domenica 23 giugno 2013

Steins; Gate

Annunciato da Dynit insieme a GITS Arise (e noi ci abbiamo beccato!)


Si può viaggiare nel tempo? Quali sono le conseguenze, anche bellico-politiche, se c'è di mezzo un'associazione malvagia che mira a conquistare il mondo (e se questa fosse nientemeno che il Cern europeo, che pubblica informazioni discordanti dalle reali scoperte che sta raggiungendo ai fini di diventare una superpotenza)? Chi è John Titor, sedicente viaggiatore del tempo apparso sul web nel 2000 e che dichiara di venire dal 2036? 

Può uno scienziato decisamente pazzo (non troppo dissimile dal suo epigono di “Piovono polpette”... di cui presto in uscita in capitolo 2...), bevitore abituale di Dr.Pepper (quanto mi manca la Dr. Pepper, un tempo remoto c'era pure in Italia ma la odiavano tutti perché troppo zuccherina... stolti! E dire che un tempo in Italia c'erano pure le fruzzy pazzy... ma sto divagando...), assistito da una svampita cosplayer e da un super-hacker-nerd riuscire a risolvere l'ingarbuglio o girerà a vuoto tra paradossi temporali e paranoia senza capirci nulla, convinto di aver realizzato per primo un micro-onde, attivabile tramite cellulare, in grado di trasportare nel tempo un casco di banane e quindi essere lui stesso l'ideatore della prima e funzionante macchina del tempo (nome provvisorio micro-onde telefonico)? 

Abbassate i sedili reclinabili, allacciate le cinture e mettetevi in posizione comoda con in mano qualcosa di fresco, magari una Dr. Pepper. Benvenuti nel delirante mondo si Steins; Gate. Ricominciamo da capo con più calma (ma meno nello spirito di questa opera catastrofi-comica del 2011). Dopo una conferenza sui viaggi nel tempo lo scienziato pazzo (per gli amici Okarin, ma non ama che gli amici lo chiamino così) scopre il cadavere di una ricercatrice. Invia un sms al suo amico-sottoposto hacker circa l'accaduto, ma al momento dell'invio qualcosa cambia, tutto sparisce intorno a lui, la realtà è stata alterata. Lui se lo ricorda, ma non c'è stata alcuna conferenza sulle macchine del tempo quella mattina, in quanto un satellite si è misteriosamente schiantato sul palazzo di Akihabara in cui si sarebbe tenuto l'incontro. Le sorprese maggiori arrivano però quando scopre che il messaggio che ha spedito all'amico è in realtà arrivato a lui una settimana prima del momento dell'invio e che la ricercatrice uccisa è viva e vegeta. Qualcuno lo sta facendo impazzire o forse il fatto che il cellulare con cui ha inviato il messaggio sia lo stesso con cui manda indietro nel tempo le banane non è del tutto casuale. Certo non aiuta il fatto che la stessa ricercatrice tenga subito dopo una conferenza nella quale mette alle spalle al muro il nostro Okarin confutando la completa impossibilità scientifica delle macchine del tempo.

Nato come visual novel nel 2009 (ho fatto la rima) una sorta di fumetto interattivo (l'interattività è per lo più relegata nella scelta di mandare o meno dei messaggi con il sopramenzionato cellulare-temporale) ovviamente fruibile solo in Giappone, creato da Nitroplus con 5pb, parte centrale di un progetto più vasto, questo anime, classe 2011, realizzato da White Fox (studio che ai più non dirà molto se non per partecipazioni alle animazioni di Pokemon bianco e per una collaborazione con Gundam 00) ha mietuto un mare di consensi per la sua trama cervellotica e per l'eccentricità dei suoi personaggi. I capitoli compongono un intricato puzzle narrativo in cui è facile perdersi, supportato per via di una dirompente vena comica che fa di tutto per distrarci. Una volta entrati nella logica contorta degli episodi è difficile uscirne, complice la simpatia che subito suscita il cast e una realizzazione di buon livello, con un chara progettato per far risaltare al meglio i lati comici e ammiccanti di un nutrito cast femminile. Il chara originale è di Huke, già noto su queste pagine per il lavoro su Black Rock Shooter, alla regia anche un pezzo grosso come Takuya Sato, che alcuni ricorderanno per NieA7 e molti per Fate/stay Night. Oltre alla serie c'è anche un film ambientato tempo dopo gli eventi principali.
Più di un appassionato di anime era rimasto perplesso ad ascoltare una risposta al “question-time” di Dynit durante una convention di Lucca di un paio di anni fa. L'editore avrebbe portato in Italia Puella Magi Madoka Magica (di cui colpevolmente non ho ancora parlato), ma non avrebbe fatto altrettanto per uno degli anime più famosi e richiesti dal giappone, Steins; Gate.

Ecco che invece Dynit ci ripensa e porta da noi l'opera completa, immagino, di oav e film. Di sicuro un bel regalo per i molti appassionati dell'opera e per gli appassionati tutti di anime e fantascienza. Steins; Gate è leggero, appassionate e divertente e probabilmente godrà anche di un passaggio televisivo su rai4.
Di recente, un annetto fa, Dynit ha ri-sconvolto tutti dicendo di non essere interessata a portare da noi Tiger e Bunny e anche in questo caso speriamo (io spero molto) di essere smentiti.

Parlavamo non troppo tempo fa di Arise, nuova incarnazione del brand relativo a Ghost in the Shell, una serie di film che, similmente a Code Geass: Akito the Exiled, passeranno prima al cinema (in Giappone), per poi essere trasposti in home video. La storia sarà un prequel e si parla già di alleggerimento delle plumbee atmosfere della serie (e meno male), ai lavori sempre la premiata ditta Production I.G.. 
Per il resto è tutto ancora abbastanza blindato e vi faremo sapere solo quando ne sapremo un po' di più. Non è ancora uscita la prima pellicola che già Dynit ne ha accaparrato i diritti e noi, che abbiamo ancora una volta suggerito l'acquisto, non siamo che felicissimi circa le nostre portentose doti di chiaroveggenza. Sarà pure un caso, ma ci fa piacere pensarlo e quindi vogliamo rilanciare! Cara Dynit, che ne pensi di portarci Rahxephon (di cui penso i diritti Shin Vision essere scaduti essendo passato oltre un decennio), magari come da nuova fiammante riedizione blu ray da poco uscita in Giappone? Chissà mai che non ci diano ascolto di nuovo...
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