venerdì 13 giugno 2014

Maleficent - la recensione!


Sinossi: Ci hanno raccontato mille volte la storia della bella addormentata. Alla festa per celebrare la sua nascita, la principessa Aurora riceve doni da tutto il regno, fate comprese. Ma, non invitata, fa il suo ingresso una strega potente e oscura di nome Malefica (che deve essere un nome tipo Incatenata o Crocifissa, certo che chi porta tali nomi non è mai felicissimo, anche se era "di nonna"). Malefica, inviperita per quello che sembra un disguido del corriere Ups, maledice la piccola Aurora. Prima del suo sedicesimo compleanno si pungerà con un arcolaio e cadrà in un lungo sonno fino a che non verrà destata dal bacio del vero amore. Ve la ricordavate diversa e con più passaggi? Questa è la versione 2.0 approvata dalla Disney Pictures. Per paura che la giovane si punga vengono bruciati tutti gli arcolai del regno e Aurora viene ingiustamente reclusa a vita sotto la guida di tre fatine colorate. Giusto per inibire ogni speranza che incontri il vero amore. Certo, essendo la maledizione riguardante il sedicesimo compleanno (cioè, era abbastanza chiaro accadesse in procinto del compleanno), non occorreva segregarla a vita ma al padre, il re Stefano, girava così. Ovviamente al sedicesimo compleanno Aurora si punge comunque, cade in letargo come il gruppo rock dei Vernice (solo io aspetto il ritorno?) e insieme a lei tutto il mondo viene maledetto e coperto di arbusti spinosi. Poi un bel giorno arriva un principe. Combatte Malefica, che per esigenze di marketing si tramuta in drago gigante, vince e subito dopo bacia Aurora, vista prima solo una volta di sfuggita (ma all'interno di un balletto Disney coreografoato con marmottine volanti e uccellini spumeggianti), ridestandola "col vero amore" e così condannandola a vita ad essere felice e contenta con lui. Questa cosa ce l'hanno raccontata così da sempre, con minime variazioni. Ma siamo nel 2014, è tempo di rileggere e rimordernizzare i classici. Vuoi per la crisi della coppia moderna, vuoi per il rinnovato interesse per l'ecologia e vuoi per l'imperante moda di fare film con scontri tra mostri fantasy anche se la favola di riferimento è il brutto anatroccolo...
Sfigata e banale biondina americana media, ora ti abbraccio con schifo e tu mi amerai
Malefica 2.0: Malefica è il male, lo dice il nome stesso. Nel nosocomio degli orrori di casa Disney è la più risoluta, la più potete, la più iconica rappresentazione della nemesi finale. Non una sfigata isterica che ama le pelliccine con le macchiette, non una tardona insicura che si spaventa per due rughe, non una grassona invidiosa di un dio del mare che nun glielo dà. Malefica è una seria. Si incazza perché le hanno fatto uno sgarro, piega un intero regno nel più grande scazzo magico di sempre e diventa un cazzutissimo drago sputafuoco. Il massimo, molto più interessante di quella biondina slavata e impersonale di Aurora, condannata a una adolescenza sfigata da un padre così apprensivo dall'apparire demente, predestinata a diventare futura fedelissima schiava del primo pistola coi soldi che con aiutini raccomandatori palesi riuscirà a liberarla. E nel mentre lei dorme!!! Non come Biancaneve che fa qualcosa almeno, porella, lei dorme e basta. Allora come oggi Aurora era un contorno, come un contorno era il principe e tutto il resto, Malefica rullava ed era giusto dedicarle una pellicola tutta sua. Serviva la nuova pellicola anche a riparare i piccoli torti che non giravano. Ora Malefica ha un motivo più che serio per essere incazzata contro Re Stefano (uno straordinario Sharlto Copley, dopo Elysium, District 9 e il film dell'A-Team uno dei nostri attori preferiti), ora le tre buffe fatine sono esposte alla loro inutilità manifesta, ora il bacio del vero amore assume un significato meno disincantato, ora tutto è al servizio di una storia concreta, amara, a volte spaventosa e a volte divertente in cui i personaggi principali non dormono o compaiono negli ultimi sei minuti di pellicola. Come dite? Non ci sono più i "buoni"? E chissenefrega.  Sviliti e annichiliti i buoni rimangono solo i buffi animaletti a vantaggio di una più drammaturgica, ragionata ed emotiva "giusta prospettiva" delle cose. Una storia Disney in cui ovviamente ci sono i buoni e, se non ci sono buoni a disposizione, se ne trovano comunque di altri, anche a costo di andare a pescare tra quelli che credevamo i cattivi. Un racconto pulito e credibile. Ma con un guizzo in più che ne fa un "oltre-Disney". Un racconto strano e in un certo modo sinistro, al quale davvero non si riesce a credere fino in fondo, pure mentre scorrono i titoli di coda e tutto parrebbe finito bene. Perché forse sulle note distorte di una delle più celebri canzoni della Bella Addormentata (fantasticamente rielaborata da James Newton Howard), cantata proprio da Malefica parrebbe,  il dubbio viene. Molto probabilmente la regina delle cattive si è burlata di noi e di tutti i Disney-fan distratti che di colpo la credono una nuova incarnazione di madre natura. Ha compiuto il maleficio definitivo. Cannibalizzato lo stile Disney per allestire il più improbabile inganno visivo di sempre. Certo, c'è chi vi dirà che non è così, che la pillola con tanto zucchero è comunque andata giù. Ma noi siamo complottisti e a una che ti guarda con quella faccia un po' così e l'espressione un po' così... non è che diamo troppo credito.

Continuate a credere che sono la buona, fessi
Angelina Jolie, l'ultima diva: decide con uno sguardo l'essenza del suo personaggio e del suo film:  è stata una ragazza interrotta, una icona nerd, una damigella non troppo indifesa assistente di uno dei più astuti detective del mondo, una dorata strega digitale, una spia tatuata implacabile, una adultera, una fragile modella dalla vita triste. Sempre bellissima e fiera di esserlo, probabilmente innamorata di se stessa. Diva. Poi per motivi misteriosi si è messa con Brad Pitt (galeotta fu la merda su pellicola conosciuta come Mr e Mrs Smith) e ha iniziato ad adottare figli. Si è molto sciupata, fino a divenire quasi scheletrica, ha accettato parti del cavolo e ha fatto naufragare buona parte dei progetti del marito. Ma quando vuole, cioè qui, sa essere di nuovo diva, cancellare tutti gli insuccessi passati e l'inutile gossip su spaccature più o meno inguinali e tornare a essere oggetto massimo di adorazione da parte dei fan. Certo un aiutino la produzione di Maleficent gliel'ha data. Il film è letteralmente cucito su di lei e sul suo affilato profilo. Gli effetti di trucco e quelli digitali si insinuano armoniosamente su un corpo che appare già di base di natura aliena. Ma dietro a tutto c'è l'attrice di carattere, eccelsa quando deve impersonare la donna pericolosa, la vipera. Hopkins diceva che è facile e divertente fare i cattivi, ma il suo Hannibal è storia del cinema. Ugualmente la Jolie è perfettamente a suo agio nel ruolo. Regale, altera, coraggiosa e generosa come questo nuovo ruolo revisionista impone. Ma ambigua quanto basta a ricordare l'immagine classica, ad ammonire che nulla potrebbe essere come sembra nonostante la pellicola sguazzi tra tanta melassa digitale fatta da folletti volanti, alberi parlanti e tante scene di volo a pelo d'acqua sulla natura incontaminata da plagiare Miyazaki. Malefica è ambigua e lo dimostra nel modo in cui si relaziona con gli altri.  Malefica sa essere letale e terrificante, schiacciare in un lampo un esercito, ma davanti agli occhi di Aurora (Elle Fanning, adatta al ruolo di classica vittima di Freddie Kruger) e  del suo corvo servitore (Sam Riley, bravissimo), nonché negli occhi avvinti dal rimpianto di re Stefano si mimetizza, sembra debole, pare non farcela, essere umana. Malefica abbindola i suoi adulatori. Di contro altrettanto bravo è Sharlto Copley, che lavora si sottrazione creando un personaggio titanico, scomodo, impopolare e destinato alla sconfitta. Il suo Stefano è pazzo, estremo, ossessionato, ma lo è in modo così neutro, equilibrato che fa davvero intuire che "sappia qualcosa". E se guardate bene non è neppure un pessimo monarca e diplomatico, fateci caso. Nonostante sia il "primo abbindolato", lui ha saputo smarcarsi, opporsi per quanto poteva.  Nonostante il racconto lo dipinga come un arrivista bastardo e avversario sleale, la trama lascia degli ampi buchi che potrebbero essere buoni per dimostrare tutto il contrario. Stefano prima ama, poi esita per amore, infine il suo odio non è chiaramente del tutto manifesto. C'è cupidigia? L'uomo che alla fine per sopravvivere deve annientare la natura? La risposta galleggia ma non arriva netta. E questo perché, nella straordinaria sceneggiatura allestita per questo film, dettaglio di non poco conto, si è deciso che la voce narrante sia tutto fuorché imparziale. E tutto rimane lì quindi, al nostro arbitrio, nello sguardo di Angelina. Uno sguardo senza il quale probabilmente tutto questo affascinante castello di carte non avrebbe potuto aver senso. L'inganno più grande che il diavolo ha fatto all'uomo (recitava il finale di un bel film di Bryan Singer), è fargli che dere che lui non esiste. Lezione appresa e imparata.
ho visto cose con questi occhi che voi umani non potreste mai immaginare..
La Jolie e Copley sono semplicemente troppo grandi, troppo in parte. Il resto del cast non riesce a uguagliarne classe e carisma, nonostante ci sia impegno. Aurora vive del collettivo delle attrici che la interpretano ed Elle Fanning, nonostante la giusta aderenza al personaggio, non aggiunge emotivamente nulla di quanto non abbiano fatto Vivienne Jolie - Pitt (sì, sì è la figlia di tu sai chi...) e Eleanor Worthington - Cox. Aurora bambina riesce con uno sguardo a sciogliere il cuore duro di Malefica, ma Aurora adulta non sembra cambiata, maturata rispetto a prima. Ci starebbe in questo forse anche la mia teoria della "allucinazione perenne di Malefica", che in qualche modo induce la piccola a vedere solo un mondo bello e colorato laddove ci sono solo mostri anche bruttini. Ma dalla Aurora della Fanning mi aspettavo qualcosa di più.
che bello vivere circondata da tanti alberi colorati!!Ehi, non vorrete mica riportarmi a casa?
Sam Riley (L'ho visto solo io in 13 bullets? è stato un grande lì!) interpreta un intelligente e raffinato adepto di Malefica, un corvo trasformato in umano e trasformabile a piacere della fata in mille altre cose. Quasi un vampiro, parla pochissimo e capisce bene la situazione in cui si trova. Mi piace pensare che sia la "cavia" di Malefica per esternare sentimenti umani da "provare" su Aurora, ma che lui in qualche modo abbia inteso la cosa e tratti la sovrana con il giusto distacco. Comprende di essere poco più di un capriccio di Malefica, non crede potrà mai essere il rimpiazzo di un rimpianto. Tace e osserva tutto, guardando tutti dall'alto al basso. in fondo lui le ali le ha ancora. Un mito.

L'uomo-corvo di Sam Riley..andrà fortissimo tra i poster delle adolescenti
Poi c'è il One Direction (no, mi dicono che non lo è... ma avrebbe potuto tranquillamente esserlo per me...). Cioè il coso. Il principe Filippo interpretato da Brenton Thwaites. C'è un chiaro motivo narrativo se è così. A dire il vero è quasi la ragion d'essere del film, il fatto che sia così. In fondo è un ragazzo normale a cui prima fanno vedere una ragazza per tre secondi, per poi (dopo un viaggio di acidi) chiedergli di farla resuscitare con un atto di lingua e appiopparsela per tutta la vita. Un giovane moderno si porrebbe il dubbio: "ma cacchio, neanche la conosco! Magari sì, vado di lingua, ma poi devo pure accasarmela? Che fine farà la mia gioventù?". E il principe  Filippo è un giovane moderno, risponde a questo schema. Sarà in futuro il grande amore? Boh! Forse! Magari, guarita dagli acidi che segretamente le somministra Malefica, Aurora si sveglierà e notando lo sguardo poco arguto e il monociglio guarderà altri lidi. Ma chi può dirlo! Mtv è pieno di puntate di Teen Mam in cui il novello papino ha una faccia ed un'espressione così... Mi piace che un film Disney sdogani il concetto che il vero amore è qualcosa di non fatto di sola passione ma semmai è un sentimento che si possa costruire con il tempo, magari anche tra persone che all'inizio si bozzano da paura. Ugualmente è interessante che il vero amore sia un affetto non di matrice "sessuale" o "di coppia" ma possa ricomprendere anche l'amore per un figlio, proprio o adottato. In questo vedo magari anche uno zampino biografico della Jolie, che ha fatto della adozione e dell'aiuto al prossimo una sorta di missione di vita (così leggo su internet... poi magari tiene incatenati Maddox e soci a cucire palloni). Il questo però non dimentichiamo la suggestione che questo articolo vuole dare alla pellicola in oggetto: se fosse tutto un abbaglio? E il modo di spostare gli innamorati come "palloncini" è un simpatico escamotage per sfottere chi al vero amore davvero ci crede. Ad ogni modo se il vostro vero amore ha la faccia di Brenton Thwaites come fotografato qua sotto, contente voi...

certo da uno con questa faccia non è che si può pretendere chissà che cosa...
Orgia visiva e sonora da sturbo: Già dai primi trailer girati in rete l'aspetto visivo di questo Maleficent appariva fuori scala. Il mondo della misteriosa "brughiera" pullula di ogni tipi di creatura fatata e incubo ambulante. L'aspetto di Malefica pur bambina è decisamente satanico, nonostante i molti addolcimenti apportati dai costumi e gli occhioni della piccola Isobelle Molloy. Quelle corna inquietanti e le ali  da aquila ci fanno pensare ad una evoluzione del Pan, ma personalmente il Pan è una figura che mi ha sempre fatto cagare sotto. Ci sono buffi spiritelli marini dal volto di bambini, ma sono degli ibridi strani di pesci al neon e i loro organi interni sono ben visibili. Anche le creaturine più innocue hanno nel dettaglio aspetti inquietanti. Un mondo di mostri, magari regali, tranquilli e sereni ma comunque deliziosamente distorti. Quando gli abitanti della brughiera si scontrano con gli umani gli effetti su schermo si impennano, pur tenendo bassissimo il dato visivo della violenza. Ma le maxi zuffe non vogliono essere per forza il centro della scena, anche se il combattimento finale, tra armature e fuoco e un incessante battere di ferraglia è davvero forte, disperato, violento, iconico. Visivamente l'opera è sontuosa, particolareggiata. Un affresco fantasy in movimento che respira delle luci delle lucciole a rischiarare i corsi d'acqua della brughiera notturna. Una scenografia che si burla della classica casetta nel bosco inquadrandola in modi e colori piuttosto squallidi e gretti, come di fatto è il carattere delle tre fatine. Il castello delle favole diviene un oscuro maniero di disperazione dai colori sepolcrali mentre lo scranno di Malefica nella Brughiera è un'eco di una sconfitta passata dell'uomo a favore della natura, uno scalpo, un monito. Il trono per i nuovi dominatori fatati. Ugualmente la colonna sonora di James Newton Howard esce dall'anonimato che caratterizza la stragrande produzione degli ultimi anni e con la logica della rilettura delle note classiche Disney scorre sinuosa, epica, malinconica. Accompagnandoci nei voli arditi di un demone alato o forse di un angelo.
Giudizio finale: Maleficent convince. Descrive e ripropone in modo distorto il materiale di base ma nell'ottica della "rilettura apocrifa" fa decisamente del suo meglio. Molti si aspettavano un prequel della Bella Addormentata nel Bosco versione Disney, un tassello complementare e devo ammettere che anch'io ero della partita. Tuttavia questa impostazione è suggestiva e la sceneggiatura si nutre nei molti momenti di "non-detto" per far costruire nella nostra testa qualcosa di differente anche alla stessa messa in scena. Molti diranno che Malefica ne esce come una eroina buona buona, un'anima infelice per destino e per amore non compresa e degna di guidare la pace di un mondo di anime candide da preservare. Può essere vera anche questa visione delle cose, in fondo il prodotto è Disney e nelle sale ci sono un mucchio di bambini a tifare per una fata buona che si chiama "Malefica". Una fata dal nome inusuale come Incatenata o Crocifissa, che è un nome brutto anche se era di nonna (questo l'ho già detto mi pare...). A ognuno l'interpretazione che preferisce quindi, nella certezza che lo spettacolo visivo riuscirà di sicuro a convincere tutti e che la Jolie vale da sola il prezzo del biglietto. 
Talk0

5 commenti:

  1. come detto in precedenza, questo film non mi ha dispiaciuto...carino
    La trama è diversa e anche la figura della cattiva ma non penso che sia proprio questo disastro come ho sentito in giro... Angiolina Jolie è perfetta e mi piacciono gli effetti speciali e trucco ben curato...
    anche se trovo delle pecche: 1- le fatine da simpatiche a tre rimbambite; 2- in questo film non spiega come tutte le fatine sono piccole con ali da farfalla e colorate e lei è gigantesca con sembianze umane e ali da aquila e due corni in testa; 3- Nota dolentissima del film è Aurora che ha la faccia da schiaffi e non fa altro che sorridere, in questo film è utile come un bicchiere bucherellato... e anche il principe non serve a nulla...
    Bella recensione! ^_^

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  2. Grazie : ) Condivido, il film è piuttosto riuscito anche per me, ma molti credo arrivino in sala già con dei preconcetti e questo non è mai un bene (anche perchè se hai dei dubbi grossi 13 euro per un biglietto magari non le spendi proprio..). Circa le pecche che sottolinei, nello specifico la 1) e la 3) credo che siano alcune delle più evidenti circostanze, a favore della nostra "tesi complottista", Quello che ci viene narrato potrebbe non essere vero. Immaginiamo quindi che Malefica "abbia vinto"nella favola e stia in qualche modo riscrivendo a suo comodo la storia. E la storia la scrivono i vincitori, dice il detto. Le fate madrine di fatto sono le protettrici di Aurora, ma vengono quindi svilite ad incapaci per far risaltare l'affetto e cura della piccola ad opera di Malefica.- Il principe è più che complementare, il re un bastardo. Unitamente la narratrice del racconto è Aurora, probabilmente plagiata a vita, probabilmente risvegliata in modo occulto e che si è bevita tutto. Sul punto 2 ho una teoria, ma dovrei avvallarla dalla visione in lingua originale. Per me con "fate"qui si traduce il molto più esteso termine "fairy", associato a "creature fatate", ma che per fonetica si traduce spesso in "fate". Prendendo "fairy"si possono quindi ricomprendere anche creature diverse dalle classiche fatine con le ali da farfalla, anche cose strane come Malefica, che pare un incrocio tra un aquila e una creatura con le corna, Corna che associate alla "foresta"assumon spesso implicazioni relative a di comando(sembrano una fusione tra animale e natura, corna complesse paioni infatti dei rami), come nel caso del Pan, del dio della foresta visto in Mononoke e...di Bambi! Ovviamente posso sempre sbagliarmi però.. : ) Talk0

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  4. grazie delle spiegazioni... potrebbe essere plausibile, peccato che secondo me nel film si ci sia stato tipo 10 minuti si spiegazione per la morte dei genitori di Malefica e il suo luogo di nascita...
    Infatti questo film secondo me avrebbe avuto più successo se questa fiaba fosse sconosciuta (lo so ho appena scritto una sciocchezza ma facciamo per ipotesi) e quindi avevi la mente sgombra...
    La stessa cosa succede quando leggi un libro e poi vai a vedere il film ispirato e ti accorgi che ci sono scene diverse da come è stato descritto nel libro, e quindi esci dal cinema deluso... a volte è fastidioso lo ammetto in certi film cambiano addirittura il finale (esempio la custode di mia sorella)... è per questo che per me è sempre meglio vedere il film e poi leggersi il libro: a volte hai il doppio piacere... Questa è solo una mia opinione...

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  5. Sì, dei minuti sulla nascita/famiglia di Malefica sarebbero stati carini, ma anche il fatto di vederla orfana, bambina e già così potente non è male.
    Se fosse stata una storia nuova stand-alone non so se avrebbe avuto lo stesso successo, magari sì. Il Labirinto del Fauno è una favola a sè ed è bellissima, ma purtroppo al botteghino è andata così così. Avendo dietro il "brand"Disney si va più sul sicuro. Per me è comunque stata forte la voglia di vedere una side -story o un What if di un cartone animato così noto. E poi così possono piazzare una serie di pupazzi di fatto già prodotti. Certo un film su Ursula non so se andrebbe altrettanto bene e traslare a buona Crudelia lo vedo difficilotto ; )
    Hai ragione, spesso a vedere il film e poi leggere il libro si ha doppio piacere! Certo questo vale maggiormente per i film belli, magari così belli da essere superiori al libro (ho in mente Shining di King adattatto da Kubrick). Vedere un film da 90 minuti è poi meno pesante di un libro da 3000 pagine. Se la storia mi piace così così in 90 min sono libero, mentre un libro che parte bene e che diventa orrido dopo giorni di lettura fa un po'incazzare per il tempo perso, vuoi comunque finirlo ma non ti riesce, ce l'hai lì enorme sul tavolo ma Natale è lontano per un riciclo.
    Per quanto riguarda le modifiche, in genere mi fanno storcere il naso solo i cambiamenti più eclatanti, ma anch'io ho le mie belle intransigenze di tanto in tanto. Tipo Hunger Game. Film ben fatto, riuscito, ben recitato. Ma mi devono alemno la metà delle scene dell'arena non trasposte in pellicola. E scene che per me erano significative. : ) Talk0

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