...no,
non è il titolo di un porno..
Gli appassionati
del fumetto italiano hanno da tempo segnato sul calendario la data di oggi, 11 giugno. Si celebra, infatti, l'arrivo della serie di Enoch,
celebrato autore di Gia, la cui storia editoriale risale ad un
romanzo a fumetti della Bonelli datato 2007 dallo stesso nome, il
nome di un eroe la cui spada è stata brunita da un drago: Dragonero.
Nella collana romanzi a fumetti del resto Dragonero è stato un
istantaneo best seller, al punto che nemmeno io sono riuscito a
recuperarne una copia finora e devo ringraziare un amico per la
lettura. In concomitanza con l'uscita della serie regolare Bonelli si
è però prodigata a rendere disponibile l'opera come fumetto mobile
e ha creato una vera e propria pagina web dedicata al mondo del
personaggio. Detto qui subito e senza giri di parole ai signori della
Bonelli: visto che il suddetto romanzo a fumetti è indispensabile
per capire la serie, succedendo nel medesimo avvenimenti che
riguardano la formazione del gruppo dei protagonisti, fateci il
piacere di ristamparlo in cartaceo, magari entro fine giugno,
grazie. Sì, c'è stata anche una join venture con multiplayer.it e un
mini albo uscito nei game stop con una sintesi... chissene, ristampate
il fumetto e meno canne!
Chi legge queste
pagine conosce bene il mio atavico odio per il fantasy, per la sua
struttura di stampo ottusamente lombrosiano (se sei brutto sei
cattivo), razzista (se sei un nano pensi solo al denaro),
favolistico-ottusa (con animali parlanti del ca@@o e morale da due
soldi), per l'iconografia feticcio-collezionistica (se uno ha una
spada o un amuleto trovata chissà dove, questa avrà sicuramente un
nome noto a tutti e una storia alle spalle... così poi il nerd può
comprarsela riprodotta a qualche fiera del fumetto). Tuttavia c'è
fantasy e fantasy. Io per esempio amo Terramare della Le Guin, mi
gaso per le scene porche e di sangue de Il trono di spade (ma per ora
non mi ci ficco nella lettura decompresso-incompiuto-frammentosa di
Martin, in merito chiedete a Gianluca, è lui il
cronacodelgiaccioedelfuocologo del gruppo) e stimo anche il filone
cosiddetto dark fantasy di certi videogame come Dark-Demon's Souls,
Dragon Dogma, The Elder Scroll, Dragon Age, Warcraft, Diablo. Non mi
ha fatto schifo nemmeno il primo Eragon (quello scritto dal genitori
del piccolo “prodigio”...). Diciamo pure che mi bevo quasi tutto
se è ben scritto e non si fa uso di mezzucci stile “orco-cattivo,
elfo-saggio” da gdr d'accatto. E Dragonero ha dietro un autore che
stimo profondamente, Enoch, per il quale ho fatto una volta quasi
un'ora di fila per un autografo (quando l'ho incontrato avevo il
classico sguardo da pazzo del fan esaltato, temo di averlo
turbato...). Un autore che sa agilmente trascendere i generi e disegna
spesso gnocche completamente nude a cavallo di brontosauri. Cosa
potrebbe volere di più un nerd? Storie anche piuttosto interessanti
dove anche le streghe cattive sono in realtà gnocche spesso
completamente nude, forse. Ed Enoch le fa! Ammetto che il motivo
primario per il quale non ho acquistato Dragonero all'epoca era
essere reduce di un fantasy tremendo, roba alla Shrek chiamata
“orchi” (che da due pagine dark passa a una insostenibile
atmosfera da “volemose bene”, adottiamo un'umana abbandonata,
andiamo a combattere i cattivi), e di non aver visto abbastanza poppe
sfogliando le pagine del romanzo Bonelli. Mi sbagliavo. Anche perché pure lì le poppe c'erano, non tantissime ma c'erano. Ma cosa più
importante, la trama, il mondo di riferimento, era davvero qualcosa
di interessante. Un territorio vasto, con una propria storia
articolata e soprattutto interessante.
Orchi ed elfi
vivono isolati, nei boschi. I draghi e i maghi umani hanno combattuto
duramente gli abomini, li hanno sigillati al di là delle terre
dell'impero con l'Antico Divieto, un sigillo posto grazie al sangue
di drago che non permette ai mostri di ritornare nel mondo.
Stabilizzato il mondo, gli uomini hanno ben deciso di farsi guerra
tra loro, sono state fondate repubbliche marinare a contendersi le
rotte commerciali del mare interno, dai maghi si sono separati i
tecnocrati, che hanno armato gli uomini con la scienza permettendogli
di monitorare i confini ed evolversi tecnologicamente. Il cielo è
sorvolato da sauri sellati così come da giganteschi idrovolanti,
castelli dalle alte mura costituiscono città sviluppate
verticalmente, nelle lussureggianti foreste, nascondiglio dei pochi
elfi silvani rimasti, c'è una atmosfera preistorico-primordiale. Un
mondo fantastico in cui si muove Ian Arànill, appartenete ad una
famiglia che in tempi remoti era composta da ammazzadraghi, un tempo
tra le fila dell'esercito imperiale, oggi uomo libero in un paese di
pescatori, che divide la casetta in riva al mare con un orco, Grom,
anche lui uomo d'armi e con il quale va a pesca e saltuariamente
compie attività di vigilanza per gli abitanti.
Enoch non dice (per
ora) come mai i due vivano insieme sotto lo stesso tetto, non so se
sono pronto a volerlo sapere. Poi c'è la sorella di Ian, una
Tecnocrate, il mago, l'elfa, il nano... sì, pare il classico party da
gdr di infima lega ma, ripeto, il tutto è perfettamente gestito e
motivato, soprattutto nel romanzo a fumetti di cui sopra e del quale
la lettura è imprescindibile. La storia pubblicata del resto parla
della costruzione di questa “famiglia allargata”, del motivo per
cui il protagonista si chiami Dragonero, della rottura del sigillo.
Premesse ottime, livello grafico eccezionale, storia veloce e
accattivante. È impossibile prevedere il livello qualitativo di una
serie di lungo corso, autori e e disegnatori sono variabili a volte
imprevedibili, ma se il livello di Dragonero rispecchierà quello del
romanzo a fumetti a firma Enoch, Vietti e Matteoni, avremo tra le
mani un capolavoro. Seguiremo per voi Dragonero come già seguiamo la
collana Le Storie. Vi faremo sapere.
Talk0
ahahh!!! non potevi scegliere parole migliori per descrivere l'emozione per il tuo incontro con Enoch!!!
RispondiEliminaConcordo comunque su tutto ciò che hai scritto, probabilmente forse è proprio per questo che in futuro Dragonero non deluderà.
Dovresti invece leggerlo il Trono di Spade, sai? Io sono al secondo libro e fin dove ho letto è come guardare la serie tv
Grazie! e dovevi vedere Enoch! Ha un'aria serissima da professore universitario (almeno in quella occasione..)!
RispondiEliminain effetti mi tenta molto Martin, soprattutto ora che ho finito la seconda stagione della serie tv e sto stoicamente resistendo alla tentazione di non seguire la terza prima di vedermela in cofanetto tra un annetto. Quello che temo è arrivare all'ultimo libro pubblicato e dover attendere magari due-tre anni quello successivo, che potrebbe non essere l'ultimo. aspettando un po'invece ho la mia bella "razione annuale garantita"del trono di spade....ma a conti fatti la trama mi piglia sempre di più,la circostanza che parta a leggermi i romanzi, complici caldo e vacanze, credo sia alla fine questione di giorni se non di ore...Talk0
Dico sempre al mio buon amico Talk0 che deve assolutamente leggere "Le cronache", sempre più appassionante volume dopo volume! Purtroppo per poter leggere il prossimo dovremo aspettare ancora più di un anno, ma ne vale la pena! Anche meglio della serie, che deve forzatamente rispettare i tempi televisivi e quindi ha tagliato molto... inoltre gli attori crescono e tra un po' sarà dura per loro impersonare ancora dei ragazzini...
RispondiEliminaNon ho letto il romanzo del 2007, il mio approccio con Dragonero è datato giugno 2013. Sono andato sulla fiducia, conoscendo autori ed editore e poi ero molto curioso di leggere il primo fantasy edito da Bonelli. Tuttavia ho trovato la saga dei primi 4 numeri davvero mortificante nella sua banalità, specie nella conclusione, e non ho approvato nemmeno la scelta di partire riallacciandosi al romanzo, un'opera che non tutti possiedono e che non è reperibile se non a caro prezzo.
RispondiEliminaCiao Fabfab! Hai ragione! personalmente avrei anch'io preferito in concomitanza con la prima uscita una riedizione del romanzo a fumetti. La giustificazione di Bonelli è stata la reperibilità del romanzo in versione digitale, un modo per saggiare la disponibilità dei lettori di fare uso di sistemi di fruizione diversi dalla reperibilità dell'albo in edicola, ma una scelta che non premia per nulla il fandom classico dell'editore, abituato a collezionare in cartaceo. pure la prospettiva attuale di "fare i vaghi"su una possibile ristampa cartacea, appurato che l'esperimento digitale abbia avuto il suo tempo-test di prova, non depone a favore dell'editore e, anzi, io la trovo una profonda mancanza di rispetto nei confronti dei suoi lettori.
EliminaTi posso dire che dopo la lettura del numero 5 e del 6 la struttura narrativa pare essere più coesa e interessante rispetto alla prima run di 4 numeri, fermi restando i disegni da sempre bellissimi. Rimane "colto classico"come struttura ma non nel senso negativo. Pertanto ti invito a dare fiducia ancora per un po'a Dragonero, sperand che la querelle sulla ristampa del romanzo a fumetti trovi una soluzione. ciao! Talk0