giovedì 6 giugno 2013

Last of Us

Uno sguardo alla demo uscita il 31 maggio


Futuro prossimo. L'umanità è stata decimata da una qualche piaga che ha mutato la maggior parte della popolazione in mostri zomboidi cattivi, potenti e velocissimi. I pochi che sono sopravvisuti al contagio cercano come possono di sopravvivere raschiando dal fondo che la società ancora offre: scatolette scadute, armi di fortuna, alcuni animali ancora stufabili al fornelli. Le città sono solo macerie, ma forse c'è un qualche posto sicuro, magari un isolotto, dove poter ripartire. Inizia così il viaggio di un uomo e una bambina alla disperata ricerca di una difficile sopravvivenza, nella speranza di un'umanità ormai in estinzione. La carne marcia che cammina attira di brutto, da sempre, ma in questo periodo addirittura spopola. Walking Dead, Crossed, High School of the dead (che non vi dico niente ma... presto ne riparleremo, ci sono grosse novità in arrivo), Warm Bodies, Dead Island e il sempreverde Resident Evil: mai i non-morti hanno avuto tanto fascino per il pubblico. Forse perchè la paura di zombificarci, di diventare vittime di un sistema e di un lavoro che non ci piacciono sono ormai costanti nei pensieri di molti, che sacrificano vita e passioni pur di arrangiarsi nella crisi imperante. Lo zombie è la star del momento e chi non lo accetta non è che un futuro zombie. Non sorprende quindi che anche Naughty Dog, una delle principali software house legate al marchi playstation, da Crash Bandicot a Uncharted passando per Jax e Daxter, abbia volto lo sguardo ai non morti e lo abbia fatto, come sua consuetudine, con grandissimo talento e stile.
La sua nuova creatura fin dalle prime immagini è stata definita come il survival horror definitivo, come uno dei giochi più immersivi del creato. Armati di poche e inappropriate armi, i protagonisti dovranno per lo più scappare, conservare le poche provviste, collaborare tra loro per trovare la via in territori angusti. Su tutto domina una natura selvaggia e lussureggiante, un idillio post-atomico che cattura lo sguardo e fa innamorare di paesaggi e personaggi, mai così veri, così palpabili. Se il motore grafico è un'evoluzione dell'ottimo implementato da Uncharted, se i comandi sono per lo più familiari, tutto è mutato nell'ottica survival e questa demo da tangibile prova dell'impegno muscolare nel ri-definire un genere, nel creare un vero e proprio nuovo brand capace di far tornare i riflettori sulla ormai pensionabile ps3. La demo stessa è un'esclusiva per chi ha acquistato God of War Ascension ed è kafkiano denotare che nei trenta minuti complessivi del dimostrativo ci sia più storia e carisma che nell'ultimo pur graficamente eccelso carrozzone colorato di Kratos.
Qualche intoppo, un po' di attesa e ci troviamo subito nella schermata di selezione, ad osservare una tenda sbrindellata sospinta dal vento di un'abitazione fatiscente che dà verso un confortante idillio verde, mentre una chitarra accompagnata da un'armonica e flauti crea un accattivante country apocalittico di subitaneo fascino. Iniziata la missione, sorvolando sul trailer e sull'opzione “compra subito”, non applicabile di fatto fino al 14 di giugno, eccoci in una fase presumibilmente già avanzata di gioco, a districarci in una periferia degradata alla "Io sono leggenda" in cui, tra verde e relitti di automobili, siamo letteralente sommersi dall'acqua scrosciante che sta inzuppando ogni dove. I comandi sono semplici e intuitivi, avvicinandosi a un'altura potremo scavalcare, i dorsali sono deputati alla mira e al fuoco ma i proiettili sono da subito risicati e non conviene sprecarli, l'omaccione che impersoniamo pare robusto e cattivo, ma gli avvarsari saranno più veloci di noi, letali e soprattutto intelligenti. Se il colpo d'occhio fa pensare a logiche sand box, con enormi scenari da percorrere in più modi, la demo segue un preciso percorso, anche narrativo, che però non infastidisce, ma arricchisce l'esperienza grazie ad un'interpretazione degli attori digitali che ha del mai visto e fa tornare alla mente capolavori indiscussi come "Heavy Rain".
Ci si muove come in Uncharted, il gameplay è simile, ma ecco le novità grosse: pochi colpi per sopravvivere, una torcia per vedere al buio ma da spegnere per non attirare brutte sorprese, armi frugali da lanciare per distrarre i nemici e aggirarli e, soprattutto, uno zaino da gestire. Pare ci saranno nel gioco anche motivi di interazione tra i protagonisti, ma nella demo il tutto si riduce a qualche assist per raggiungere una sporgenza troppo distante o sfondare insieme una porta pesante. Se l'esplorazione è spettacolare ma canonica, se sono presenti elementi di crafting per la creazione di strumenti rudimentali, è il combattimento con gli zomboidi a rendere grade l'esperienza. Come dicevamo nell'incipit, i mostracci sono forti e già un paio di loro sono in gradi di farci a pezzi in pochi secondi e nonostante noi tentiamo la fuga con L2 loro saranno sempre attaccati alle nostre chiappe per rivendicarne almeno una parte. Affrontarli a viso aperto significa morire ma a stessa sorte si incorre se si fanno pasticci con lo zaino. La parola d'ordine per farci cacare nei boxer di Sponge Bob è “tempo reale”. Volete curarvi? Trovatevi un posto riparato perchè il personaggi richiederà tempo per estrarre dallo zaino le bende e compiere una medicazione di fortuna. Avete finito i proiettili? Le armi decrepite del futuro tendono all'inceppo e hanno una millenaria rapidità di ricarica e se volete prenderne un'altra dallo zaino dovrete fermarvi, armeggiare con lo stesso ed estrarre un ferro prima che qualcuno vi morda. 
Credetemi sulla parola, farlo sarà pressochè impossibile. È qui che viene incontro lo scenario, allo scopo di farvi guadagnare tempo, mettere da parte secondi prezioni per ri-armarsi a dovere o trovare un qualche nascondiglio. E non credete che come nella maggior parte dei giochi basti salire su un'altura per guardare il nemico che come un imbecille guarda intorno senza vedervi, ma al contempo riceve con gioia sulla nuca i vostri confetti metallici, gli infetti raggiungeranno in fretta la vostra posizione elevata e vi sventreranno felici. Eliminata l'opzione “salto in alto”, il gioco vi permetterà nuove tattiche anche in virtù di un attento studio delle peculiarità dei nemici. Se un nemico è cieco e vi affronta in virtù del suono da cui provengono i vostri passi, basterà recuperare un mattone e scagliarlo nella direzione opposta in cui siete per farlo accorrere lì, ma nel contempo voi dovrete agire con circospezione per allontanarvi senza fare troppo rumore. Se un nemico è scarso e girato di spalle potete attaccarlo da dietro sgozzandolo con un'arma da taglio, ma se il nemico è della categoria tosti una mossa del genere sarà un autentico suicidio, lo stesso si girerà e vi morderà quasi certamente con esiti tanatologici. Affrontatelo con una mazza pesante, risparmiate colpi e vedrete che cadrà ache il tosto. Affrontate con una mazza pesante lo scarso e questo eviterà l'affondo, così come schiverà più rapidamamente i vostri sudati pochi proiettili. Serve un attimo, ma riuscirete presto a distinguere i nemici. Terminarli con una tattica che non sia suicida-ridicola è invece tutta un'altra questione. Ma l'appagamente che viene da un piano ben riuscito non conosce limiti.

La componente narrativa pare forte e interessante, a livello visivo siamo decisamente ai vertici di questa console Sony. Last of Us è già il titolo più atteso di questo periodo, almeno per chi non gioca solo a Fifa. Talk0

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