Uno
sguardo alla demo uscita il 31 maggio
Futuro prossimo.
L'umanità è stata decimata da una qualche piaga che ha mutato la
maggior parte della popolazione in mostri zomboidi cattivi, potenti e
velocissimi. I pochi che sono sopravvisuti al contagio cercano come
possono di sopravvivere raschiando dal fondo che la società ancora
offre: scatolette scadute, armi di fortuna, alcuni animali ancora stufabili al fornelli. Le città sono solo macerie, ma forse c'è un
qualche posto sicuro, magari un isolotto, dove poter ripartire.
Inizia così il viaggio di un uomo e una bambina alla disperata
ricerca di una difficile sopravvivenza, nella speranza di un'umanità
ormai in estinzione. La carne marcia che cammina attira di brutto, da
sempre, ma in questo periodo addirittura spopola. Walking Dead,
Crossed, High School of the dead (che non vi dico niente ma... presto
ne riparleremo, ci sono grosse novità in arrivo), Warm Bodies, Dead
Island e il sempreverde Resident Evil: mai i non-morti hanno avuto
tanto fascino per il pubblico. Forse perchè la paura di
zombificarci, di diventare vittime di un sistema e di un lavoro che
non ci piacciono sono ormai costanti nei pensieri di molti, che
sacrificano vita e passioni pur di arrangiarsi nella crisi imperante.
Lo zombie è la star del momento e chi non lo accetta non è che un
futuro zombie. Non sorprende quindi che anche Naughty Dog, una delle
principali software house legate al marchi playstation, da Crash
Bandicot a Uncharted passando per Jax e Daxter, abbia volto lo sguardo
ai non morti e lo abbia fatto, come sua consuetudine, con grandissimo
talento e stile.
La sua nuova creatura fin dalle prime immagini è
stata definita come il survival horror definitivo, come uno dei
giochi più immersivi del creato. Armati di poche e inappropriate
armi, i protagonisti dovranno per lo più scappare, conservare le
poche provviste, collaborare tra loro per trovare la via in
territori angusti. Su tutto domina una natura selvaggia e
lussureggiante, un idillio post-atomico che cattura lo sguardo e fa
innamorare di paesaggi e personaggi, mai così veri, così palpabili.
Se il motore grafico è un'evoluzione dell'ottimo implementato da
Uncharted, se i comandi sono per lo più familiari, tutto è mutato
nell'ottica survival e questa demo da tangibile prova dell'impegno
muscolare nel ri-definire un genere, nel creare un vero e proprio
nuovo brand capace di far tornare i riflettori sulla ormai
pensionabile ps3. La demo stessa è un'esclusiva per chi ha
acquistato God of War Ascension ed è kafkiano denotare che nei
trenta minuti complessivi del dimostrativo ci sia più storia e
carisma che nell'ultimo pur graficamente eccelso carrozzone colorato
di Kratos.
Qualche intoppo, un po' di attesa e ci troviamo subito
nella schermata di selezione, ad osservare una tenda sbrindellata
sospinta dal vento di un'abitazione fatiscente che dà verso un
confortante idillio verde, mentre una chitarra accompagnata da un'armonica e flauti crea un accattivante country apocalittico di
subitaneo fascino. Iniziata la missione, sorvolando sul trailer e
sull'opzione “compra subito”, non applicabile di fatto fino al 14
di giugno, eccoci in una fase presumibilmente già avanzata di gioco,
a districarci in una periferia degradata alla "Io sono leggenda" in cui,
tra verde e relitti di automobili, siamo letteralente sommersi
dall'acqua scrosciante che sta inzuppando ogni dove. I comandi sono
semplici e intuitivi, avvicinandosi a un'altura potremo scavalcare,
i dorsali sono deputati alla mira e al fuoco ma i proiettili sono da
subito risicati e non conviene sprecarli, l'omaccione che
impersoniamo pare robusto e cattivo, ma gli avvarsari saranno più
veloci di noi, letali e soprattutto intelligenti. Se il colpo
d'occhio fa pensare a logiche sand box, con enormi scenari da
percorrere in più modi, la demo segue un preciso percorso, anche
narrativo, che però non infastidisce, ma arricchisce l'esperienza
grazie ad un'interpretazione degli attori digitali che ha del mai
visto e fa tornare alla mente capolavori indiscussi come "Heavy Rain".
Ci si muove come in Uncharted, il gameplay è simile, ma ecco le
novità grosse: pochi colpi per sopravvivere, una torcia per vedere
al buio ma da spegnere per non attirare brutte sorprese, armi frugali
da lanciare per distrarre i nemici e aggirarli e, soprattutto, uno
zaino da gestire. Pare ci saranno nel gioco anche motivi di
interazione tra i protagonisti, ma nella demo il tutto si riduce a
qualche assist per raggiungere una sporgenza troppo distante o
sfondare insieme una porta pesante. Se l'esplorazione è spettacolare
ma canonica, se sono presenti elementi di crafting per la creazione
di strumenti rudimentali, è il combattimento con gli zomboidi a
rendere grade l'esperienza. Come dicevamo nell'incipit, i mostracci
sono forti e già un paio di loro sono in gradi di farci a pezzi in
pochi secondi e nonostante noi tentiamo la fuga con L2 loro saranno
sempre attaccati alle nostre chiappe per rivendicarne almeno una
parte. Affrontarli a viso aperto significa morire ma a stessa sorte
si incorre se si fanno pasticci con lo zaino. La parola d'ordine per
farci cacare nei boxer di Sponge Bob è “tempo reale”. Volete
curarvi? Trovatevi un posto riparato perchè il personaggi richiederà
tempo per estrarre dallo zaino le bende e compiere una medicazione di
fortuna. Avete finito i proiettili? Le armi decrepite del futuro
tendono all'inceppo e hanno una millenaria rapidità di ricarica e se
volete prenderne un'altra dallo zaino dovrete fermarvi, armeggiare
con lo stesso ed estrarre un ferro prima che qualcuno vi morda.
Credetemi sulla parola, farlo sarà pressochè impossibile. È qui
che viene incontro lo scenario, allo scopo di farvi guadagnare tempo,
mettere da parte secondi prezioni per ri-armarsi a dovere o trovare
un qualche nascondiglio. E non credete che come nella maggior parte
dei giochi basti salire su un'altura per guardare il nemico che come
un imbecille guarda intorno senza vedervi, ma al contempo riceve con
gioia sulla nuca i vostri confetti metallici, gli infetti raggiungeranno in fretta la vostra posizione elevata e vi sventreranno felici.
Eliminata l'opzione “salto in alto”, il gioco vi permetterà
nuove tattiche anche in virtù di un attento studio delle peculiarità
dei nemici. Se un nemico è cieco e vi affronta in virtù del suono
da cui provengono i vostri passi, basterà recuperare un mattone e
scagliarlo nella direzione opposta in cui siete per farlo accorrere
lì, ma nel contempo voi dovrete agire con circospezione per
allontanarvi senza fare troppo rumore. Se un nemico è scarso e
girato di spalle potete attaccarlo da dietro sgozzandolo con un'arma
da taglio, ma se il nemico è della categoria tosti una mossa del
genere sarà un autentico suicidio, lo stesso si girerà e vi morderà
quasi certamente con esiti tanatologici. Affrontatelo con una mazza
pesante, risparmiate colpi e vedrete che cadrà ache il tosto.
Affrontate con una mazza pesante lo scarso e questo eviterà
l'affondo, così come schiverà più rapidamamente i vostri sudati
pochi proiettili. Serve un attimo, ma riuscirete presto a distinguere
i nemici. Terminarli con una tattica che non sia suicida-ridicola è
invece tutta un'altra questione. Ma l'appagamente che viene da un
piano ben riuscito non conosce limiti.
La componente
narrativa pare forte e interessante, a livello visivo siamo
decisamente ai vertici di questa console Sony. Last of Us è già il
titolo più atteso di questo periodo, almeno per chi non gioca solo a
Fifa. Talk0
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