di far tesoro di qualcosa che ha visto in Egitto. Gli zomboidi non attaccano tutti, schivano-schifano qualcuno che (boiata 8) conclude Pitt sia malato di qualcosa. Pitt non è un biologo, non è un virologo, pare abbia ripetuto anche il compito di matematica in terza media, ma per Damon “il genio” Lindelof è il più grande scienziato vivente e da solo, con tutto il mondo che pende dalle sue labbra, trova la cura anti-zombie (stra-boiata-inter -galattica: n.9): basta pomparsi in vena il vaiolo e lo zombie di colpo non vede più gli umani!!! Conseguentemente si può uccidere lo zombie indisturbati e prendere il vaccino anti-vaiolo. E questa cosa la pensa un tizio con i capelli biondi a caschetto e l'occhio azzurro!!! Abominevole!!! solo che per confutare la tesi bisogna entrare in un'ala del centro ricerche invasa da zomboidi, pescare a caso una malattia in vitro senza sapere che cazzo è, perché sulle provette ci sono solo lettere e numeri e non una scritta chiara e a prova di deficiente tipo “ebola”(boiatona n.10) , spararsi in corpo la cosa a a caso (boiatona 11) e tornare dal gruppo per poi liberare il mondo (maxi-definitiva boiata n. 11). E in tutto questo coaudiuvati da gente come Favino che per proteggersi dai mostri va in giro con scopettone munito di panno swiffer e con delle protezioni fatte di cartone, manco avesse 7 anni e stesse giocando ai Ghost Busters nel cortile di casa sua... tristezza. L'intero centro è una serie di corridoi spogli che manco il parcheggio dell'Esselunga di Castellanza. E questo tizio, ricordiamolo agli annali, Damon Lindelof, viene pagato! Pagato un botto! Per scrivere queste...”cose”. Ora veniamo a come doveva essere il finale, by Carnahan. L'aereo parte. L'aereo atterra senza problemi a Mosca. Pitt si unisce alle truppe russe per una maxi battaglia urbana per le strade di Mosca contro orde e orde di zomboidi. Qui Pitt, che in effetti è un analista militare e non un nobel per la biomedicina, riesce ad analizzare le tattiche offensive degli zomboidi e pertanto trova una strategia per utilizzare a vantaggio degli umani la più grande risorsa di Mosca in quel momento. Il ghiaccio. Se a Gerusalemme gli zombie hanno avuto vita facile e sono riusciti a scavalcare le barricate agilmente qui non è così. Pitt si prodiga nello spingere quindi gli zombie sul ghiaccio, nel seppellirli con corsi d'acqua, nel congelarli per poi sbriciolarli. La Russia si conferma la potente fortezza naturale di sempre, nonché il territorio adatto alla resistenza. E si potrebbe girare anche un capitolo 2, nel quale qualche scienziato (avvertito magari da Brat Pitt della singolarità vista a Gerusalemme per cui non tutti gli umani vengono attaccati) trova uno stratagemma tipo l'anti-vaiolo ma più elaborato per cercare di debellare il virus. Ovviamente i produttori hanno cassato tutto. Sì, di sicuro il finale proposto da Carnahan è più costoso, ma il tutto è molto più logico e coerente con lo spirito della pellicola che traspare a dalla prima e seconda parte del film. Soprattutto vengono evitate le più atroci boiate. Il mondo non è più Brad Pitt-centrico ma il suo personaggio ha un senso, un ruolo, può essere quasi realistico. Ma tutto questo noi non possiamo vederlo, come non possiamo vedere in questa pellicola una buona dose di splatter, come non possiamo vedere delle pur fugaci scene distensive o ironiche che tanto avrebbero giovato alla pellicola. Ed è un peccato FINE SPOILER 
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2 commenti:

  1. Non ho letto tutta la recensione perché mi interessa vedere il film (sono zombie e io stravedo per gli zombie). Mi sono fermata alla telefonata dell'amico. Ma nell'apocalisse, normalmente, la prima cosa che muore non sono i cellulari? Schiantano a ferragosto perché tutti cercano di chiamare amici e parenti per fare gli auguri (tutti tranne me che normalmente sono all'estero e non ci tengo a prosciugarmi la scheda), sovraccaricando irrimediabilmente le celle, cosa succederà quando mai tutta l'umanità si preoccuperà di un parente magari già zobificato? Non è che magari prendere la linea diventa tipo impossibile? Va bhe, tanto lui è Brad Pitt e tutto può ;-P

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  2. Il telefono di Brad Pitt funziona sempre in quanto telefono di Brad Pitt...

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