Sinossi:
Mazinverso alternativo. Koji Kabuto ai comandi di Mazinger Z sta
arrivando alla resa dei conti finale contro il Dr.Hell, ma può
contare sulla manforte anche di Tetsuya Tsurugi, al comando del già
completato e potentissimo Grande Mazinga. Rispetto alla macchina di
Tetsuya lo Z appare come una macchina invecchiata malino,
strutturalmente debole e poco incisiva se impegnata in uno scontro
contro più avversari. Così, a seguito di un attacco di massa (cosa
mai successa nella serie televisiva di Mazinga peraltro!) nonostante
lo sforzo combinato dei due Mazinga e il provvidenziale intervento
delle risorse belliche dell'Istituto di ricerca del dottor Yumi, la
battaglia volge al peggio. Circondato, danneggiato e progressivamente
smembrato, Mazinger si spegne come una bambola rotta, mentre i mostri
meccanici stritolano il Pilder con all'interno Koji per poi staccare
con forza l'abitacolo dalla testa del robot. Le armate di Hell
guidate dal Conte Asura si impossessano così del robot mentre di
Koji e del Pilder, scagliati lontano come un sasso, si perde ogni
traccia. Nemmeno il tempo per le riparazioni del Grande Mazinga e per
organizzare un tentativo di salvataggio per il pilota disperso e
Asura torna alla carica dell'istituto di Yumi alla guida del vecchio
Mazinger Z ricomposto e sinistramente riassemblato dalle maschere di
ferro. É forse giunta la fine della resistenza umana quando entra in
scena un misterioso nuovo robot, dalla stazza gigantesca e dal potere
spaventoso. Una macchina da guerra che pare spinta dalla sola volontà
distruttiva e non rifiuta di attaccare tanto le truppe di Hell che
quelle di Yumi. Al comando di questo nuovo Mazinger si scopre esserci
Koji, addormentato nella cabina di pilotaggio e riverso in stato
catatonico.
Genesi: Sulla
genesi di Mazinkaiser spesso viene tirata in ballo la serie di
videogiochi strategici Super Robot Wars. Una serie strategica a turni
che da anni sollazza i giapponesi presentando nel cast delle fazioni
in lotta eroi e nemici di tutte le serie animate robotiche (o quasi)
di sempre. Una serie famosissima che pure da noi venderebbe un
casino, ma che ufficialmente da noi e nel resto del mondo non vedremo
mai per via di problemi di diritti distributivi (che nessuno ha la
voglia di dirimere con semplici clausole contrattuali... perché è
insensato che un distributore di anime estero si pigli diritti
all'uso dell'immagine di prodotti videoludici che comunque mai
commercializzerebbe). Il bello di SRW è che si aggiorna quasi
annualmente come un gioco di calcio di nuove “squadre e giocatori” a
seconda delle nuove serie che mano a mano vengono rilasciate sul
mercato. Il livello di fan service è tale che spesso i giocatori
vogliono anche l'inserimento di personaggi originali da affiancare ai
classici. Così un giorno alla Dynamic Planning, casa di Go Nagai che
ne gestisce i robot, venne la richiesta di un nuovo robot della serie
Mazinger. Nacque così graficamente Mazinkaiser e si mise in
allestimento la serie di oav oggetto di questo articolo, usciti tra
il 2001 e il 2002. Senza dubbio in ogni caso deve aver contribuito
favorevolmente alla messa in cantiere del progetto il forte successo
di Getter Robot The Last Day e del susseguente Shin Getter Robot vs
Neo Getter Robot, opere recentissime la cui qualità ha decretato
una autentica rinascita del robot nagaiani storici. Mazinkaiser
pertanto ripropone lo stile apprezzato nelle opere sul Getter Team.
Temi più adulti e violenti, di maggiore aderenza con il fumetto
originale rispetto alla trasposizione televisiva, uniti a una
rappresentazione scenica più grande ed apocalittica. Un aspetto
visivo frutto della fusione tra un mecha design ultra curato e al
passo con i tempi unito a un chara design che reinterpreta il tratto
originale del fumetto evolvendolo. Se i chara di Getter riproponevano
così una modernizzazione del tratto ruvido e potente di Ken
Ishikawa, carico di personaggi muscolari espressionisti alla Corben,
Mazinkaiser si ispira invece al peculiare e quasi orrorifico stile
del maestro Go Nagai, caratterizzato da uomini segaligni con uno
sguardo malato, sempre teso tra pazzia e umorismo. A completare la
formula, viene riutilizzato gran parte del cast tecnico delle
precedenti opere di Getter, replicando l'elevato livello qualitativo.
Un sequel che
non è un sequel. Shin getter nonostante la sempre viva volontà
dei giapponesi di rimescolare le carte e riscrivere parzialmente il
soggetto poteva a tutti gli effetti essere considerato come una terza
stagione delle avventure del team. Nuovi nemici, nuova trama,
personaggi invecchiati o, meglio, “diventati grandi”, pronti a
lasciare il posto alle nuove generazioni. L'opera ci faceva tornare
ad apprezzare i nostri eroi per poi malinconicamente salutarli per
sempre, al punto che Ryoma, Hayato, Musashi e Benkei non torneranno
alla guida del Getter nemmeno in SGRVSNGR. L'opera risultava
compiuta, appagante. Mazinkaiser è invece una sorta di re-visione
delle serie Mazinger Z e il Grande Mazinga, si colloca su una linea
temporale autonoma e prende strade diverse, arrivando a riscrivere in
pratica tutto Il Grande Mazinga, episodio del film sul Generale Nero
compreso. Un insulto ai fan di vecchia data? Un puerile bigino
sbagliato? Mazinkaiser non è niente di tutto questo, ma un'opera
appagante, divertente, frenetica e tamarra quanto basta. Un'opera che
peraltro pone fine ad uno dei più ingiusti torti della storia
dell'animazione.
Koji Kabuto.
Le seria animate robotiche spesso parlano di piloti dalle capacità
straordinarie alla guida di veicoli bellici dalle prestazioni
assolutamente fuori scala, al punto che solo nominare un “attacco
finale” equivale spesso a vincere a tavolino uno scontro. Questo in
genere non vale per i robot nagaiani, dotati di moltissime armi, ma
non per questo istantaneamente in vantaggio. Robot e piloti soffrono
tra mutilazioni di arti robotiche, comandi che smettono di
funzionare, agganciamenti che falliscono. Per questo i piloti devono
essere il meglio del meglio del meglio (Men in black cit.). Tetsuya
(soprattutto quello del manga ma pure nella serie animata non
scherza) è un malato di perfezionismo, si sottopone ad allenamenti
durissimi, valuta con tattica e decisione ogni situazione. Il trio
del Getter è composto da un leader, Ryoma, estremamente arrogante e
violento cui segue un numero due, Hayato, che è un intelligentissimo
pazzo rivoluzionari o psicopatico dedito all'estrazione degli occhi
delle sue vittime. A questi due pazzi fanno da collante alla bisogna
persone integerrime come Musashi e Benkei (fa sorridere ma mica
troppo che in Getter Re-model Musashi e Benkei siano sostituiti
direttamente da un monaco buddista), ma nella lotta si dimostrano
tutti piloti di livello assoluto (probabilmente perché possono
menare qualcuno si sentono felici...). Senza tirare in ballo pure Jeeg
e Actarus, in pratica dei superuomini se non semidei, il povero Koji
Kabuto non è mai stato “al livello” e pertanto sovente è finito
bistrattato. Nagai ce lo presenta subito nelle prime pagine quale uno
studente fuori corso (forse il primo eroe ripetente della storia,
avevo letto molti anni fa su un numero di Mangazine), bullo e
attaccabrighe, completamente indisciplinato. Koji ha cuore, è
coraggioso, ma perde sempre troppo tempo dietro a Sayaka, figlia del
dott. Yumi e non è costante negli allenamenti. Potremmo vederlo
anche come un eroe adatto a una storia divertente e sopra le righe.
Non fosse per il fatto che Nagai punisce Koji severamente per la sua
condotta. Così Koji e Mazinger vengono fatti a pezzi dal Generale
Nero e salvati per miracolo solo dall'intervento del Grande Mazinga
pilotato da Tetsuya. Nella serie sul Grande Mazinga poi Koji sparisce
(e dire che il nuovo capo della Fortezza delle scienze è nientemeno
che suo padre! Più bastardo di Gendo Ikari), Nagai lo ha mandato
letteralmente “a studiare” e quando sporadicamente il nostro eroe
viene richiamato in scena con il suo robot, così come nei film “VS”,
fa spesso una magra figura.
In Goldrake addirittura Koji non è
nemmeno più degno di guidare un robot ma si limita a volare con un
piccolo disco volate di supporto all'eroe di Vega, una condizione
così umiliante che il traduttore italiano ha deciso di mascherare
dallo sputtanamento il nostro eroe, affibbiando al suo personaggio il
fittizio nome di Alcor (nome comune di marca di tonno in scatola
pertanto). Certo potremmo ragionare sul fatto che all'epoca in
Giappone non si facevano veri “sequel” e ogni anime prevedeva al
centro dell'azione un eroe nuovo e autonomo per permettere al
pubblico di poter seguire il nuovo lavoro senza doversi procurare
quello vecchio (in un'epoca, fine anni '70, in cui, lo ricordiamo per
la cronaca, strumenti di registrazione non ce n'erano o erano
carissimi). Ma i piloti del Getter team ritornano più o meno tutti
nel sequel Getter Robot G, per non parlare dei personaggi ricorrenti
di Matsumoto come Harlock.
In Mazinkaiser il
torto è riparato. Mazinger Z è sconfitto ma il pilota è vivo,
vegeto e di nuovo protagonista delle vicende. Certo, peccato che le
puntate siano così pochine.
Poche puntate.
7 Oav e un film. Purtroppo Mazinkaiser è “tutto qui”. L'opera
deve essersi rivelata più cara di quanto il budget permettesse e per
tenere elevatissima la qualità si è deciso di limitare gli episodi.
È un vero peccato, perché se fosse stata anche solo una serie da 13
episodi la storia avrebbe potuto svilupparsi più armonicamente non
dovendo rinunciare ad alcuni personaggi-chiave delle serie, conte
Blocken su tutti. Nel complesso l'opera rimane molto bella e
personalmente avrei sperato pure in un film ulteriore o miniserie ad
hoc che magari congiungesse Mazinkaiser con Goldrake. Credo che
chiunque ami i robot di Nagai quella serie la avrebbe vista con pura
gioia. A questo già esiguo numero di episodi si aggiunge anche la
dibattuta questione degli episodi 3, 4 e 5. Mazinkaiser parte a palla
con un dittico di episodi strepitosi per ritmo e combattimenti, un
autentico mini-film esaltante che alla prima visione mi ha fatto
piangere come un vitello (ero al Quark Hotel di Milano per una
manifestazione che purtroppo non esiste più e in quella saletta buia
tutti avevamo le lacrime). Seguono questi tre episodi.
Infine
l'anime si infiamma ritornando una bomba atomica negli episodi 6 e
7 (peraltro l'ultimo pure lungo il doppio mi pare) poi concludere le
vicende con un film galattico. Malignamente potremmo dire che le
puntate in cui appaiono anche Tetsuya e Jun sono le più belle. Beh, è
vero. Mi sono da subito accorto quanto pure a me mancasse più
Tetsuya di Koji e sarebbe davvero figo vedere al giorno d'oggi un
nuovo anime basato sul Grande Mazinga.
A monte quindi di
episodi tesi, sincopati, piuttosto violenti che da subito hanno
sconvolto e catalizzato l'attenzione dei fan, il trittico di cui
sopra ha provocato per lo più schifo, indignazione, delusione. Ed è
decisamente un preconcetto questo. Perché la fondamentale colpa di
questi episodi è rappresentare la linea comica (lo dico “alla
Boris”) della serie, aspetto ben presente e apprezzato in chi
conosce le serie originali, cosa strana e non richiesta da chi cerca
una serie action violento sincopato e stop. Ma è un dato di fatto,
la fortuna delle serie di Mazinga deriva anche da comprimari strambi
come Boss e la sua cricca, nonché da saccenti corvacci parlanti che
paiono usciti da un episodio di Arale. Una comicità un po' burina,
che si nutre di scoregge come di allusioni sessuali, che rappresenta
bene il periodo storico di partenza e per questo in diretta sintonia.
Certo per persone ultra-trentenni che mentre guardavano da piccoli
Mazinga alla sera proponevano film di Lino Banfi come “Vieni avanti
cretino”, scatta subitaneo l'effetto amarcord, si torna bambini e
si arriva a richiamare vecchi compagni delle elementari per giocare a
pallone. Per gli altri è solo una ingiustificata diminuzione di
ritmo della serie e non vengono colti nemmeno i mille riferimenti
agli anime e ai film della serie “vs” di cui sono letteralmente
costellati questi tre episodi. Credo che sia in parte per colpa di
questo assurdo qui pro quo che anche la serie Mazinger the Impact del
2009, pur bellissima, non ha trovato del tutto l'accoglienza che si
meritava da un grande pubblico che pretendeva solo botte, botte e
ribotte. Pace.
Peraltro il capitolo 3 come il 5 riproducono storie e
situazioni presenti nel manga e accantonate in animazione per
eccessivi riferimenti sessuali e quindi sono a conti fatto un
tassello mancante che non stona. Il cap. 4, quello a tema balneare, è
un divertissment pieno di riferimenti alla serie Vs (episodio con
Mazinga, Grande Mazinga e Getter Robot) e carico di quella sensualità
sciocchina che si nota anche ne Il pazzo mondo di Go Nagai e Cutie
Honey. Poi, ribadisco, pace, i gusti sono gusti ma non si può
predendere che una figura tonda diventi quadrata. Rimane una
parentesi che se volete potete agilmente saltare, anche in
considerazione del fatto che Yamato video offre mazinkaiser più film
a un prezzaccio ultra abbordabile, al punto da considerare i tre
episodi regalati.
Ma quanto è
figo il Mazinkaiser? Parecchio. Benché il design non sconvolga
del tutto il disegno classico, cosa che invece accade con lo Shin
Getter, il Kaiser appare maestoso, enorme, potente come non mai,
pesante, aggressivo. Di conseguenza anche il nuovo Pilder è più
tosto e performante e tutte le armi in genere rappresentano una
estremizzazione dell'originale arsenale di Mazinger Z. Una vera forza
della natura inarrestabile e incontenibile i cui danni collaterali
sono drammaticamente rappresentati. La storia riceve da questa
impostazione un tono più adulto e disperato. L'effetto straniante
di tanta potenza viene combattuto portando in scena situazioni
estreme in cui gli eroi spesso sono costretti a scappare disarmati
contro mostri meccanici spaventosi, creature definitive contro le
quali il Kaiser può rivaleggiare, ma il resto dei robot complementari
alle vicende non può nemmeno scalfire se non mettendo in atto
strategie estreme. Nella serie e nei film vengono così
rappresentati scontri durissimi e altamente splatter, con punte di
violenza molto alte raggiunte soprattutto nel film, una autentica
strage animata nell'attesa di una rivincita che tarda sempre troppo
ad arrivare. Se i buoni trionfano, i caduti sono troppi,
inaccettabili, e alla fine della pellicola, quando gli spettatori
dovrebbero godersi i titoli di coda, si rimane come dopo aver
ricevuto un pugno allo stomaco a celebrare il requiem di personaggi
per i quali nemmeno avremmo considerato di empatizzare. E sono più
che certe che se fossero mancati gli episodi di natura più comica
gli episodi finali non sarebbero risultati altrettanto drammatici.
Dimenticavo di
parlarvi della colonna sonora. Tanto i brani degli oav che del film
sono tosti e trascinanti, tamarri quanto potenti, vi troverete ad
ascoltarli e riascoltarli come ebeti. Faccio fatica a scegliere il
mio preferito tra The final countdown, In the Fire o la struggente
Goodbye soldiers.
Mazinkaiser
conquista e convince, divenendo una serie irrinunciabile di tutti i
fan di Go Nagai che si rispettino (quelli che per lo meno vadano
oltre all'anime classico).
Edizione
italiana: Yamato video confeziona un bel cofanetto, disponibile
in dvd e blu ray, che conserva il doppiaggio, molto ben riuscito,
realizzato da Dvisual. Il volume va un po' regolato come sempre, ma
facilmente troverete una combinazione ottimale. Il formato blu ray in
special modo vanta una definizione grafica eccelsa. Completa la
confezione un bel libretto illustrato. Decisamente un prodotto che ci
sentiamo di consigliarvi.
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