Sinossi: La terra del prossimo futuro è in guerra contro la spietata razza aliena dei Mimics. Organizzati, velocissimi, letali. Gli schifoidi e tentacolari nemici sembrano imbattibili e, nonostante le futuristiche armi di cui dispone l'uomo, l'esito del conflitto appare da subito segnato. I Mimics vincono sempre, quasi come prevedessero le mosse dei terrestri. William Cage (Tom Cruise) è un maggiore dell'esercito, ma di fatto si occupa di pubblicità. Dopo aver velatamente minacciato il comando centrale di rendere noti i molti errori della difesa terrestre, viene defenestrato, degradato a carne da cannone e spedito in Normandia, il fronte più caldo del momento, la prima linea. Intruppato nella squadra guidata dal sergente Farell (un simpatico Bill Paxton alla guida di assurdi e stralunati marmittoni), Cage si trova così a due passi da Rita Vrataski conosciuta come la "Full metal bitch"(Emily Blunt), la donna più tosta della terra, il soldato definitivo che con la sua spada d'acciaio fa a pezzi ogni alieno. Basterebbe stare al suo fianco per rimanere vivi in fondo.
Manifesto per l'arruolamento con la tostissima Rita Vrataski |
Tuttavia Cage deve fare i conti con un addestramento che non ha mai svolto e con gli insidiosi comandi delle tute meccanizzate da combattimento. Impreparato, spaventato, inerme. Nel suo primo giorno di guerra Cage riesce miracolosamente a trovare l'ala protettiva di Rita, ma muore miseramente in pochi secondi. Portandosi nella tomba, per sfizio, anche un misterioso alieno bluastro, uno "speciale" per altro molto raro a vedersi in battaglia. Sorpresa. Cage si risveglia e torna a rivivere le sue ultime ore di vita. Il contatto con lo strano alieno gli ha dato la facoltà di viaggiare indietro nel tempo a ogni successiva morte (da cui la forza precognitiva dei Mimics), come in un videogame. Giorno dopo giorno, morte dopo morte, Cage avrà l'occasione di diventare sempre più forte e sempre più letale fino a poter vincere la guerra. Sempre che una tale impresa sia di fatto possibile e il nostro eroe possa contare sul supporto della più letale combattente terrestre in circolazione.
Il giorno della marmotta con gli esoscheletri: Basato su una Light Novel di Kiroshi Sakurazaka (che oggi potete trovare agilmente in fumetteria, sui 15.90 mi pare, non l'ho letta ancora però), scritto dal grande sceneggiatore de I soliti Sospetti e Operazione Valchiria Christopher McQuarrie, diretto dal regista di The Bourne Identity, Doug Liman e prodotto dalla Warner Bros con una montagna di soldi, Edge of Tomorrow fin dal primo trailer presentato nei mesi scorsi si è dimostrato un prodotto molto promettente.
Suggestioni sul senso della vita e sugli amori impossibili prese in prestito dal miglior Ricomincio da Capo con Bill Murray, una sfrenata anima da videogioco action, tanti robottoni e alieni tentacolosi che si picchiano a supervelocità, protagonisti carismatici e per i quali è facilissimo affezionarsi. Il film ha tutto per divertire, ha tutto per essere considerato uno dei migliori film action degli ultimi tempi. E ci riesce in pieno.
La base è semplice. Il giorno del protagonista si ripete come un videogame fino a che lui scopre il modo giusto o le scorciatoie per "passare il livello" e accedere al nuovo schema. Tentativo, minaccia da affrontare, morte. Nuovo tentativo, vittoria, nuova minaccia. Ogni giorno un passo più vicini alla meta, ogni giorno una morte più orribile da subire, ogni giorni rimpianti. Questa struttura è così ben gestita e articolata da riuscire a essere ogni volta nuova, originale e divertente. Da un momento all'altro grazie la splendida partitura allestita da McQuarrie il film si destreggia tra il genere fantascientifico al drammatico, tra il comico e il sentimentale, tra l'action e il politico all'interno di un unico caleidoscopio colorato. Una riflessione sul valore della vita, sulla follia autodistruttiva della guerra e sulla speranza che può nascere solo se costruita sul lungo tempo, mattone dopo mattone, ma soprattutto tanto divertimento. Gli effetti speciali fanno letteralmente la parte del leone e disegnano la più incasinata zuffa digitale di sempre: un disastrato, anarchico e roboante massacro digitale, condito con tantissimi dettagli di humour nero e tempestato da diecimila esplosioni sonore, inseguimenti, pazzeschi movimenti di camera e miliardi di proiettili esplosi. Con intelligenza il film sa compilare poi la sua personale greatest hits dei migliori momenti della fantascienza filmica moderna, e così ecco una valanga di citazioni fighe da Aliens scontro finale, Starship Troopers, Terminator.
Qui DOVEVANO far dire a Bill Paxton: "Siamo sull'ascensore per l'inferno e in caduta libera ahooooooo"e io morivo lì, felice |
Poi ci sono gli esoscheletri potenziati ed è un capitolo a parte, un nuovo must. Dopo gli esoscheletri di stoccaggio di Aliens e gli eso mega-armati ma lenti di Matrix e Avatar è il turno di venerare gli agili e velocissimi eso di questa pellicola. Infinitamente customizzabili, dotati di diversi tipi di armamenti, da attacco ravvicinato e sulla distanza, stretti alla vita del soldato da una poco rassicurante mina a contatto, gli eso di Edge of Tomorrow sono la variante kamikaze di tutte le armi belliche futuribili. Scomodi, rugginosi, assemblati male e con componenti che non funzionano per pessima programmazione, ricordano le tragiche eso-tute del manga di Alita (il capitolo del treno). Delle piccole tombe mobili sgraziate tanto più quanto il soldato è di basso livello. Al punto che la carne di cannone base indossa una specie di scolapasta e ha a che fare con cannoni ai quali non si riesce a togliere la sicura senza decifrare istruzioni in cinese pigiando tasti a caso.
Call of Duty Space-Ghost DLC pack? Beh, in COD una modalità che sembra fatta apposta per replicare il film... marketing? |
E questo mentre dei tori digitali giganteschi e inesorabili arrivano incontro alla carica, già dal momento prima che precede le procedure di sbarco dagli aerei. I Mimics sono stranissimi, paiono dei ragni meccanici, si muovono in modo bestiale. Risultano del tutto alieni e inconcepibili nelle movenze, ma hanno carisma e una precisa sotto - gerarchia di varianti più o meno antropomorfe. Non sono gli alieni più belli mai visti ma sono funzionali ed eccitanti da vedere negli scontri con le truppe umane. Un delirio grafico-concettuale che atterrisce, spiazza e coinvolge emotivamente il nerd dentro di voi, se c'è, che arriverà facilmente all'orgasmo sensoriale nelle molte scene di questo tipo della pellicola. Una sincera serie di crasse risate per tutti gli altri, in quanto le azioni sono sempre sbilenche, improvvisate, ironiche. Ma non c'è solo spara spara e scappa scappa. La pellicola sa trovare splendidi momenti onirici, ottime e inaspettate scene di introspezione, grandiose trovate da umorismo demenziale. Si fanno largo piano piano anche i sentimenti, ci si trova a tifare anche per i marmittoni dello sgraziato plotone di Cruise. E questo è merito di tutto il cast e in special modo dei due straordinari interpreti principali. Emily Blunt non è la gnocca definitiva ma sa essere sensuale, decisa, eroica. Il personaggio della Full metal Bitch è stupendo e vive di mille contraddizioni, davvero iconico. Cruise, e ve ne parlo da abituale detrattore, è uno che quando vede una bella parte dà il massimo, non si risparmia né fisicamente né recitativamente. Divertente, sbruffone, anti-eroe, il suo Cage è forse fin troppo funzionale alla trama, ma Cruise lo interpreta con tutta la leggerezza e passione che necessita la parte. Forse anche per il fatto che Cage muore, e muore un miliardo di volte nei modi più estremi, autolesionisti e idioti, non ci mettiamo molto a volergli bene e a seguirlo tra il serio e il faceto nei suoi spesso complicatissimi e perdenti sul nascere piani di sopravvivenza pianificati passo per passo.
Buona visione e tutti: Edge of Tomorrow è il film da vedere al cinema in questo momento. Il più leggero, il più divertente, quello con gli effetti speciali più fighi e con la storia più simpatica. Per Tom Cruise è un ritorno ai fasti, al suo fino a ieri inarrivabile Minority Report. Stesso ritmo, un ugualmente infinito sfoggio di trovate visive, altrettanto solida regia. La ludicità della pellicola, il suo essere un continuo cubo di Rubik da interpretare, la rende un prodotto adatto davvero a tutti, anche a chi non ama strettamente la fantascienza. L'azione è molto concitata ma il livello di splatter è pressochè nullo, per cui potete tranquillamente portare a bambini in sala. Il divertimento è elevato e anche felicemente inaspettato. Non è un capolavoro, sia chiaro, ma al momento è il miglior intrattenimento serale possibile. E con questa ultima botta di caldo l'occasione per recarsi in un multisala con climatizzazione e bibita gelata al seguito.
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