Continua il soggiorno di Ian e compagni nella capitale. Dopo aver sventato l'attentato al principino lussurioso, Ian viene messo in gattabuia dal loschissimo cancelliere Ausofer per la maxi menata che a corte non si può accedere armati e lui per stendere i cattivi ha usato una enorme arma tecnocrate non scoperta all'ingresso, nascosta non si sa dove tra le sue natiche. La pena per il porto abusivo d'armi è ovviamente la morte, ma Ausofer si rammarica della possibilità di non poterla eseguire considerato che il principino stravede per Ian e ora lo vuole alla sua presenza mentre sta frustrando a morte tutta la corte alla ricerca dei traditori. Distrutto dalla perdita delle sue due mogli e non avvezzo alla calma già di base, il principino sta provvedendo un po' a caso frustrando tutti quelli che gli stanno sul cazzo, ma all'improvviso, subito dopo l'arrivo nelle sale del palazzo da parte di Ian arriva Alben. Il mago ha il potere di riconoscere chi dice la verità utilizzando la magia, privando così il principino del divertimento. La questione è un'altra e urgente. Come sono riusciti i sicari ad avere accesso alle vie del palazzo? Ian allora racconta ad Alben, ben in disparte dagli altri, che il giorno prima nella sua cameretta rosa aveva fatto irruzione in modo misterioso Zhabèle, conosciuta anche da Alben, e non solo, come la lupa di Vetwadart. La nota
Ian, in lacrime per il tradimento involontario di Gmor, confessa al mago di essere caduto vittima di Zhabèle prima di poter indossare il pigiamino con annessa cintura di castità di lavorazione orchesca. Il mago, al quale non hanno ancora assegnato la nuova agognata monaca combattente in topless, vuole di corsa andare da Zhabèle perché dall'ultima volta che c'era stato aveva finito la raccolta punti e dovrebbe avere diritto ad una prestazione extra. Al cospetto della lupa l'interrogatorio si fa serrato. Dove avrà mai trovato i passaggi segreti che le hanno consentito di arrivare nella stanzetta del povero Ian per approfittarsi di lui? Sulla mappa vicino al camino, di proprietà del marito, che se scrutata alla luce del fuoco rivela anche dove sono nascoste le stelline bonus e la spada bastarda + 7. Per accedere a questi passaggi, di natura mistica, bisogna però attraversare dei cancelli magici che fanno accedere al mondo dove vengono realizzate le copertine dei Supertramp.
Dopo che la mappa è stata rivelata a corte e si è incolpato della "svista" il marito della Lupa, finalmente il cancelliere Ausofer ha qualcuno da incolpare ed esce di scena ridendo come un cattivo dei cartoni animati. Ora però Ian e soci devono seguendo l'aura mistica dei sicari andare a ritroso e scoprire da dove sono entrati. Naturalmente facendo nuovamente accesso al mondo dei Supertramp.
Al termine del racconto segue una storia breve su Zabèle, nella quale la nostra eroina mostra il suo coraggio e le migliori capacità. Ma cosa è in grado di fare Zabèle sul campo di battaglia? Beh, funziona più o meno come Jillypuff...
Nuovo bellissimo numero di Dragonero le cui cose interessanti da dire partono già dalla copertina, del mitico Matteoni, che ritrae una bellissima Myrva in completino in lattice aderente. La storia, di Enoch, si scopre mano a mano costituire solo un piccolo tassello di un mosaico più grande che con il tempo andrà a delinearsi. La corte è piena di serpi e il principe un odioso pistola, la situazione potrebbe degenerare da un momento all'altro. In più c'è qualcosa di molto grosso all'orizzonte e noi non vediamo l'ora di scoprire le nuove trame. La storia della mappa magica fa un po' acqua da tutte le parti, ma il racconto è avvincente e non mancano alcuni colpi di scena. Olivares si conferma disegnatore eccelso e crea tavole di altissimo livello ricche di spettacolari architetture, personaggi sempre definiti ed espressivi e scene dal forte dinamismo.
Il racconto breve su Zabèle, sempre scritto da Enoch e simpatico e la nostra eroina si dimostra di una grazia infinita grazie ai bellissimi e sensuali disegni di Gregorini.
Un altro bellisimo sumero per il nostro Dragonero.
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